Domenica 10 marzo 1963, Berlino Ovest. Uno studente di 21 anni muore nel suo appartamento, dilaniato da un devastante ordigno rudimentale che stava fabbricando. Si chiamava Hans Jurgen Bischoff. Stava pianificando un attacco dinamitardo contro il muro di Berlino, eretto dalla Germania Est pochi anni prima per dividere le due parti della città, occupate dagli eserciti dopo la seconda guerra mondiale.
Le indagini sul passato del giovane portarono gli investigatori a collegare questa attività terroristica in territorio tedesco dell’ovest con il terrorismo altoatesino. E’ una sorta di crocevia per comprendere i mandanti degli attentati avvenuti in Alto Adige. Dopo il fortuito incidente di Berlino Ovest, i giornali dei Paesi socialisti cercarono immediatamente di collegare il povero Bischoff a presunti gruppi neonazisti, nonché alla centrale del controspionaggio della Germania Ovest, ovvero il BND, nel quale operava l’ex nazista Reinhard Gehlen. Al contrario, sul giornale occidentale Der Spiegel, veniva narrata una storia molto diversa. 26 marzo 1963: secondo l’articolo intitolato “Tracce nel nulla”, Bischoff non avrebbe fatto parte, come inizialmente si ipotizzava, di gruppi neonazisti come il "Bund Nationaler Studenten", bensì a un’ideologia pangermanica di epoca Ottocentesca, che il ragazzo aveva acquisito nel 1959 in Alto Adige. Qui imparò anche i trucchi per fabbricare ordigni artigianali. La bomba che gli fu fatale era identica - secondo gli inquirenti - a quelle usate dagli altoatesini. Tornato in Germania, il giovane avrebbe acquistato una guida pratica sulla guerriglia partigiana pubblicata dall’Associazione svizzera dei sottufficiali di Bienne. Si tratta di un libello molto famoso scritto da un maggiore dell’esercito svizzero, Hans Von Dach, il quale, prevedendo che l’esercito della neutrale Svizzera non sarebbe riuscito a impedire un’invasione di un esercito nemico, indottrinava i giovani sull’uso delle armi, affinché si predisponessero alla guerriglia partigiana. Ogni cittadino - secondo Von Dach - poteva diventare un buon sabotatore. Un articolo uscito sul Giornale del Popolo il 7 gennaio 1989 affermava che questo libello fu la principale fonte di ispirazione del terrorismo nero e rosso degli anni Settanta, tanto da spingere le autorità della Germania Ovest a proibirne la vendita.
Quando la polizia di Berlino Ovest andò a perquisire la cantina di Bischoff, nel marzo del 1963, trovò, oltre a un intero arsenale di armi, anche il libello di Von Dach. E non solo. “Tra i documenti sequestrati - scrisse Der Spiegel - c'era una bozza di un "Manifesto tedesco", in cui un gruppo di studenti, i cui nomi erano sconosciuti, criticava "l'atteggiamento codardo dell'Occidente" e lamentava il fatto che i politici della "città sulla riva sinistra" di Bonn non avessero fatto nulla "per liberare finalmente i nostri fratelli nella Germania centrale dal dominio straniero".”
Chi convinse il povero ragazzo ad entrare nel torbido ambiente della guerriglia urbana? E’ possibile che Bischoff fosse stato addestrato dalla DDR a compiere attentati a Berlino Ovest e in Alto Adige?
Il sospetto è alimentato dal fatto che ho trovato altri documenti che provano i continui depistaggi dell’Stb cecoslovacco in Alto Adige. Durarono per tutti gli anni Sessanta. Sto parlando del fascicolo 10443_121, volume 2. Questa rassegna dimostra che l’obiettivo era proprio di convincere l’opinione pubblica che gli attentati altoatesini fossero pianificati dal BND della Germania Ovest. Reinhard Gehlen fu il bersaglio preferito della disinformazione russo-cecoslovacca. Molto denaro fu speso dal Patto di Varsavia per ottenere dei depistaggi perfetti (anche in stile P2), e pare che i risultati furono eccellenti.
Nei numerosi documenti che propongo di seguito, l’inserimento dell’Stb cecoslovacco sembra limitarsi al depistaggio ideologico, anche se si tratta di un’attività molto prolungata nel tempo e assai impegnativa dal punto di vista finanziario. Ciò lascia pensare che il Patto di Varsavia avesse strutturato il suo intervento nella questione altoatesina come un mosaico di progetti operativi, suddivisi tra i vari Paesi socialisti, in perfetta sintonia con il concetto di mutuo soccorso previsto dall’economia comunista. Probabilmente fu il Kgb a coordinare gli eventi, lo si può evincere bene dagli ultimi documenti che leggerete, redatti dal controspionaggio di Praga. L’Stb si specializzò nell’aspetto culturale-ideologico, la Stasi - io credo - su quello operativo-terroristico. E’ soltanto un’ipotesi, ma sono obbligato a sbilanciarmi, perché la documentazione che leggerete non lascia dubbi sulla matrice dei depistaggi e sui risultati che ne scaturirono. Forse partirono proprio da lì i sospetti sul coinvolgimento di Gladio Stay Behind nel terrorismo altoatesino e le ricostruzioni che ancora abbiamo su questi eventi fu gravemente condizionata dai falsi volantini partoriti dalla mente diabolica dei cecoslovacchi. Come si potrebbe pensare che, dopo anni e anni di depistaggi per accusare il BND, Gehlen, la NATO, di aver armato la mano di Norbert Burger e dei suoi terroristi altoatesini, qualcuno nella stessa NATO avesse deciso di dare ragione ai depistatori e avesse iniziato a compiere davvero degli attentati?
Documento 9-11
Segretissimo
Il Partito Popolare Austriaco e il problema dell'Alto Adige.
Rapporto dell'agenzia.
Conferenza dei Ministri degli Esteri di Austria e Italia sul problema
La conferenza sull'Alto Adige, originariamente prevista per il 7 novembre 1962 a Innsbruck, fu rinviata a causa dell'intervento diretto del Partito Popolare Austriaco (OeVP) a Roma. L'iniziativa fu presa dal Segretario Generale dell'OeVP WITHALM. L'OeVP era particolarmente preoccupato che l'incontro di KREISKY & PICCIONI avrebbe influenzato i voti a favore del Partito Socialista Austriaco (SPOe). Dopo trattative con la dirigenza del Partito Cristiano Democratico in Italia, all'OeVP fu raccomandato da Roma di trovare una valida motivazione in base alla quale il governo italiano potesse rinviare la conferenza. Le elezioni austriache non potevano essere un motivo per annullare la conferenza. In seguito a questa raccomandazione, i rappresentanti dell'OeVP fecero pressione per la nomina di due rappresentanti tirolesi nella delegazione austriaca che avrebbe dovuto partecipare alla conferenza. Questo atto fu motivo sufficiente per il governo italiano, che dichiarò che la partecipazione dei rappresentanti tirolesi avrebbe modificato la natura dell'incontro e propose il rinvio della conferenza.
Tuttavia, la dirigenza dell'OeVP è attualmente scettica sull'ulteriore sviluppo dei negoziati con l'Italia. È molto probabile che la prossima conferenza sull'Alto Adige si svolga al più presto nel giugno 1963, in vista delle elezioni parlamentari italiane di primavera. Il governo italiano non sarà disposto a intavolare negoziati ufficiali con l'Austria prima di queste elezioni. Un eventuale incontro anticipato tra i ministri degli esteri dei due Paesi sarebbe visto solo come un gesto amichevole da parte della Democrazia Cristiana italiana nei confronti del OeVP.
Il governo austriaco non ha nuove proposte o piani per risolvere autonomamente la questione altoatesina. Tuttavia, prima che possano aver luogo nuovi negoziati, intende prendere nuovamente le distanze dalle azioni terroristiche in Alto Adige. Il governo italiano non ha adottato misure decisive contro i terroristi.
Il governo austriaco ha una posizione piuttosto difficile a questo riguardo, che può essere caratterizzata in 2 punti: 1) È, da un lato, la mentalità degli abitanti del Tirolo austriaco, che
sono contrari a una politica di tolleranza e a negoziati infiniti e chiedono che la libertà per l'Alto Adige venga imposta, anche con la forza. Il deputato KRANEBITTER, presidente dell'organizzazione nazionalista Berg Isel Bund, non è solo un leader riconosciuto dei contadini tirolesi cattolici, ma anche un caro amico del Ministro dell'Agricoltura bavarese HUNDHAMMER. Tramite lui è anche in contatto con il Ministro per gli Incarichi Speciali della Germania Ovest KRONE. Inoltre, si dice che KRANEBITTER sia un confidente di O. HABSBURG in Tirolo.
2)Dietro gli attentati terroristici in Alto Adige ci sono ambienti della Germania Ovest. La Polizia di Stato austriaca (STAPO) e la polizia italiana sarebbero ben informate su questo atto. Per questo motivo, la polizia austriaca non può accusare troppo apertamente i responsabili delle attività terroristiche.
Documento 13
Estratto dal rapporto del 4° dipartimento/Vienna, n. 11418 del 12.12.1562.
Il governo austriaco continua a impegnarsi affinché l'NSR (Germania Ovest, ndr) intervenga a favore dell'Austria nella questione altoatesina con il governo italiano. Durante la visita di LUBKE in Austria, STEINER è intervenuto presso SCHROEDER, e anche il Ministro KLAUS è intervenuto presso Adenauer presso l'NSR. In occasione dei festival musicali di Salisburgo di quest'estate, questa richiesta è stata nuovamente presentata a KRONE. Circa due settimane fa, il presidente del BERG-Isel-Bund KRANNEBITTER e il Ministro KLAUS & GLOBKE, in cura a Bad Gastein, si sono incontrati. Il Ministro KREISKY ha riferito sui suoi negoziati con PICCIONI durante la riunione del VS-OSN del 12.10.62 alla sessione di Innsbruck. PICCIONI avrebbe accusato KREISKY dell'atteggiamento tiepido del governo austriaco nei confronti degli atti terroristici. Le autorità italiane avrebbero prove sufficienti per dimostrare che tale attività è sostenuta dall'ala destra dell'OeVP, dell'FPOe e dei politici tirolesi. Si dice che i circoli menzionati abbiano creato un'associazione terroristica con elementi provenienti dalla Baviera. In origine, il centro di questa associazione era il BERG ISEL BUND, che tuttavia trasferì questa attività ad altre organizzazioni, la più importante delle quali è il cosiddetto Centro di informazione per la politica europea in Monaco. In questa organizzazione, l'addetto stampa della direzione provinciale dell'FPOe, il Dr. HARDT STREMAYR, ex membro del NSDAF e secondo vicepresidente del BERG ISEL BUND, svolge un ruolo importante. H. è anche un conoscente intimo del Dr. ZIMMER-LEHMAN e del Ministro KLAUS. Alla luce della reazione negativa degli attuali funzionari del governo provinciale e del BERG ISEL BUND, ha dichiarato che il Ministero degli Esteri austriaco sta ora concentrando i suoi sforzi per confutare le affermazioni di PICCIONI e il suo sostegno alle attività terroristiche dei politici dell'OSVP, dell'FPOe e del Tirolo. Secondo le informazioni provenienti dagli ambienti dei socialdemocratici italiani di destra, KREISKY non esclude che i comunisti siano coinvolti in alcuni atti dei terroristi. Tuttavia, KREISKY non è stato in grado di fornire prove concrete a sostegno di questa ipotesi. In questa occasione, K. ha affermato che, per impedire ai comunisti di utilizzare le attività terroristiche per propaganda contro la destra, è necessario prendere nettamente le distanze e condannare le attività dei terroristi.
Praga 13.12.1962
Documento 15
Informazioni sull'attentato a INTURIST nel centro di Berlino.
Durante le indagini sull'attentato alla sede di Berlino Ovest dell'INTURIST, la polizia di Berlino Ovest ha scoperto che l'esplosivo trovato nella cantina di BISCHOFF (che, come noto, si è fatto esplodere mentre preparava una bomba nel suo appartamento) proveniva dai magazzini della Bundeswehr. Tuttavia, non è ancora stato stabilito da dove provenisse. Inoltre, è emerso che lo stesso esplosivo viene utilizzato negli attentati in Alto Adige. Questo esplosivo è stato utilizzato anche negli attentati al "sed". Poiché non si sono verificati ulteriori attentati a Berlino Ovest dopo la morte di BISCHOFF, la polizia di Berlino Ovest conclude che questi siano stati eseguiti da BISCHOFF. Finora non sono stati identificati complici.
Documento 17-19
7 febbraio 1962
Ministro dell'Interno
Caro compagno ministro
Nel 1962, con l'invio di volantini in Alto Adige, venne attuata la misura SEVER, il cui obiettivo era quello di aggravare la disputa austro-italiana su questo territorio e, in particolare, di suscitare sospetti contro NSR (Germania Ovest) di un'ingerenza segreta in tale disputa, contro gli interessi dell'Italia. Ciò avrebbe dovuto incoraggiare l'opinione pubblica italiana verso il revanscismo tedesco-occidentale. In Austria e in Italia AO SEVER ha raggiunto con successo il suo obiettivo.
Secondo le prime notizie, il 3 febbraio 1962, il quotidiano provinciale "Alto Adige", pubblicato a Bolzano, pubblicò una fotocopia dell'ultima parte del volantino, una traduzione completa e una lettera di presentazione. Il giornale descriveva il volantino come la prima manifestazione ufficiale di un gruppo neonazista e tedesco che mirava a sfruttare la questione altoatesina per creare un Grande Reich tedesco e che si univa a organizzazioni terroristiche esistenti. Il movimento veniva descritto come sufficientemente forte da lanciare un'offensiva propagandistica. Il suddetto articolo fu letto il 4 febbraio 1962 in tutti i principali quotidiani italiani: Unità (KSI), Avanti (ISS), Popolo (organo ufficiale della Democrazia Cristiana), Tempo (giornale di estrema destra), Messaggero (giornale governativo di destra), Paese (giornale di sinistra). I giornali citati citano i punti salienti del volantino e lo caratterizzano come manifestazione di un chiaro orientamento nazista.
Il maggior spazio è dato al volantino del quotidiano governativo Messaggero, in cui si afferma che la polizia, che ha sequestrato diversi volantini, non sta cercando di scoprirne la fonte e che - cosa più regolare in tutto il senso e in cui si realizza lo scopo principale dell'azione - è quasi certo che la sede dell'organizzazione sia nella NSR.
I giornali aggiungono che i volantini vennero spediti per posta in grandi quantità. Il 4 febbraio 1962, un articolo simile fu pubblicato anche dai giornali austriaci Volksstimme & Kleine Volksblatt.
Alla neonata organizzazione, ancora sconosciuta, che cerca di interferire nella lotta politica in Alto Adige, come affermano i documenti, vengono attribuiti notevole importanza e potere. L'organizzazione è stata inventata dai suoi fondatori. Dato che si è affermata con successo, continueremo le azioni con l'obiettivo principale di fornire all'Italia prove dell'attività terroristica in Alto Adige.
Dopo aver raccolto tutti i materiali ci metteremo in contatto con lei, compagno Ministro, in modo più dettagliato.
Con cordiali saluti
Documento 21
Capo I, Ministero dell'Amministrazione degli Interni
Colonnello Josef Houska
A Praga il 7 settembre 1962
TOP SECRET
Caro compagno capo,
In allegato vi invio un'analisi della risposta del 3° Reparto dell'AO SEVER II e vi chiedo di inviare l'allegato al Capo del 3° Reparto, Tenente Generale Lamač, dopo averlo esaminato.
Trattandosi di un'azione di successo e ben condotta, che ha causato disaccordi tra importanti paesi della NATO, si raccomanda di elogiare il 3° Reparto e l'iniziatore dell'azione, il Capitano di Vascello Ráliš. Ciò contribuirebbe all'attivazione di attività offensive nei reparti operativi.
Capo del XVIII Dipartimento
Documento 23-25-27
Analisi della risposta all'evento SEVER II.
Questo giugno, il nostro 3° reparto in Italia ha condotto l'Operazione SEVER II. Essa faceva seguito all'Operazione SEVER I e mirava a incoraggiare l'opinione pubblica italiana a resistere al revanscismo e al pangermanesimo tedesco-occidentale. Vennero sfruttate la tradizione e le attività revansciste dei tedeschi nell'Alto Adige.
L'azione consisteva nella distribuzione di un volantino nelle città dell'Italia settentrionale, che chiedeva il concentramento dei soldati tedeschi nell'esercito italiano e l'istituzione di centri di addestramento speciali, ufficiali di origine tedesca e un comando tedesco in queste unità tirolesi. Il testo del volantino era scritto in un tipico spirito pangermanico-revanscista.
Il quotidiano tedesco AKTUEL (portavoce del ministro filo-tedesco STRAUSS) ha pubblicato il nostro volantino nel suo 35° numero del 1° settembre a pagina intera e ne ha dedicato un'altra a un commento, la cui traduzione è allegata. Il commento descrive essenzialmente il volantino come una falsificazione realizzata in Italia allo scopo di fomentare sentimenti contro il pangermanesimo tedesco-occidentale. Il commento attacca duramente i funzionari italiani e, citando indiscrezioni provenienti da ambienti di polizia, identifica l'agenzia di stampa italiana ITALIA come la distribuitrice del volantino. Indica l'azione come un'attività sovversiva all'interno della NATO, di cui quest'ultima dovrebbe occuparsi, e sottolinea che l'Italia rischia di perdere il suo prestigio in questo modo. L'articolo discute la possibilità e le condizioni per un eventuale dispiegamento di unità tedesche nell'Italia settentrionale. Il commentatore menziona anche alcuni errori tecnici commessi dai tedeschi nell'azione. Tuttavia, li usa come prova per incriminare l'Italia.
Il volantino e i commenti anti-italiani furono apparentemente pubblicati intenzionalmente sulla stampa della Germania Ovest con l'obiettivo di aiutare i tedeschi sudtirolesi nelle loro attività anti-italiane. Pur prendendo le distanze dalla paternità del volantino, i tedeschi ne assicurarono la distribuzione e ne forzarono la diffusione.
Le autorità italiane, che hanno mantenuto segreta l'esistenza del volantino, ne hanno discusso. La vera posizione dell'autore dell'articolo emerge chiaramente dall'osservazione che la distribuzione del volantino è rivolta agli altoatesini "che soffrono già abbastanza".
In questo momento, la coscrizione obbligatoria avrà luogo in Italia e il governo italiano ha quindi serie ragioni per mantenere segreto il volantino e impedirne la distribuzione. Se non reagisse agli attacchi dolosi tedeschi (il che è improbabile), significherebbe accettare tutte le accuse sopra menzionate con tutte le conseguenze, incluso il rischio di una risposta sfavorevole nella NATO. Tuttavia, se la stampa italiana reagisse, le contraddizioni italo-tedesche si aggraverebbero ulteriormente e, di conseguenza, la cooperazione nella NATO verrebbe compromessa. La risposta italiana deve essere monitorata attentamente.
Il Rudé právo di oggi pubblica un articolo sulle attività revansciste tedesche nell'area del nostro evento e segnala anche i volantini incendiari distribuiti dalla Germania Ovest. L'articolo afferma che alcuni giornali della Germania Ovest stanno stampando questi volantini, esultando per essi come "una nuova manifestazione dell'irrefrenabile consapevolezza della popolazione tirolese". È quindi probabile che anche altri giornali della Germania Ovest, di cui non disponiamo, abbiano reagito al nostro volantino. La nostra partecipazione all'evento è rimasta invariata.
Valutazione:
I documenti precedenti sono completamente segreti. L'operazione SEVER II ha raggiunto con successo il suo obiettivo e ha contribuito a provocare una controversia più aspra e una dichiarazione più seria da parte dei paesi NATO di quanto inizialmente previsto. Il commento nella lettera di STRAUSS suggerisce che la controversia potrebbe estendersi ai negoziati e alle attività ufficiali della NATO. Per raggiungere questo obiettivo, raccomandiamo di preparare e attuare la prossima fase dell'operazione SEVER II, ovvero:
Continuazione dell'evento:
Preparare un altro volantino che farà riferimento al precedente e, oltre all'espansione in Italia, verrà inviato anche ai partecipanti alla conferenza NATO che si terrà a dicembre.
Nel volantino verranno spiegati gli obiettivi delle richieste del volantino precedente: in caso di stato di guerra, i battaglioni richiesti di tedeschi tirolesi saranno aumentati a reggimenti e la regione dell'Alto Adige sarà inoltre occupata da una divisione tedesca, che sarà in grado di garantire in modo affidabile gli interessi della NATO nella zona, indipendentemente dalla situazione del resto dell'esercito italiano.
Inoltre, il volantino, utilizzando un modulo appropriato, intende dissipare i dubbi sull'esistenza dell'organizzazione Freikorps Deutsche Einheit da noi inventata e sollecitare la creazione di loro sezioni, che per motivi di cospirazione dovranno operare in modo indipendente per un certo periodo.
Tema:
Il successo di questo evento conferma la correttezza del metodo utilizzato. Raccomandiamo pertanto di organizzare un evento simile nelle zone di confine francesi e, con un'attenzione filo-francese invertita, nel Saarland.
A Praga il 7 settembre 1962
Documento 35-37
Il 12 giugno 1963.
Secondo informazioni del quotidiano austriaco Salzburger Nachrichten del 4 febbraio 1963, all'inizio di febbraio 1963 il giudice istruttore italiano presso il tribunale di Bolzano, dott. MARTIN, intentò una causa contro 85 altoatesini in relazione agli attentati dinamitardi commessi principalmente nel 1961 in Alto Adige.
Come istigatori e autori sono state identificate 27 persone, tra cui l'ex segretario generale dell'UDC Dr. STANEK, nonché i cittadini austriaci Dr. Heinrich KLIER e Wolfgang PFAUNDLER.
Tutte le altre persone, indipendentemente dalla loro partecipazione all'attività sopra menzionata, sono definite nella causa come "co-partecipanti spirituali".
L'intero fascicolo è lungo 700 pagine, la denuncia in sé è lunga circa 160 pagine.
Secondo una fonte ufficiale italiana del 29 maggio 1963, il processo a 160 persone fu rinviato e trasferito dal tribunale di Bolzano a Milano. Delle 160 persone menzionate, circa 65 sono in custodia cautelare, 16 sono sfuggite all'accusa e le altre sono in libertà vigilata.
Per la prosecuzione dell'AO SEVER, è necessario ottenere il fascicolo completo dell'atto d'accusa con la relativa legalizzazione, se rilasciato dal tribunale, e, se possibile, la sua traduzione in tedesco.
Il nostro interesse per la parte italiana, cioè per i dettagli delle azioni terroristiche compiute, è giustificato, perché il problema sudtirolese è simile ai problemi che avevamo con i Sudeti e che culminarono appena 25 anni fa con la disgregazione della repubblica.
Oggi Seebohm e l'intera comunità dei Sudeti nella Repubblica Federale di Germania e in Austria si oppongono attivamente alla repubblica e non solo, ma si espongono anche in Alto Adige.
Lei vuole quindi mostrarci, tra le altre cose, lo stretto legame e gli stessi metodi utilizzati dai nazisti tedeschi, confrontando in modo specifico alcuni casi dell'Alto Adige con altri simili avvenuti 25 anni fa.
Se i compagni italiani sono interessati, potremo pubblicare il materiale solo dopo la conclusione del processo a Milano. Saremo lieti di ricevere eventuali comunicati stampa pubblicati in Italia durante il processo, o un atto di invio.
Ritengo che sarebbe più opportuno che il materiale potesse essere ottenuto tramite i contatti della residenza e dell'IKS, come precedentemente discusso con S. Melka. S. Kolouch aveva precedentemente discusso con S. Tenente Colonnello Pražský che, se non ci fosse stata altra via d'uscita, S. Melka avrebbe effettuato un breve viaggio (con corriere, ecc.) in Italia, dove avrebbe svolto il ruolo di mediatore per un contatto con S. Pajeta. Qualora il materiale non potesse essere ottenuto in anticipo, sarebbe necessario, come discusso con S. Lamač, garantire la fornitura dei dati, che dettagliamo, direttamente con la partecipazione di un collaboratore idoneo al processo.
Secondo le informazioni, sulla strada che da Roma porta allo Stadio Olimpico c'è un grande obelisco sul quale è ancora presente una grande iscrizione: MUSOLINI DUCE.
Abbiamo bisogno di diversi negativi di ottima qualità per pellicola 10-14°DIN con diverse esposizioni, su cui sia visibile l'"inizio di Roma", in modo che l'immagine mostri questo obelisco con l'iscrizione ben leggibile (preferibilmente con luce radente, che disegnerà anche le ombre). Non sviluppate la pellicola, fatela sviluppare appositamente: le immagini ci serviranno per la stampa.
Si consiglia di inviare il film tramite il corriere più vicino.
Si prega di inviare tutto il materiale richiesto all'OAO.
Capo del XVIII Dipartimento:
capitano Mouchka Jaroslav
Documento 41
Alto Adige – invio di materiali
L’accusa richiesta da voi contro il gruppo terroristico STANEK e soci sarà redatta nel modo da voi proposto. La faremo pubblicare tramite il contatto LANNUTTI, responsabile della rubrica interna “Avvenimenti” del giornale Alto Adige (speciale edizione tedesca), citando il numero dell’ottobre 1962, in cui è descritta l’attività del gruppo terroristico STANEK e co., insieme ad altri imputati.
Secondo LANNUTTI, la base per la stesura di questo articolo sarà proprio l’atto di accusa che ci interessa. Nel testo dell’articolo saranno evidenziati in corsivo solo i passaggi rilevanti. La copia dell’atto d’accusa è per ora disponibile solo per LANNUTTI, ma nel caso riteniate utile, possiamo inviare delle fotocopie alla PFS (probabilmente sezione centrale dei servizi, ndr) insieme all’articolo.
Vi inviamo contemporaneamente anche il rullino fotografico con la fotografia dell’atto d’accusa recante l’etichetta “Italico” e la scritta “MUSSOLINI”, fotografata come da vostre istruzioni.
Allegato: atto d’accusa
24.6.1963
KOTVA
Nota manoscritta in fondo (traduzione):
L’attuale clima politico italiano è favorevole. Il volantino fascista con il nome Mussolini dovrebbe suscitare reazioni forti, specialmente a Roma. Secondo Lannutti, però, è meglio non affrettarsi troppo, il clima può cambiare.
Si raccomanda discrezione assoluta. [firma poco leggibile]
Documento 43
Per AO SEVER
Durante il viaggio con il compagno Vik abbiamo visitato nei giorni scorsi Brunico, Bressanone e Merano, con l’obiettivo di raccogliere pubblicazioni locali.
Abbiamo ottenuto una discreta quantità di materiale, anche se non tutto ciò che cercavamo. Alcuni giornali erano esposti solo in vetrine chiuse (ad esempio quelli cattolici).
Abbiamo consultato vari cataloghi presso le librerie. L’impressione generale sul livello delle pubblicazioni politiche, economiche, scientifiche e turistiche è che sia piuttosto elevato. Alcuni titoli erano pubblicati sotto l’egida di enti americani o della NATO. Abbiamo individuato una libreria speciale con sezioni sudtirolese, italiana e tedesca.
Non siamo riusciti a trovare pubblicazioni più ampie che trattassero della posizione dei tedeschi in Alto Adige.
Turismo e contesto
C’è un notevole incremento dell’attività turistica. La nostra persona di copertura (il "nostro uomo") si è mosso liberamente tra la popolazione senza destare sospetti. Non sembrava che fosse sorvegliato o notato.
Non abbiamo trovato pubblicazioni chiaramente ostili (secondo la nostra valutazione), ma non escludiamo che alcune riviste locali contengano commenti o articoli che valga la pena esaminare più a fondo.
Abbiamo notato che anche per la vicinanza al confine ci sono edicole ben fornite di riviste tedesche, italiane e austriache.
Conclusioni operative
Un'ottima fonte si è rivelata il negozio di giornali della stazione, dove era possibile acquistare sia numeri attuali sia vecchi di riviste. Abbiamo trovato anche alcune copie del mensile “Athesia”, ma solo numeri recenti.
Prezzo per la pubblicazione – 10 supplementi: 1.560 lire.
15.7.1963
F.to: Jani
Documento 47
XVIII. sezione del 1° Dipartimento del Ministero degli Interni
n. di prot. AJ-00/946/1810-63
17 giugno 1963
Compagno
Tenente colonnello Jun Pražský,
1ª sezione, vicecapo del 1° Dipartimento del Servizio di Sicurezza di Stato (ŠtB)
Preparazione dei materiali per la continuazione dell’AO SEVER – chiarimenti per il controllo dell’operazione “Libretto”
Poiché nessuna delle nostre sezioni è attualmente in grado di fornire, per mancanza di dati, informazioni completamente precise sul fatto se in Italia esista “un conto di viaggio” e altri dettagli necessari per l’elaborazione pianificata della continuazione dell’AO SEVER, ti preghiamo di assegnare compiti all’11ª sezione, che sono già stati preparati.
Allo stesso tempo, chiediamo il permesso – come risulta dai compiti – affinché il residente possa aprire un conto speciale e l’autorizzazione affinché su tale conto venga trasferita la parte necessaria della valuta italiana. L’entità esatta – se sarà necessaria per il mantenimento della residenza – non possiamo ancora determinarla.
Allegati: 3 fogli
Capitano Jaroslav Moučka
Capo della XVIII. sezione del 1° Dipartimento
Documento 49-51-53
Operazione "libretto" (da intendersi come libretto bancario, ndr).
Segretissimo
Ai fini operativi è necessario determinare:
1) se in Italia esistono libretti di risparmio postale (simili ai nostri libretti di risparmio di viaggio - CVK) che possono essere depositati e prelevati ovunque
2) se e dove è possibile ottenere tale CVK e se è possibile ottenerlo senza documento d'identità personale (ad esempio presso la cassa di risparmio postale principale, ecc.), o cosa è necessario per richiederne uno
3) se e dove rilasciano il CVK durante l'attesa e descrivono dettagliatamente cosa è necessario a tal fine nel modo più preciso possibile, incluso il tempo di attesa (tutte le azioni, comprese quelle del funzionario responsabile, ecc.)
4) se sia possibile istituire un CVK non solo a nome, ma anche se il "libretto del portatore" possa essere presentato presso qualsiasi ufficio postale (PU) da chiunque; descrivere dettagliatamente i pagamenti su CVK presso diversi PU fuori Roma
5) qual è l'importo massimo che può essere prelevato in una sola volta in un giorno e senza alcuna restrizione, come sono limitati i pagamenti, ad esempio, a un certo importo al giorno ("limite:"), o, ad esempio, all'obbligo del prelevatore "oltre il limite" di provare la propria identità (cosa è sufficiente per provare l'identità - elencare tutti i documenti), ecc.
6) Quanto tempo ci vuole per un prelievo "normale" presso l'ufficio postale in via di scomparsa e quanto tempo ci vuole per un prelievo "oltre il limite" e descrivere in dettaglio cosa comporta un prelievo "oltre il limite" (ad esempio, è richiesta una carta d'identità, il prelievo viene verificato telefonicamente, non per posta, presso la sede centrale, ecc.)
7) se esistono anche in stazioni di polizia più piccole, ad esempio distrettuali, in città dove c'è solo
a) sportelli cassa dedicati a CVK; qual è il loro orario di apertura medio nei giorni feriali (dal martedì al venerdì) dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17; quando chiudono solitamente (fuori Roma); quali sono gli importi medi dei depositi e dei prelievi regolari da CVK?
b) nelle piccole banche non ci sono sportelli cassa appositi, dove (presso quali sportelli) vengono effettuati i depositi e i prelievi CVK e qual è approssimativamente il volume di operazioni giornaliere effettuate presso questi sportelli (contanti e altro)?
8) quali difficoltà o complicazioni possono presentarsi nelle PU più piccole con pagamenti "normali" e "superiori al limite" da parte del CVK (descrivere, se possibile, quelle osservate nel modo più dettagliato possibile)
9) È possibile ottenere delle "regole" generali sui risparmi di viaggio in Italia e, in caso affermativo, come posso fornirle?
A tal fine è necessario aprire un libretto postale del donatore "di importo tale, in valuta italiana, che dopo ulteriori 2-3 versamenti, il "limite" massimo di pagamento, se stabilito, venga superato di almeno il 20%.
Il libretto deve essere aperto presso la sede della Cassa di Risparmio Postale di Roma, dove è più probabile che venga emesso durante l'attesa (legalizzazione - partenza dal Reno, non si desidera portare contanti con sé). Si basa sul portatore, non sul nome, in modo che l'altro coniuge, i figli, la domestica, ecc. possano effettuare il prelievo.
Non è possibile creare un libro "non consegnato", quindi non creare questo.
Se il libretto viene aperto, è necessario effettuare altri 2-3 depositi, sia presso gli uffici postali di Roma che presso quelli fuori Roma, per determinare i regimi applicati dai diversi uffici postali. Questi depositi devono essere effettuati entro un periodo di circa 10-20 giorni. Nel frattempo, è necessario effettuare circa 2 prelievi di importo inferiore al possibile "limite" e a diverse di concetti non romani.
Quando il deposito sul libretto raggiunge il limite massimo, ovvero quando supera di circa il 20-30% il "limite" di prelievo stabilito, è necessario richiedere un prelievo superiore al "limite" presso un ufficio postale più piccolo in un'altra parte d'Italia (nord, sud), che non rientri nell'amministrazione postale romana, in modo che rimanga sul libretto un saldo pari a circa il 10% del deposito totale prima di tale prelievo. Tale prelievo deve essere richiesto da una persona diversa da quella che ha aperto il libretto, in modo che basta verificare in modo affidabile eventuali complicazioni e l'esatto svolgimento dei dettagli. L'importo selezionato deve quindi essere nuovamente depositato in questo CVK, almeno il 50%, dopo un intervallo di circa 10-20 giorni. Questa è la seconda fase dell'operazione.
Il libretto, se istituito, non verrà annullato nei prossimi 2-3 anni. Dopo aver effettuato le verifiche della prima fase, verrà inviato con tutti gli eventuali allegati alla sede centrale per l'ispezione (confronto di timbri, firme, modalità di registrazione, ecc.). Verrà quindi restituito alla residenza, che effettuerà un deposito o un prelievo di importo inferiore (diversi o dello stesso importo) ogni 6-10 settimane per mantenerlo "vivo". (A questo scopo, utilizzare principalmente viaggi di lavoro e privati, ad esempio a Roma). Eventuali modifiche al regime finanziario postale devono essere segnalate immediatamente alla sede centrale. Ogni deposito e prelievo, anche futuro, deve essere sempre effettuato presso un ufficio postale diverso. Solo nella prima fase, ai fini della verifica, è necessario effettuare un prelievo e un deposito entro 30 giorni presso lo stesso ufficio postale al di fuori Roma. Nel caso in cui i francobolli presenti nel CVK, con cui l'ufficio postale verifica il prelievo o il deposito, siano diversi dai normali francobolli postali (con cui si affrancano le lettere, ecc.), è necessario effettuare prelievi e depositi anche presso alcuni uffici postali di Milano e delle province
Bolzano e Trento. A tal fine, è necessario aprire un conto "libro" presso la residenza. Un importo eccedente del 20-30% il "limite" italiano per i pagamenti da libri può essere trasferito definitivamente sul conto. Il libro e la differenza in contanti devono essere conservati separatamente dal residente e, in sua assenza, dal rappresentante o timbrati sul 50.
Senza il consenso della sede centrale, i fondi del conto "libretto di risparmio" non possono essere utilizzati in alcun modo diverso da quanto indicato. L'importo totale svincolato per questo conto deve essere sempre garantito da un deposito sul libretto di risparmio e dalla differenza in contanti.
La prima fase dell'operazione, cioè la costituzione del libro e tutte le manipolazioni fino al prelievo "oltre limite" da parte di persona diversa da quella che ha costituito il libro, dovrà essere effettuata entro la fine di settembre dell'anno in corso (1963).
In questo contesto, per ogni transazione presso l'ufficio postale deve sempre essere redatto un verbale separato, con la dicitura "Operazione Libro n. n.". Il verbale è tratto da quanto sopra. Il verbale deve includere il luogo, la data, l'ora della transazione, l'importo del prelievo o del deposito, chi l'ha effettuato, l'esatta designazione e la descrizione dettagliata del regime postale e una descrizione completa e dettagliata di tutti i collegamenti (chi ha effettuato la transazione, chi era registrato presso la residenza, chi lo accompagnava, ad esempio dall'Ambasciata, la moglie, ecc. e se conosceva o poteva dedurre lo scopo del viaggio, altre persone presenti all'ufficio postale, funzionari dell'ufficio postale; il funzionario dell'ufficio postale che ha registrato i depositi o i pagamenti e ha manipolato il libro, una descrizione esatta della manipolazione e di tutte le azioni, senza omettere alcun dettaglio, fino all'uscita dall'ufficio postale). Ogni viaggio verso l'ufficio postale fuori Roma e ogni prelievo devono essere opportunamente legalizzati (dopo l'uscita dall'ufficio postale, ad esempio, effettuare un acquisto privato, ecc.).
Il residente è personalmente responsabile dell'esecuzione affidabile e segreta del "Libro delle operazioni". L'azione può essere eseguita esclusivamente dal personale della residenza e alla rete operativa non possono essere affidati compiti nemmeno parziali. La presente istruzione è depositata in busta sigillata datata 50. 17. 6. 1963.
Documento 55-57
AO
22.10.1963
Considerando il piano per l'anno 1963 per la linea AO, ordiniamo l'invio dei documenti richiesti in precedenza ad AC.
1./
Il fascicolo d'accusa contro 160 persone accusate di attività terroristiche nella zona dell'Alto Adige – Sudtirolo, n. 115 – è stato eseguito in copia in questi giorni, e si può contare sul suo invio.
2./
Questionario operativo:
La richiesta di invio dei documenti necessari vi è stata inviata con la spedizione n. 11/63 del 26.6.1963. A questa richiesta non avete ancora risposto né con documenti né con dichiarazioni. Vi preghiamo di inviare i documenti richiesti affinché possano essere trasmessi al centro già entro novembre. Allo stesso tempo, inviateci il vostro parere sulla realizzabilità di questa azione.
3./
Operazione "TIBER":
Nel prossimo futuro sarà attuata l'azione "TIBER", che dovrebbe precedere la riunione del Consiglio NATO a Parigi, cioè nella prima metà di novembre c.a.
Luogo dell'azione:
In circa 4-5 località nei pressi di Merano, vicino a importanti vie di trasporto, dovranno essere piazzati oggetti/armi con la scritta "TERNI", insieme a sacchetti di plastica contenenti documenti con indizi che facciano pensare a una provenienza tedesca, indirizzati alla redazione della rivista MESSAGGERO trattante la questione dell'Alto Adige / A. Sterpelone/...
...sarà inviata una lettera anonima in lingua tedesca, presumibilmente scritta nella RFT (Repubblica Federale Tedesca), spedita dall’Austria (nel caso non sia possibile spedirla dalla RFT). La lettera dovrà richiamare l’attenzione sulla presenza degli oggetti nascosti, specificando solo un luogo, mentre gli altri resterebbero nascosti – il lettore della lettera dovrebbe trovarli secondo questo schema operativo.
Con questo scopo, entro la fine di novembre, trovate 4-5 luoghi adatti nelle vicinanze di vie di trasporto e indicate quali di essi possono essere usati per nascondere alcuni kg di esplosivo plastico. Comunicate entro la fine di ottobre anche eventuali suggerimenti o commenti sull’operazione.
4./
Operazione "SEVER IV":
Nel prossimo anno si prevede di realizzare anche questa azione.
Luogo dell’azione:
La popolazione di lingua tedesca dell’Alto Adige riceverà una lettera poco prima del richiamo al servizio militare. La lettera sarà inviata con aereo e conterrà appelli a rifiutare di prestare servizio militare, sfruttando la riluttanza italiana verso le richieste internazionali per evitare che i cittadini di lingua tedesca siano obbligati al servizio militare.
Per realizzare l’azione, saranno necessari i seguenti dati:
a./
Le date in cui saranno redatte le liste di coscrizione nella zona dell’Alto Adige. Se non potete fornirle, vi chiediamo di informarci se tali liste esistono per l’intera Italia o solo per singole regioni o province.
b./
Verificare se per ogni nome è indicato anche l’indirizzo. Nel caso lo sia, sarebbe possibile usare gli indirizzi per l’invio diretto dei materiali alle persone di lingua tedesca soggette al servizio.
c./
Le date esatte del richiamo al servizio militare.
Documento 59
Il 2 gennaio 1964.
Chiedo l'adempimento degli incarichi inviati con il pacco n. 8/63 del 12/05/1963, relativi agli ordini della sezione AO, in particolare l'invio di riviste sudtirolesi tedesche. Si segnala che, ad esempio, DOLOMITEN è in vendita presso la stazione ferroviaria Termini di Roma. Per una panoramica completa di tali esigenze, ne inviamo la descrizione. Per l'anno 1964, includiamo il piano dell’azione SEVER IV, ovvero l'invio di volantini agli indirizzi dei coscritti di lingua tedesca provenienti dall'Alto Adige. Abbiamo inviato il programma dell'evento il 22 ottobre 1963, con il numero di pratica 18/63. L'AO non concorda con l'attuazione dell'evento TIBER, pare che non sia stato approvato.
(mancano due documenti)
Documento 61-63
Requisiti della sezione AO:
Inviare più copie di tutte le riviste altoatesine tedesche liberamente disponibili (acquistabili), che ogni altoatesino possa avere.
In futuro sarà necessario verificare con la sede dell'agenzia la consegna (differita) di questi periodici dall'Alto Adige regolarmente:
a) DOLOMITES (giornale sudtirolese, giornale sudtirolese, settimanale Atesia-Bolzano)
(6 volte a settimana)
b) Giornale dell'Alto Adige pubblicato a Bolzano
c) Volksbote, organo del Partito Popolare Sudtirolese, edito da Athesia-Bolzano (1x settimanale)
d) Bollettino Ufficiale della Regione Trentino Tiroler Etschland (italiano-tedesco) edito da: Regionalausschus, Trento, Piazza Dante (2 volte a settimana)
e) Südtiroler Panorama, Zeitung der Sudtiroler Werktätigen, (organo del Partito Comunista Italiano in tedesco, pubblicato da: G.Pressel, Bolzano, Castelmarecciostrasse
Quando si acquistano periodici, è preferibile attenersi all'interesse occidentale, non a quello interno.
Siamo inoltre interessati a pubblicazioni tedesche (o italiane) più complete riguardanti l'Alto Adige (calendari, antologie, ecc.), alla storia delle organizzazioni politiche, culturali, sportive e ricreative tedesche e ai luoghi di lavoro dei loro funzionari, ed eventualmente anche dei loro membri. Questo materiale e gli indirizzi, o almeno i nomi, possono essere ottenuti (dall'agenzia) gradualmente e inviati alla sede centrale man mano che vengono forniti.
Abbiamo bisogno di una panoramica il più possibile precisa e dettagliata dell'organizzazione, delle strutture e del personale di tutte le istituzioni altoatesine tedesche in generale. Gradiremmo anche biografie di personaggi noti e meno noti, nonché di attuali funzionari ed esponenti di questo movimento.
Per una gita occasionale adatta (e senza fretta) nell’Alto Adige, è importante controllare (anche visivamente):
a) Da qui e dove nella zona ci sono solo nomi tedeschi, oppure è richiesto il bilinguismo o solo l'italiano per gli edifici ufficiali (tribunali, poste, polizia, uffici amministrativi locali, ecc.) e per gli edifici privati (negozi, piccole aziende, ristoranti, ecc.).
b) Come sono indicati i nomi delle città e dei villaggi (per indicare il percorso), si prega cioè di indicare il cartello lungo le strade o sulle case all'ingresso del luogo. Descriverlo in dettaglio. Siamo interessati a sapere se esclusivamente in italiano, bilingue o, se possibile, solo in tedesco (se possibile, fotografarli con un'apposita legenda).
c) Come si pronunciano i nomi (italiani, non tedeschi) nelle città (dove specificatamente)
d) Riviste e libri austriaci sull'Alto Adige possono essere acquistati liberamente in edicola o in libreria? In caso affermativo, quali sono disponibili qui. Si prega di fornire un elenco dei giornali della Repubblica Federale Tedesca disponibili qui e di quelli in vendita libera.
Documento 67
A.O.
In allegato sono incluse le buste sigillate I-II-III contenenti lettere con materiale fortemente anti-italiano relative all'Alto Adige.
Le lettere contrassegnate "Banca d’ Italia" sono pronte per l'invio.
Le lettere devono essere inviate senza alcun segno identificabile.
a) Affrancare correttamente (utilizzare il prezzo indicato a matita) – i francobolli vanno incollati con acqua.
b) Per garantire la sicurezza contro la sorveglianza, inserire nelle grandi cassette postali pubbliche, preferibilmente in tre diversi uffici postali (PU).
Dal primo ufficio postale inviare solo le lettere della busta I (destinate fuori dall’Italia).
Dagli altri due uffici postali inviare le lettere nelle buste II-III (destinate all'Alto Adige).
L'invio deve essere effettuato prima del fine settimana, preferibilmente in un solo giorno; in tal caso, prima vanno inviate le lettere alle regioni italiane e poi quelle dirette all'Alto Adige.
La divulgazione non autorizzata di questi fatti causerebbe una grave crisi internazionale e una campagna di propaganda anti-cecoslovacca. Pertanto, poiché la distribuzione di materiale simile avverrà anche in altri Paesi contemporaneamente, si richiede il massimo livello di segretezza.
Documento 71
Il 13 febbraio 1964.
AO
Nel Messaggero del 21. 1. 1964 la “Relazione Saragat sulla politica estera” afferma, tra l'altro, che l'accordo tra le quattro parti che costituiscono la maggioranza “sarà fedelmente mantenuto." Questa frase è stata utilizzata nella parte dell'interpretazione di Saragat in cui vengono discussi gli impegni dell'Italia nella creazione di una forza multilaterale NATO. Cerca di capire il testo letterale di questo accordo.
Documento 73
3° Dipartimento dell'Amministrazione I del Ministero dell’Interno
All’attenzione del compagno capo reparto
Divieto di attività di polizia statale nel Tirolo meridionale
11 marzo 1964
Secondo informazioni attendibili, il Ministro federale degli Interni austriaco Ölah ha emesso un’ordinanza secondo la quale ogni attività della polizia statale e delle autorità informative nel Tirolo meridionale deve essere immediatamente sospesa. Principalmente, nessun funzionario può essere inviato in missione ufficiale nella regione del Tirolo meridionale in Italia.
I nostri informatori a Vienna hanno riportato che è stato sottolineato che ogni attività in questa regione deve essere interrotta immediatamente.
Secondo note ricevute, il Ministro Ölah ha dichiarato che, sebbene non sia contrario, poiché le attività storiche erano supportate dalla sede centrale della polizia statale, per altri motivi ha deciso di vietare ogni attività della polizia statale nel Tirolo meridionale. Questo ordine è stato trasmesso tramite l’ufficio della Direzione generale della sicurezza pubblica a Vienna alla fine dello scorso anno, ma non è stato osservato. Ölah ritiene che l’attività della polizia nel Tirolo meridionale non sia più opportuna, anche perché secondo lui il Dott. Bruno Kreisky (all’epoca Ministro degli Esteri austriaco) intende ottenere da Roma alcune concessioni. La dirigenza del Partito Socialista austriaco ha incluso l'azione sudtirolese nel programma politico del Dott. Kreisky e il partito stesso sta cercando di ottenere il suo allontanamento dal governo. Il Ministro Ölah vuole evitare che l'azione contro l'Italia per la questione del Tirolo meridionale venga vista come una manovra esclusivamente da parte dell'Austria e senza supporto internazionale, secondo la sua valutazione non intende parteciparvi.
Comandante del 6° Dipartimento dell’Amministrazione I del Ministero dell’Interno
Tenente colonnello K. Zápotocký
Documento 77
Il 16 giugno 1964
In un numero di DOLOMITEN, in uscita il 10 maggio, sono stati pubblicati un articolo e un opuscolo sugli imputati in Alto Adige. Questo è il nostro A.O.. Poiché l'invio di riviste può essere facilmente trascurato, assicuratevi di ordinarle regolarmente e di inviarle alla sede centrale per posta. Allo stesso tempo, fornite i numeri di Delomiten "del periodo sopra indicato", in modo da poter ricevere quanto sopra.
Documento 79
AO "SEVER"
Non ne abbiamo ancora trovati, cercherò di procurarmi "Dolomiten" per aprile e maggio. Spero che durante le vacanze potremo inviare regolarmente altri giornali richiesti.
Ti mando un pacco contenente un francobollo universale, e il tampone necessario per timbri, che ho acquistato a un prezzo molto basso.
Quando riceveremo un nuovo sussidio finanziario, inizierò con ulteriori acquisti. Abbiamo quel tempo.
Nella cassa ci sono solo soldi, quelli necessari per pagare l'assicurazione dell'auto.
Nel pacchetto è incluso anche il quotidiano Alto Adige.
Spese: 1700 lire - bollo universale
pneumatico da 800 lire
Allegati: 1 pacco
A 11 ij 1313 - 1960-61
Negli USA verrà condotta una campagna di disinformazione contro la CIA americana.
Il 3° dipartimento preparò misure attive contro gli americani in Marocco. Una campagna di volantinaggio è in fase di preparazione in Alto Adige per compromettere la Repubblica Federale di Germania; con lo stesso obiettivo, il 4° dipartimento ha condotto la campagna "Lettera", il 5° dipartimento ha condotto la campagna "Nebbia" in Grecia, il cui obiettivo era quello di rafforzare le divergenze tra la Repubblica Federale di Germania e la Grecia; il 6° dipartimento ha condotto un'azione per compromettere la politica della Repubblica Federale di Germania sulla questione di Berlino Ovest, con la pubblicazione di diversi articoli sul quotidiano iracheno "Al-Bilad".
3/ Nella regione europea:
a) Lungo la linea della Repubblica Federale Tedesca.
- L'intelligence cecoslovacca sta pianificando una serie di misure attive, sulla base delle quali sono state scambiate informazioni e materiali con gli alleati sovietici. Si tratta delle seguenti misure:
- Verrà pubblicata sulla stampa cecoslovacca la notizia che, con il consenso delle autorità americane, il BND della Germania occidentale assumerà una posizione decisiva nell'ambito della riorganizzazione dell'intelligence della NATO.
- Verrà redatta e messa a disposizione del consolato italiano a Innsbruck una falsa "lettera del governatore provinciale del Tirolo". Il contenuto della lettera indicherà la partecipazione del BND agli eventi altoatesini tramite gli agenti ZAKO e SAVARY.
- La stampa africana pubblicherà materiali sulla penetrazione della DDR nei paesi sottosviluppati e sull'uso delle istituzioni economiche della DDR da parte del BND della Germania Occidentale per penetrare in questi paesi. Saranno forniti i nomi specifici delle organizzazioni.
- Per disinformare il BND, si sospetterà che il suo ex organo LAMMEL sia un agente dei servizi segreti cecoslovacchi, con i quali i contatti sono stati temporaneamente interrotti.
- Tramite la STAPO austriaca, alla quale verrà fornito materiale tramite una combinazione idonea, verrà sollevato il sospetto che il giornalista collaboratore del GO HELMENSDORFER e il membro del quadro del GO Dr. ZIEGLER di Monaco siano collaboratori dei servizi segreti cecoslovacchi.
-Si tenterà di disinformare le massime autorità di Bonn sul fatto che GEHLEN, tramite WEHNER, sosterrà la SPD alle elezioni.
- Per compromettere GLOBEK verrà preparata una falsificazione di una lettera di GLOBEK al rappresentante della Repubblica Democratica Tedesca (NDR) EEC HALLSTEIN, in cui si chiede la legalizzazione del quadro GO říčník SEELIGER durante i negoziati tra CEE ed EFTA, affinché possa avere contatti con persone che lavorano a favore della stampa antitedesca.
NSR. Le foto del falso saranno inviate al ST
- Dobbiamo ottenere informazioni dai nostri amici sovietici sugli ex tedeschi dei Sudeti che sono attivi nella Cancelleria federale, nei ministeri chiave e nei servizi segreti della Germania occidentale.
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