domenica 11 maggio 2025

Un terzo tunnel a Portonovo?

 


Quando meno te l'aspetti arrivano delle novità. E vedrai che sono anche determinanti. Stavo cercando una vecchia guida del Touring club del 1963 che aveva mia mamma. Ci tenevo a ritrovarla per motivi personali. Mamma la teneva nel nostro salone di Roma. E da bambino ero affascinato da quelle pagine in bianco e nero che descrivevano i luoghi in cui andavo in vacanza. Così, vagando come Proust alla ricerca del tempo perduto, ho trovato un ulteriore tunnel che sbucava a Portonovo, che sarebbe il terzo dopo i due ben distinguibili nella cartolina degli anni Settanta. E' interessante la presenza di un casottino sulla destra di quell'imboccatura del tunnel, che si trovava tra il tunnel e la cava. Un casottino l'avevo notato anche nella cava più grande.


Mi sono accorto, di conseguenza, di una seconda cava che poteva ospitare missili Jupiter. Si trova più in basso rispetto all'altra ed è già nella baia, tra due grandi alberghi forse ancora esistenti: quello più in alto dovrebbe chiamarsi Hotel Internazionale, quello nuovo, che nel 1963 ancora non esisteva, mi pare si chiami Seebay Hotel. 


Nella cartolina dei primi anni Settanta è evidente che stavano già ricoprendo la cava più piccola con aree verdi. Ho fatto alcuni ingrandimenti. 


Cosa vuol dire tutto questo in termini storici e politici? Sicuramente significa che il progetto degli americani di puntare i missili sulla Jugoslavia si era esaurito, come già da me ipotizzato, con la fine della crisi di Cuba e che da quel momento i militari erano impegnati nell'opera di occultamento dei loro residuati bellici (Chatgpt afferma che non era inusuale questo tipo di operazione in Guerra Fredda), per poi raccontare soltanto l'ultima parte della storia, ovvero che i siti missilistici si trovavano tutti in Puglia e Basilicata. I documenti cecoslovacchi li smentiscono, perché parlavano di ben 30 basi di Jupiter pronte in Italia nel 1959, ma con molte delle quali, a loro dire, in via di smantellamento. Ma questo vuol dire pure che le leggende anconetane sono opera di qualcuno che questa storia la conosce bene: americani, ma anche comunisti. E nessuno la vuole raccontare, incluso il sindaco Daniele Silvetti. Perché? Sappiano i miei lettori che ho provveduto a inviare due pec, una all'ex sindaco Mancinelli, quando era ancora in carica, e una a Silvetti, che mi conosce personalmente. Pertanto nessuno dei due può affermare che non sapeva. Non è che non sanno, non vogliono. E' diverso.

Ci tengo a precisare che questo terzo tunnel di Portonovo è visibile e distinguibile anche a occhio nudo, nonostante si tratti di una foto in bianco e nero. Si tratta chiaramente di una galleria autostradale e conferma la connessione tra cave e tunnel di chiara origine militare. Sarebbe interessante sapere cosa venisse detto ai clienti dell'albergo, visto che qualcuno per sbaglio rischiava di finirci davanti.

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