sabato 21 giugno 2025

Il Nazismo nella propaganda del Patto di Varsavia


Una serie di Misure Attive cecoslovacche, che comportarono un significativo giro di denaro, tra il 1964 e il 1965, cercò di contestualizzare nell’attualità politica di quei tempi le tristi vicende dell’Occupazione nazista in Italia. Il Patto di Varsavia in sostanza tentò di usare i documenti storici sul Nazismo per provocare una campagna anti-tedesca più in generale in Europa.

Le Misure erano costruite intorno alla pubblicazione a pagamento del libro: "Quinta colonna all'est. I nazisti nei Sudeti (1933-1938)”, con la prefazione di Ferruccio Parri, voluta espressamente da Praga, e la firma dello storico Jaroslav Koutek. 

Dietro questo libro ci fu tutta un'organizzazione certosina di conferenze stampa, presentazioni, riunioni, incontri, documentata dalle relazioni che di seguito vi presento. Le domande dei giornalisti dovevano essere già preconfezionate dal Politburo di Praga. Lo scopo era uno soltanto: dividere l'Italia dalla Germania Ovest all'interno della NATO. 

Non credo, con ciò, che i documenti nazisti di cui si parla nel testo fossero falsi. Non si trovano cenni a eventuali falsificazioni, ma certamente lascia perplessi il collegamento che veniva fatto tra la questione altoatesina, allora di attualità, e le stragi naziste italiane, tra cui quella famosa di Marzabotto. Perché è evidente che un parallelismo può facilmente essere tracciato tra questa “strumentalizzazione” della storia nazista e gli attacchi politici che l’attuale Partito Democratico italiano confeziona contro il Governo Meloni. 

Ma c’è un altro aspetto che secondo me va sottolineato e sono gli enormi pericoli che si nascondono dietro una pubblicazione a pagamento. Provo a farne un piccolo elenco: strumentalizzazioni politiche, confezionamento di accuse vere o false per colpire dei nemici, poteri statali interni ed esteri che, grazie ai loro fondi illimitati, possono agevolare la circolazione di libri che non meriterebbero nemmeno di essere stampati. In questo caso citiamo Editori Riuniti, ma potrebbe capitare a chiunque, perché nel 2025 pubblicare tirando fuori soldi dal proprio portafoglio sembra essere una regola normale della nostra Letteratura. Un altro elemento, peraltro già noto per chi mi legge, è la facilità di penetrazione dell’STB cecoslovacco nei quotidiani italiani. Uno dei primi documenti offre uno spaccato perfetto dei collegamenti significativi che i servizi del Patto di Varsavia potevano vantare all’interno delle redazioni.

Tornando alla nostra storia, la Misura Attiva principale si chiama “Libro”. La si trova nel fascicolo 10443-121. L’intero quarto volume del fascicolo 121 è dedicato a questa interessante operazione “Libro”. Ho selezionato i documenti che riassumono meglio le vicende, compiendo poche correzioni. Per tradurre ho utilizzato Google Traduttore, che è sensibilmente migliorato negli ultimi tempi. E’ infatti possibile caricare fotografie anche non perfette ottenendo una buona o discreta traduzione. Dove le frasi erano meno chiare ho provveduto a effettuare qualche verifica incrociata con altri traduttori, inserendo a mano la parola indecifrabile. Rispetto all’originale troverete pochissime differenze o mancanze, che riguardano soprattutto le relazioni interlocutorie. Ma lascerei spazio ai testi.


Il 14 novembre 1964

Vi abbiamo informato in via telematica dell'intenzione del quartier generale di utilizzare materiale sulle attività dell'intelligence fascista e sulla Seconda Guerra Mondiale in Italia. La prima fase sarà svolta tramite giornalisti.

Nella seconda fase, che si concluderà verso la metà del 1965, si prevede di pubblicare molti altri documenti sotto forma di opuscolo. Questo opuscolo, corredato di documenti, commenti personali o forse contributi di terzi, sarà curato e pubblicato da un abile pubblicista italiano che affronti la questione tedesca da una posizione antifascista.

Con l'aiuto dell'ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri, vi preghiamo di indagare sulla situazione in Italia da questa prospettiva e di suggerire una persona idonea. Il requisito è che parli tedesco, poiché i documenti sono in questa lingua.

Supponiamo che la questione sarà di interesse.



25 novembre 1964

Per garantire la prima fase nei giornali, 

le seguenti opzioni:

1) LA STAMPA - Finanziata dal monopolio FIAT. Orientamento liberale, molto diffuso. Pubblica articoli anti-tedeschi, che nascono dalla lotta concorrenziale tra FIAT e VOLKWAGEN. L'invio del loro giornalista può essere discusso con il responsabile dell'edizione romana di GORRESIO. Quando lo inviano, non è in nostro potere influenzarlo.

2)PAESE SERA - Quotidiano di sinistra, gestito e finanziato dall'IKS (il PCI, ndr). Ampiamente diffuso tra gli strati più abbienti della popolazione e molto popolare. Questo giornale garantisce la corretta pubblicazione di documenti e possibili commenti. Abbiamo l'opportunità di sostenere e influenzare l'invio di una persona con cui siamo già stati in contatto.

3)IL PUNTO - Un settimanale di buon livello informativo, a sostegno della tendenza del governo di centro-sinistra. Ora ha parzialmente rallentato la sua attività dopo il ritiro di FANFANI. Fornisce informazioni di politica interna ed estera. Con l'aiuto del direttore del quotidiano, l’ambasciata ha organizzato tavole rotonde sulla questione tedesca, a cui ha partecipato anche il nostro storico SNJDÁREK. Le discussioni sono andate bene. La partecipazione può essere discussa con il direttore competente e la sua opinione può essere ascoltata. Avrebbe dovuto frenare l'invio di una persona specifica.

4) VIE NUOVE - un settimanale illustrato molto popolare, pubblicato direttamente dall'IKS (il PCI, ndr). Ha un ottimo livello qualitativo e pubblica spesso documentazione illustrata su vari problemi del revanscismo della NATO, sulle attività dei fascisti in Italia, ecc. Qui troverete un resoconto completo del significato delle nostre misure. Credo che, per diffondere la popolarità del settimanale e garantire il nostro successo, sarebbe utile invitare un loro collaboratore.

Per quanto riguarda le spese finanziarie del viaggio e del soggiorno necessario nella CSSR, riteniamo che le redazioni dei giornali menzionati ai punti 1 e 3 le sosterranno direttamente. Le spese dei redattori dei giornali di cui ai punti 2 e 4 saranno a nostro carico.



Praga, 21 agosto 1964.

Segretissimo.

Compagno

Lubomír Štrougal, ministro degli Interni.

Proposta per una sub-AO grande SEVER

L'ampia AO (Misura attiva, ndr) SEVER, che ha un carattere a lungo termine, mira nel suo complesso a smascherare il neonazismo, lo sciovinismo e il revanscismo, con la Repubblica Federale Tedesca come focolaio in relazione alla questione del Rolando meridionale.


La situazione politica attuale in relazione alla questione altoatesina:

Tutte e tre le parti interessate (Italia, Austria, RFT) si sono impegnate negli ultimi 2-3 mesi, nell'interesse di obiettivi superiori (NATO, CEE), per trovare una soluzione amichevole a questo problema, almeno esternamente. Il Primo Ministro austriaco KLAUS, nell'interesse della politica di adesione economica dell'Austria e nell'interesse dell'economia della Germania Occidentale - nella prospettiva di creare le condizioni per un nuovo Anschluss - ha dato istruzioni di reprimere l'estremismo nazionale. Oggi, il Ministero degli Esteri e il Ministero degli Interni austriaci stanno seguendo questa linea. KLAUS vede correttamente che l'Italia - pur negandolo - sta ostacolando i suddetti sforzi dell'Austria e ritiene che se raggiungerà un accordo con l'Italia sulla questione dell'Alto Adige (HITLER lo fece prima di lui in un patto con MUSSOLINI), l'Italia si ritirerà su altre questioni. La RFT si sta isolando esternamente dal problema e sta cercando modi per avvicinarsi all'Italia al di fuori del quadro della NATO e del KHS (assegnando il Premio Carlo Magno al Ministro italiano, al presidente, la riabilitazione economica dell'economia italiana con l'ulteriore obiettivo dell'espansione economica della DDR in Italia, ecc.). Reprime le espressioni anti-italiane nei circoli e nei giornali della Germania Occidentale. L'Italia limita ufficialmente le campagne anti-revansciste e, data la recente posizione dell'Austria, gli attacchi anti-austriaci sulla stampa.


Dal punto di vista della disintegrazione della CEE e della NATO, questo sviluppo è per noi sfavorevole.

La complessa Misura Attiva “Grande SEVER” deve contribuire a lungo termine, attraverso singole parti dell'AQ, alla rinascita della storica controversia - la questione sudtirolese -, al suo mantenimento e alla sua espansione, e quindi a suo modo a indebolire e interrompere le relazioni tra gli Stati sopra menzionati, in particolare i membri della NATO, l'Italia e la Repubblica Federale di Germania.

L'AO parziale proposto consiste nella pubblicazione in Italia del libro di Jaroslav KOUTEK - "La quinta colonna in Cecoslovacchia" (edizione ceca in Nostro Esercito 1962) in traduzione italiana.

Questo libro è stato scelto perché mostra in modo veritiero e oggettivo le attività sovversive degli irredentisti dei Sudeti di Předměchov contro la nostra repubblica, avvalendosi di documenti.

Attraverso uno studio approfondito del libro e un confronto con lo sviluppo e le attività storiche e contemporanee dei circoli nazionalisti tedeschi nell'Alto Adige italiano, sono giunto alla conclusione che il carattere e le attività di questi circoli sono per molti aspetti identici o molto simili, soprattutto perché sullo sfondo di Yalta allora (1938 da noi) e oggi in Alto Adige, c'erano e ci sono circoli nazional-sciovinisti tedeschi, radicati e attualmente sostenuti nella Repubblica Federale di Germania.


La pubblicazione del libro in Italia persegue due obiettivi principali:

Per aiutare gli italiani a conoscere i momenti più toccanti della nostra storia moderna (quella precedente Monaco) e a comprendere la sfiducia del nostro popolo e dei suoi rappresentanti verso lo sviluppo della Repubblica Federale Tedesca, soprattutto per l'appoggio dato a quegli elementi revanscisti che un tempo, dalle stesse posizioni e con l'appoggio degli stessi ambienti, contribuirono alla distruzione della repubblica.

La denuncia del nazionalismo tedesco-occidentale contemporaneo e della quinta colonna in Alto Adige come istigatori di persecuzioni anti-italiane e azioni incostituzionali, fornisce a lettori e giornalisti italiani un materiale documentario e argomentativo comparativo di alta qualità e rigore. Il materiale ha un carattere permanente e a lungo termine e può essere utilizzato dall'Italia ogniqualvolta sia rilevante in relazione alla lotta contro la DDR e le sue quinte colonne. 

La pubblicazione del libro si inserisce inoltre, per la sua natura politica, nel quadro delle campagne ideologiche contro il revanscismo della Germania Occidentale, soprattutto perché trasferiamo la lotta dal nostro territorio e dai nostri cittadini al territorio del nemico e alle menti dei suoi cittadini.


Esecuzione:

Tramite un agente fidato del 10° Reparto del 1° SMV "BAUR", di origine italiana, è stata ottenuta una traduzione italiana del libro sopra menzionato.

Ho negoziato con l'autore della pubblicazione, lo storico, il maggiore Jaroslav KOUTEK e l'ho fatto autenticare (allegato alla proposta originale) in merito al suo consenso alla pubblicazione del libro in Italia, alla rinuncia al compenso dell'autore per l'edizione italiana e all'autorizzazione dell'Associazione cecoslovacca dell'esercito romano a negoziare per suo conto con la parte italiana in questa questione.

La pubblicazione del libro in Italia dovrà essere finanziata almeno in parte. Data la tesi, stiamo sfruttando l'interesse del titolare cecoslovacco in Italia, l'ambasciatore BUŠNIAK, per la questione altoatesina. S. Bušniak è già stato reclutato per la causa e fornirà i fondi del Ministero degli Affari Esteri, che riceverà anche il risultato ufficiale di questa AO (Misura Attiva, ndr). È stato fornito personalmente dal residente del 1° SMV, il signor Jaroš.

Il residente del 1° SMV dovrà garantire o tenere sotto controllo altre trattative con le autorità italiane in relazione alla sua legalizzazione.

Il residente discuterà con il Professor MERIGGI, docente di ceco all'Università di Firenze, che agirà come traduttore ufficiale del libro in questione. Interessato agli eventi della RSS Cecoslovacca (che normalmente possiede) e alla sua storia, istruttiva per l'Italia, ha ricevuto il libro presso la nostra Ambasciata (che visita occasionalmente e riceve materiale promozionale), ha chiesto alla nostra Ambasciata il consenso per la traduzione e il supporto per la pubblicazione, cosa di cui è stato molto soddisfatto.

La residenza – eventualmente tramite un traduttore – cercherà di ingaggiare una personalità idonea e popolare in Italia, di un certo prestigio (deputato, senatore, ex ministro, ecc.) – ma in nessun caso un membro del KSI – per scrivere la prefazione o la conclusione del libro. In questo contesto, gli italiani/quindi non noi/ confronteranno la situazione nel nostro Paese prima del 1938 con le odierne incursioni nazional-tedesche degli irredentisti altoatesini sostenute dalla Repubblica Federale di Germania.

Contestualmente alla pubblicazione del libro, la residenza garantirà, tramite il traduttore o l'editore, l'invio di una copia per la recensione alle redazioni di tutti i quotidiani del centro Italia (partiti politici, sindacati, resistenza, ecc.), di altri quotidiani nazionali, dei maggiori settimanali e rotocalchi (come Epoca, L'Europeo, Domenica del Corriere, il Carabiniere, ecc.) e alle redazioni di Firenze (luogo di origine dell'autore e dove è prevista la pubblicità), Milano, Trento (collegata all'Alto Adige) e alla redazione italiana di Bolzano (Alto Adige, Panorama), nonché alle redazioni radiotelevisive italiane di Roma e del nord Italia. La programmazione precisa sarà stabilita dalla 3ª Sezione della 1ª Sezione SMV/Italiano.

Il traduttore o l'editore scriverà anche ai redattori interessati, chiedendo loro di inviare il numero della rivista in cui verrà pubblicata la recensione. Ciò ha lo scopo di promuovere la pubblicità del libro e della sua critica, poiché anche una critica relativamente sfavorevole al libro contribuirà al raggiungimento dell'obiettivo perseguito.

La Residentura garantirà inoltre, tramite i propri contatti, almeno 5 recensioni positive complete su diversi quotidiani centrali o importanti.

Tramite il corrispondente ČTK, il primo residente SMV si assicurerà che ČIK Praga venga informato almeno a giorni alterni dopo la pubblicazione del libro sul successo della pubblicazione cecoslovacca e sulle singole reazioni di giornali e riviste. Dopo aver utilizzato il libro, il corrispondente ČTK farà immediatamente monitorare le recensioni dal servizio di ritagli (a nostre spese, ci consegnerà i ritagli).

Il Dipartimento AO assicurerà che la stampa e la radio ceche monitorino questi resoconti dopo la pubblicazione del libro e che la televisione ceca assicurerà che avvenga un colloquio davanti alle telecamere con l'autore del libro, rivolto contro il revanscismo della Germania Ovest, che la nostra televisione proporrà in traduzione italiana alla televisione italiana nell'ambito dello scambio di materiale informativo.

Per le trasmissioni all'estero della Radio Cecoslovacca, la sezione AO garantirà la pubblicità nei programmi per l'Italia, per gli italiani che lavorano nella Repubblica Federale di Germania e in tutti i programmi tedeschi.

Oltre a quanto sopra, il traduttore invierà una copia del libro con una dedica e una lettera personale al Ministro degli Esteri italiano, ai suoi vice e all'Ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite (gli indirizzi saranno forniti dal residente).

Il ruolo della residenza e dell’ambasciata in questa AO (Misura Attiva, ndr) rientra nelle normali attività diplomatiche, per cui il rischio che la partecipazione del Ministero dell'Interno venga interrotta è imminente, nonostante il fatto che "l'evento si svolgerà ufficialmente il 20".

La residenza finanzierà con fondi propri, nell'ambito del bilancio e delle linee guida vigenti, le operazioni parziali non coperte dai fondi del Ministero degli Affari Esteri (onorario dei traduttori, compensi dei traduttori, per la prefazione, per le recensioni, per il servizio di ritaglio, ecc.).

Ipotesi di implementazione: entro la fine dell'anno in corso, salvo sovradimensionamento delle tipografie in Italia, altrimenti in base alle capacità delle tipografie.

La proposta è stata discussa e ritenuta fattibile dal residente, che ha già adottato alcune misure preliminari per attuarla.

L'AO (Misura Attiva, ndr) è stato preventivamente consultato con un rappresentante del Soviet Supremo dell'URSS, il quale ha richiesto una copia della proposta.



AO: LIBRO

5.1.65.

Vado a parlare con i miei amici a Milano e Napoli. Anche a Milano lo useremmo, soprattutto per il problema di A.A. (Alto Adige, ndr). A Napoli solo l'autore del libro, perché non ci sono documenti su questo spazio. Pertanto, si consideri la redditività politica dal punto di vista dell’ambasciata sia a Milano che a Napoli, soprattutto dal punto di vista dei costi che l’ambasciata sosterrebbe. 

Tuttavia, non ci sono ancora notizie che il Ministero degli Affari Esteri concordi con la proposta di base discussa a Roma. Qualora il Ministero degli Affari Esteri non la approvasse per qualsiasi motivo, non interrompete i negoziati con l'E.R. e presentate una relazione. Organizzeremmo l'incontro a Roma con risorse proprie, ma sotto l'egida dell'E.R. Sani, non organizzeremmo Milano e Napoli.

Per la preparazione del dibattito a Roma, è necessario prevedere un massimo di 40 partecipanti, inclusi rappresentanti della Repubblica Ceca, dell'Ambasciata, dell'Agenzia di Stampa Ceca, l'autore, l'autore della prefazione, il traduttore e il relatore (max 10 persone). Presso l’ambasciata e successivamente con E .li. è necessario discutere la possibilità di inviare un invito al "discorso" all'ufficio stampa del Ministero dell'Interno italiano (supervisione stampa) e al Ministero degli Affari Esteri.

In ogni caso, è necessario inviare 2 (due) inviti al direttore dell'Istituto di Studi per l'Alto Adige di Firenze. Si valuti con tatto come suggerire al rappresentante di questo istituto, durante o dopo la "discussione", di richiedere materiale per A.A (Alto Adige, ndr). Questo istituto, ex Istituto Tolomei, è fortemente nazionalista, antitedesco e gode di un forte sostegno, quindi avete ottenuto il necessario consenso ufficiale per richiedere materiale al Ministero degli Affari Esteri di quel luogo.

Si considerino altre istituzioni idonee (preferibilmente di natura centrale) per la discussione di Roma, che potrebbero essere tatticamente incoraggiate a presentare una richiesta di ulteriori materiali "italiani" il giorno 20, possibilmente tramite il Ministero degli Affari Esteri. 

Oltre ad ANSA, RAI e alle maggiori redazioni di quotidiani nazionali, è necessario invitare alla discussione a Roma i redattori delle redazioni di "ADIGE"-Trento, "ALTO ADIGE"-Belzano (o della filiale di Roma), "SUEDTIROLER PANORAMA"-Bolzano. Altre redazioni (settimanali illustrati e giornali) dovranno essere individuate in accordo con l'Ambasciata e il Procuratore Generale, in modo che il numero totale di giornalisti invitati non superi le 30 unità.

La data della discussione a Roma deve essere fissata in modo che la risposta alla discussione non sia disturbata da festività o eventi importanti noti in anticipo. Prevediamo che la discussione a Roma si svolga tra il 1° e il 15 febbraio, poco dopo la pubblicazione del libro. Considerati gli eventi successivi previsti entro la fine di aprile di quest'anno, non è opportuno posticipare ulteriormente la data della "discussione".

Ogni invito alla conferenza dovrà essere accompagnato da una copia del libro (a scelta tra quelle disponibili presso l'Ambasciata), in modo che il destinatario dell'invito possa conoscere in anticipo l'opera dell'autore.

Sr. Borecký e Kolouch saranno presenti per aiutare nei preparativi finali della "discussione", durante il suo svolgimento e per discutere degli eventi successivi. Per motivi di tempestività, si prega di informare KC alerton in anticipo sulla data più probabile dell'evento. Eventualmente, se il Ministero degli Affari Esteri dà il suo consenso, i dibattiti a Milano e Napoli potrebbero essere organizzati in successione, in modo che Milano sia il primo, 1-2 giorni dopo.

Subito dopo la pubblicazione del libro, la Redazione dovrebbe inviare copie per la revisione (a partire dalla quota dell'Ambasciata). Prima in Ambasciata e poi con la Redazione, concordate una rubrica in modo che gli indirizzi da noi allegati siano inclusi. Inviate le copie per la revisione agli indirizzi specificati anche nei casi (per le biblioteche dei destinatari) in cui il destinatario, ad esempio la redazione, riceva una copia aggiuntiva con un invito a una discussione indirizzato a una persona specifica.

Contemporaneamente alleghiamo le domande dalla A alla D, che potrete organizzare per la "discussione" tramite il DS, che inviterete alla "discussione".

Mantenere "O" e "Z" informati sui progressi dei negoziati Ambasciata-MFA su questa questione e inviare copie delle proposte e delle idee a "Z" tramite gli stessi corrieri utilizzati per il MFA.

(firmato) Borecký



10.1.65

AO-LIBRO

La promozione del libro e la sua presentazione si sono svolte secondo i piani.

Circa 150 persone erano presenti alla conferenza stampa. Domande sui documenti del Lago Nero. Copertura stampa della recensione del libro e annuncio della conferenza su UNITA, AVANTI - PAESE SERA - MONDO NUOVO. Il contatto con il giornalista democristiano residente CASTRO è stato utilizzato per ulteriore propaganda. Gli sono stati consegnati i documenti portati da KOUTEK, già pubblicati nella Repubblica Socialista Cecoslovacca. Ha già ottenuto il loro utilizzo in un rapporto sullo spionaggio nazista in Italia, che sarà pubblicato sulla rivista cattolica VITTORIOSO, destinata ai giovani studenti e con una tiratura di 140.000 copie. Inoltre, CASTRO è in trattative con il settimanale EPOCA, GENTE, VITA. In una di queste, pubblicherà un rapporto utilizzando i documenti. Gli è stato promesso che, in caso di successo, potrebbe ricevere diversi altri documenti. Si consideri la possibilità di preparare un rapporto corredato di documenti in base alle nostre esigenze. Se sarà redatto in uno stile un po' sensazionalistico, riuscirà sicuramente a essere pubblicato, con l'aiuto di CASTRO, in qualche rivista borghese con una tiratura di centinaia di migliaia di copie. KOUTEK ha deposto una corona di fiori a FOSSE ARDEATINNE con la partecipazione dei dipendenti dell’ambasciata e di un rappresentante dell'ANPI. Rapporto fornito e foto sulla stampa. KOUTEK è volato a Praga il 10 novembre. 

(Firmato) Jaros



TOP SECRET

Sostegno ed espansione delle tendenze anti-revansciste

Nel febbraio 1965 venne pubblicata in Italia la pubblicazione "La Quinta colonna nazista", secondo la proposta dell'AO "LIBRO", approvata nell'agosto 1964.

L’"AO SERVICE" vuole sfruttare questo fatto per evocare il mito dei luoghi ufficiali italiani sui documenti e sul Lago Nero e rinnovare l'interesse nei loro confronti nella stampa italiana sotto forma di un dibattito tra l'autore della pubblicazione Jaroslav KOUTEK e i giornalisti italiani in Italia.


Giustificazione:

Con l’AO "NEPTUN" siamo riusciti a trasferire i materiali scoperti dal 6° ufficio RSHA a livello interstatale ufficiale, quando l'Austria ha richiesto i materiali della "Commissione storica delle SA".

Grazie alla pubblicità che ne deriva, tali richieste si inseriscono nella politica anti-revanscista del campo socialista. Inoltre, il fatto che queste richieste raggiungano il Ministero degli Affari Esteri contribuisce all'ulteriore sviluppo della cooperazione tra il Ministero dell'Interno e il Ministero degli Affari di Frontiera.

Il materiale anti-italiano del VI Ufficio del BSHA dovrebbe essere utilizzato in applicazioni tattiche in modo tale che le autorità italiane stesse ne facciano richiesta.

Offrire direttamente questo materiale all'Italia attraverso i canali diplomatici probabilmente non sarebbe compreso correttamente dalla parte italiana, per non parlare del fatto che le forze revansciste della Repubblica Federale di Germania userebbero senza dubbio un passo del genere per fare una campagna nel senso che vogliamo "turbare l'unità e la coesione della NATO, ecc."

Nella prima fase, l'obiettivo non è solo quello di ripristinare l'interesse giornalistico verso l'Italia, ma anche di aumentarlo a sufficienza affinché gli scritti della stampa italiana costringano le istituzioni ufficiali italiane a richiedere il trasferimento di questi documenti, come è avvenuto in Austria.


condotta:

Un trampolino di lancio adatto per suscitare questo interesse è sembrato essere l'organizzazione di una "discussione" con l'autore del libro "La quinta colonna nazista nella CSR" Jaroslav KOUTEK a Roma, in occasione della pubblicazione della sua traduzione italiana.

La discussione può essere organizzata sotto gli auspici dell'editore italiano di questo libro e con la partecipazione di circa 30 giornalisti italiani, tra cui il nostro DS. Il DS verrà utilizzato per porre "domande" che consentano di ottenere risposte che evitino l'uso di materiali nazisti, senza tuttavia specificarne troppo il contenuto.

Alle domande del giornalista risponderà un rappresentante dell’ambasciata, che sarà anche "invitato" dall'editore a un dibattito con l'autore.

Prima di porre domande su questo argomento, l'8° Dipartimento creerebbe delle ipotesi con i suoi verbi introduttivi, dove il soggetto è adatto

L'AO "LIBRO" viene implementato dai nostri dipendenti presso l'Università di Roma e con l'impiego di altri dipendenti dell'Università e del Ministero degli Affari Esteri.

(Parte incomprensibile perché il documento è rovinato, ndr) ha discusso le possibilità con l'ambasciatore.

Tuttavia, la proposta venne accettata come corretta e presentò la sua proposta di iniziativa al Ministero degli Affari Esteri.

Inoltre, secondo quanto comunicato dall'amministrazione della residenza di Roma il 30 dicembre 1964, l'Ufficio propose di propria iniziativa di ampliare l'evento in modo che, oltre all'incontro di Roma, altri incontri con S. KOUTEK fossero organizzati a Milano e Napoli. La loro realizzazione avrebbe giovato alle nostre intenzioni. Nel caso di un incontro a Milano, al fine di evitare una duplicazione completa con l'incontro di Roma, sarebbero state divulgate alcune informazioni specifiche sulle attività anti-italiane del SD nell'area dell'Italia settentrionale. La proposta è supportata da documenti in nostro possesso e che potremo presentare in seguito.

Beseda a Napoli presso l'università servirebbe solo a divulgare il libro in questione e non sarebbe utilizzato per la divulgazione dei materiali e AO "NEPTUN".

Se la proposta al MAE verrà approvata, il MAE richiederà la documentazione a supporto e la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri. Nell'interesse della continuità e dell'integrità della nostra agenzia, chiediamo che le questioni relative alla pubblicazione di materiali e discussioni in Italia siano consultate con l'VIII Dipartimento della Prima Amministrazione del Ministero degli Affari Esteri, in modo da poter contribuire a una gestione flessibile e complessivamente conforme al concetto delle risposte al MAE e di eventuali trattative. Allo stesso tempo, vi chiediamo di prendere visione delle motivazioni di questa richiesta da parte del Capo della Vostra Segreteria, Tenente Colonnello Silhaveho.

Ho discusso personalmente con la persona sopra menzionata i dettagli delle azioni del signor KOUTEK in contatto con il Ministero degli Esteri, l'Ambasciata e altre istituzioni in questa materia e dal punto di vista della cospirazione della nostra partecipazione.

Poiché realizziamo sia i preparativi che la creazione delle condizioni per "BOOK" e "SERVICE" in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, prestiamo maggiore attenzione e controlliamo sistematicamente gli eventi in modo che non si verifichino nemmeno piccoli difetti e che vengano dimostrati il ruolo positivo e l'utilità di una buona collaborazione tra i due ministeri.

Al fine di prevenire impreviste complicazioni durante i preparativi e le discussioni finali, durante la permanenza dell'8° Dipartimento in Italia, e in vista dell'ulteriore risposta prevista nell’AO (Misura Attiva, ndr), si effettuerà una breve visita in loco del Capo dell'8° Dipartimento, Maggiore Borecký, e di un dipendente dello stesso dipartimento, Maggiore Koloucha, presso la residenza a Roma. La loro presenza presso di essa consentirà di sfruttare la situazione per adottare le misure necessarie immediatamente in loco e dopo le discussioni.


misure preliminari 

In collaborazione con la società di preparazione AO "SERVICE", è in corso la preparazione e la selezione dei materiali da AO "NEPTUN" in modo che, in caso di richiesta italiana di questi materiali, il loro trasferimento possa avvenire in più fasi. Da questi materiali saranno assemblati tre file di base.


file:

1/ L’Italia spia nazista

2/ Spionaggio nazista in Alto Adige

3/ Spionaggio nazista contro l'esercito italiano.

Questi documenti possono essere trasferiti all'istituzione italiana competente previa presentazione di una richiesta ufficiale da parte dell'Italia. Copie di questi documenti possono essere trasferite tramite il KSC all'Ufficio Centrale dell'FSI e tramite l'SPB alle sue organizzazioni affiliate in Italia. Saranno elaborate proposte separate per questi trasferimenti.

Diversi documenti singoli tratti da questi fascicoli saranno preparati in anticipo in fotocopie, in modo da poter essere inoltrati ai candidati italiani tramite CTK. Le fotocopie saranno inoltrate a CTK dopo la ricezione delle specifiche domande italiane.


Costi:

Tutte le spese e i costi associati all'organizzazione del workshop per autori, il cui organizzatore ufficiale sarà la casa editrice italiana Editori Riuniti, nonché le spese associate al viaggio e al soggiorno di KOUTKA a Nîmes, saranno a carico del Ministero degli Affari Esteri e dell'Ambasciata (Ministeri sempre della Cecoslovacchia, ndr).

I costi connessi alla partecipazione dei dipendenti della Prima Amministrazione saranno coperti dai fondi di bilancio correnti del Secondo Dipartimento.


Circostanze impreviste

Nel caso in cui il Ministero degli Affari Esteri non fosse interessato alla realizzazione, implementeremmo la variante Káložní, ovvero adotteremmo tutte le misure per realizzare la discussione a Roma sotto l'egida dell'editore a nostre spese (viaggio di KOUTKA e spese generali per la conferenza stampa), il pagamento verrebbe effettuato con i fondi previsti per l'VIII Dipartimento del Ministero degli Affari Interni.


Abbandoneremmo allora le discussioni a Milano e a Napoli.

AO SERVICE I" non interromperà nessuna delle altre azioni previste su AO "NEPTUN". La data prevista per la realizzazione di AO "SERVICE I" è metà febbraio 1965.

La proposta è stata consultata con il rappresentante del VSB dell'URSS presso la Prima Amministrazione del Ministero degli Affari Interni e le sue osservazioni sono state utilizzate, in particolare per adattarla alle condizioni italiane ed evitare di utilizzare la direzione dell’ambasciata di Roma come organizzatore diretto di questo evento. 

(Seguono svariate firme istituzionali cecoslovacche)



A Praga il 20 dicembre 1964.

Documentazione dagli affari ufficiali presso la residenza, Lui ad AO LIBRO e l’AO collegato AO NEPTUN.

Secondo la proposta approvata, durante la residenza a Roma, in occasione della pubblicazione italiana del suo libro (a cura di AO V.S. LIBRO), si è discussa la possibilità di organizzare a Roma una conferenza stampa e una conferenza degli autori del libro "La quinta colonia nazista in Cecoslovacchia". La conferenza avrebbe dovuto fungere da trampolino di lancio per suscitare l'interesse italiano per i materiali di AO Neptun. L'obiettivo era quello di indurre gli uffici speciali italiani a richiedere al Ministero degli Esteri la consegna ufficiale di materiali sulle attività anti-italiane del Terzo Reich nazista, oppure, qualora non avessero richiesto direttamente i materiali, a dare il loro consenso ufficiale alla consegna ufficiale agli uffici specializzati e ai richiedenti italiani competenti.

L'AO previsto come punto di partenza per il raggiungimento dell'interesse ufficiale italiano, o l'AO successivo, dovrebbe essere implementato attraverso e con le risorse dell’ambasciata, nonché dell'AO-Book di cui costituisce un seguito.

Nel corso dei negoziati si è tenuto conto della raccomandazione di evitare, se possibile, di organizzare conferenze stampa presso l'ambasciata o sotto la bandiera ufficiale della nostra ambasciata.


Il risultato dell'incontro:

Esaminando i progressi nell'implementazione di AO LIBRO, sono state individuate alcune carenze.

In particolare, il punto era che l’ambasciata aveva di fatto stipulato un accordo privato per pubblicare il libro con gli Editori Riuniti, senza che vi fosse alcun rapporto contrattuale formale tra l'editore italiano e il traduttore italiano.

Non c'era più un controllo costante sullo stato attuale della pubblicazione del libro, tanto che le stampe a pennello non furono completate fino alla mia partenza, sebbene ciò avrebbe dovuto avvenire. Allo stesso tempo, una certa lentezza – un fenomeno tipicamente italiano – è nota all'Ambasciata. Le stampe a pennello sono necessarie per la correzione di bozze finale da parte del "traduttore" (il Prof. Dr. Meriggi di Firenze) e per l'autore della prefazione, che, secondo la promessa dell'editore, sarà il senatore PARRI, ben noto in Italia (nell'Italia del dopoguerra, fu persino capo di gabinetto per un certo periodo).

Durante le discussioni con la residenza sulle possibilità di utilizzare il Dipartimento, è emerso che non sarebbe stato tattico e appropriato organizzare una conferenza stampa direttamente il 20 sotto l'egida dell’ambasciata. In Italia, quando viene pubblicato un libro, non è una regola tenere grandi conferenze stampa. Sarebbe opportuno, e coerente con le condizioni locali, organizzare una "discussione con l'autore" sotto l'egida della casa editrice e per un gruppo più ristretto di persone (fino a 40 persone), accompagnata da un piccolo rinfresco.

Con questo spirito, inoltre, secondo le istruzioni del residente, Sr. Rálic, discusse le nostre "raccomandazioni" con il rappresentante dell’ambasciata e quest'ultimo le accettò, così come fece in seguito il titolare Sr. Ing. Brusnisk, che accolse con favore il fatto che "la proposta d'iniziativa dei lavoratori della sua ambasciata fosse stata presentata in sua presenza" (il 18.12.64 volò a Praga, da dove lui e il Ministro degli Esteri Sr. David si recarono all'ONU). Ciò garantì contemporaneamente il suo sostegno alla proposta al Ministero degli Affari Esteri.

Considerata la situazione, Sr. Rélic, tramite l'impiegato responsabile, fece in modo che fosse invitato un rappresentante della casa editrice Editori Riuniti, con il quale furono discusse le questioni necessarie. Il rappresentante promise di accelerare i lavori di traduzione del libro, ma la sua pubblicazione poteva comunque essere prevista non prima della fine di gennaio, o meglio, dell'inizio di febbraio 1965. Si dichiarò inoltre disponibile, se le spese fossero state coperte, a organizzare un incontro con l'autore e a inviargli un invito preliminare per l'inverno, in modo che l'autore potesse occuparsi delle questioni relative al passaporto e al visto.

Considerata la motivazione idonea per la presentazione della proposta (interesse e presenza dell'Ambasciatore), i collaboratori dell’ambasciata hanno predisposto una proposta per il Ministero degli Affari Esteri, formulata su nostra iniziativa ma non vincolante, affinché potessimo avere la possibilità di influenzare i negoziati del MAE in questa materia attraverso la partecipazione diretta dei nostri rappresentanti.

Se la proposta verrà accettata dal Ministero degli Affari Esteri, si prega di richiedere la nostra collaborazione al Ministro dell'Interno, Sig. Strougal. In caso di attuazione della proposta, egli si farà carico anche delle spese relative al Ministero dell'Interno e all'Ambasciata. Coautore della proposta è il Sig. Richter, dipendente del Ministero dell'Interno legalizzato presso l'Ambasciata, ma "autore principale" per l'Ambasciata è l'addetto culturale locale, Sig. Ing. Kraus. A titolo informativo, dichiaro che la proposta firmata (dall'ambasciatore) è stata letta dall'addetto stampa, Sig. Gavor, il quale si è sentito offeso per non essere stato invitato come coautore a tale evento. Questa parentesi è stata compensata dal fatto che egli non era presente il 20, ma la sua partecipazione attiva sarà comunque tenuta in considerazione dall'Ambasciata nell'attuazione di questo evento, qualora questo venga approvato dal Ministero degli Affari Esteri.

Ho allegato alla bozza dell'incontro durante la residenza le domande e risposte previste dall'autore del libro durante l'interazione con i giornalisti. Dopo un'analisi approfondita, sembra che sarebbe più appropriato che alle domande "sui laghi" rispondesse, entro i limiti stabiliti, un rappresentante dell’ambasciata, che la casa editrice "inviterebbe" anche alla "discussione con l'autore". L'autore risponderebbe ad alcune domande riguardanti il suo libro. Solo nel suo discorso introduttivo darebbe seguito in modo appropriato al "Salezy v jezerech" (la versione originale necessita quindi di essere modificata), in modo da creare il terreno per le domande.

Inoltre, è necessario negoziare con la società privilegiata per la protezione dei diritti d'autore all'estero "Dilia"-Praga, al fine di evitare problemi o controversie sull'"onore dell'autore.

Sarà necessario informare il signor Lomský affinché l'MNO non crei difficoltà al signor KOUTEK nell'espletamento delle formalità del passaporto.

Il Ministero degli Affari Esteri deve entrare in contatto diretto con l'autore, S. J. Koutek, che prepareremo per questo incontro.



Schema delle parole introduttive dell'autore

Grazie per l'accoglienza e l'invito in Italia.

Si rammarica profondamente di non poter parlare con i partecipanti nella loro lingua madre e chiede loro di perdonarlo per questa mancanza. Ma il suo breve soggiorno gli ha già dimostrato che gli italiani sono gentili, premurosi e comprensivi nei confronti degli stranieri. Da ciò conclude che gli ospiti presenti e lui stesso si capiranno bene, anche se non potranno fare a meno di un interprete.

Fu molto contento quando seppe che il suo libro sarebbe stato pubblicato in Italia, culla di una cultura che non solo in passato, ma anche oggi ha trovato la sua strada nel suo Paese natale, come dimostrano, ad esempio, i grandi successi del cinema italiano nella RSS Cecoslovacca.

Lui stesso appartiene alla generazione dei giovani storici cecoslovacchi, ed è ancora più importante per lui che il suo lavoro riscuota interesse all'estero, in Italia. Ne comprese il nesso solo dopo essersi interessato maggiormente alla questione altoatesina, generalmente nota nel nostro Paese più o meno nella stessa misura in cui gli italiani conoscevano le attività ostili delle forze naziste-tedesche (pre-naziste? ndr) in Cecoslovacchia, da lui appena descritte nel suo libro "La quinta colonna nazista nella Repubblica Ceca".

Coglie l'occasione per ringraziare il Prof. Dr. Meriggi, iniziatore della traduzione e traduttore dell'opera, non solo per se stesso, ma anche per il fatto che ha indubbiamente contribuito a far comprendere meglio ai suoi compatrioti perché tutto il nostro popolo e i suoi rappresentanti esigono che il loro vicino rinunci a Monaco prima del Trattato, come hanno fatto molto tempo fa gli altri firmatari di questo trattato palesemente invalido dal punto di vista giuridico.


Grazie anche al sig.

Parri: l'autore della prefazione dell'edizione italiana. Sebbene ciascuno di loro/l'autore della prefazione e l'autore del libro/ parlino una lingua madre diversa, hanno una lingua comune. Ognuno nutre amore per il proprio popolo e per la propria gente, rispetto per i propri amici e un impegno ad aiutarsi a vicenda e da pari a pari, e determinazione e durezza verso coloro che non hanno imparato dal passato e non desiderano la pace, pur parlandone molto.

Un sentito ringraziamento va all'editore del libro, Editori Riuniti, e chiede al rappresentante dell'editore di ringraziare coloro che non sono presenti ma che hanno contribuito in qualche modo alla pubblicazione del libro. Si riferisce, ad esempio, all'autore della copertina e della rilegatura, ai tipografi, ai tipografi, agli operai dei laboratori di composizione e rilegatura, semplicemente a tutti coloro che di solito non vengono menzionati, il cui lavoro è dato per scontato, ma senza i quali nessuna pubblicazione sarebbe possibile.

Ha scritto questo libro perché i nostri lettori cecoslovacchi, soprattutto i giovani, possano conoscere il passato e gli sviluppi fatali nella loro patria prima del tradimento di Monaco. Per conoscere la pigrizia, l'inganno e la pericolosità del revanscismo tedesco, che non è cambiato.

Gli italiani, come il mondo intero, conoscono la tragedia di Lidice e Ležáky e del villaggio di Ploštias, il cui sanguinario autore Skorzeny non fu estradato in Cecoslovacchia per punizione e che forse apparirà prossimamente incoronato con ordini di sangue a Bonn, così come quella degli oltre 5.000 criminali di guerra impuniti, le cui liste furono consegnate alla Repubblica Federale Tedesca Occidentale dai combattenti antifascisti cecoslovacchi.

Nella nostra Cecoslovacchia sono note le gesta eroiche e il coraggio dei partigiani italiani nell'ultima guerra. E conosciamo anche - sebbene sia impossibile elencarne troppe - le tragedie e le vittime di Marzabotto, Borgo Ticino, Bovegeno, Valli del Pasubio e delle vicine Cortiany e Montecchia di Grossara. È noto il nome della famiglia De Bortoli & Torlana nei pressi di Udine, nella quale i nazisti assassinarono 10 persone, tra cui 6 bambini, oltre ad altri omicidi commessi in questo luogo.

Lui stesso si recò a rendere omaggio alla memoria delle 335 vittime innocenti dell'eccidio nazista presso le Fosse Ardeatine.

Non sa dire quanti criminali di guerra nazisti furono puniti in Italia, ma probabilmente non ha torto quando dice che dietro Scorzeny ci sarebbero molti altri, la cui colpa per i crimini commessi contro il vostro popolo e nel vostro bel Paese non può essere cancellata da alcun atto formale.

Per noi, popolo semplice della Cecoslovacchia, l'annuncio ufficiale che dopo l'8 maggio di quest'anno i criminali di guerra non sarebbero stati perseguiti nel paese del nostro vicino, e la risposta che questa dichiarazione ha incontrato nei circoli revanscisti, sono stati solo una nuova conferma del fatto che non ci si può fidare che i revanscisti e gli irredentisti tradiscano le proprie firme, i propri impegni e promesse solenni, e perfino i propri alleati, proprio come fece la Germania di Hitler.

Ciò è stato confermato anche dai noti ritrovamenti di documenti di spionaggio nazista effettuati lo scorso anno nei nostri laghi della Selva Boema e dallo studio di altri documenti, come l'ormai famoso Zásmucký arhiv 35. Come è noto, l'autenticità dei documenti e il loro valore sono stati verificati non solo dai nostri esperti, ma anche da esperti stranieri, come il Prof. Dr. Jedlicka di Vienna e il noto combattente contro i criminali di guerra nazisti, Ing. Wiesenthal.

E se, come è noto dalla conferenza stampa di Praga, si tratta principalmente di documenti storici, sono molto istruttivi. Tra questi vi è un gran numero di documenti sullo spionaggio nazista contro il vostro popolo durante gli anni dell'ultima guerra, sulle attività di spionaggio nazista in Alto Adige e sullo spionaggio militare dei nazisti per il loro allora alleato, l'Italia. Proprio come i nostri ex Sudeti e i cosiddetti turisti tedeschi spiarono e tradirono i nostri sistemi di fortificazione, così anche gli irredentisti tedeschi in Alto Adige e i cosiddetti turisti tedeschi determinarono per lo spionaggio nazista obiettivi militari e il sistema di distribuzione e ubicazione dei capisaldi dell'esercito italiano in Alto Adige e altrove. Questa questione viene menzionata solo perché conferma la ben nota ma spesso dimenticata verità sull'indicibile revanscismo e sull'irredentismo tedesco, così come conferma che i metodi e i mezzi della quinta colonna nazista nei Sudeti e in Alto Adige sono gli stessi o molto simili.

Sarà lieto se il suo libro aiuterà gli amici italiani a comprendere alcuni fatti, eventi e le costose esperienze della nostra storia recente, contribuendo così all'ulteriore riavvicinamento delle due nazioni, che già dimostrarono la loro fratellanza in armi durante la Prima Guerra Mondiale. Dopotutto, il suolo italiano non è solo consacrato dal sangue dei legionari cecoslovacchi, ma è anche diventato un luogo di pubblica pace per molti dei nostri padri e nonni. E tali legami autentici non vengono dimenticati, senza bisogno di sbandierarli a gran voce al mondo. A volte quegli amici che lo gridano troppo forte possono avere un pugnale nascosto dietro la schiena. Come i nazisti, ancora una volta condannati da documenti ritrovati. 

Vi prego di scusare i presenti se aveva fretta o ha toccato i loro vestiti. Ha parlato come è solito fare, ma non poteva per questo deviare dal bon ton italiano. Pertanto, vi chiedo indulgenza, come dice il nostro proverbio: paese diverso, costumi diversi.

Ringrazia i signori presenti per la loro pazienza e attenzione e per averlo ascoltato.


giovedì 19 giugno 2025

La vera storia dei Dossier del SIFAR


L’ex Cecoslovacchia conosceva fin dal 1961 l’attività italiana di spionaggio su cittadini non sempre indagati per dei reati commessi. 

E’ una delle novità più importanti che posso estrapolare dall’analisi del fascicolo 10443-119 presente nei famosi dvd dell’archivio dei Servizi Segreti di Praga.

“Lo scandalo dello spionaggio del SIFAR (Servizio Informazioni Forze Armate) - scrive Chatgpt - emerse nel 1967, quando il settimanale L’Espresso pubblicò un’inchiesta di Lino Jannuzzi e Eugenio Scalfari che rivelava l’esistenza di un archivio segreto con oltre 157.000 dossier illegali raccolti dal SIFAR tra gli anni ’50 e ’60.

I dossier contenevano informazioni riservate (spesso raccolte illegalmente) su uomini politici, sindacalisti, intellettuali, militari e anche su esponenti del clero, spesso usate per controllo politico o per scopi di ricatto. Le attività erano state ordinate dai vertici militari, in particolare dal generale Giovanni De Lorenzo, capo del SIFAR e poi comandante dei Carabinieri.

Lo scandalo rivelò un uso deviato dei servizi segreti per fini interni e politici, contribuendo a far emergere l'esistenza di apparati paralleli e non controllati democraticamente. Questo portò alla trasformazione del SIFAR nel 1965 nel SID (Servizio Informazioni Difesa), ma la rivelazione nel 1967 scoperchiò le pratiche illecite precedenti.”

Questa storia, ben nota anche sui manuali di Storia, si può arricchire di ulteriori particolari. Il fascicolo 119 nel terzo e ultimo volume si sofferma sulle relazioni che l’STB, il servizio segreto cecoslovacco, ottenne dal giornalista Lamberto Martini. 

Si trattava di un corrispondente di Paese Sera che si occupava di cronaca nera, ma che si professava fedele all’ideologia marxista. E quindi appena ne ebbe l’opportunità raccontò ai diplomatici dell’Stb di essere stato usato dalla polizia italiana per spiare i membri del Partito Comunista Italiano. Ciò gli aveva permesso di apprendere le modalità discutibili di intercettazione telefonica, le quali - affermava nel documento 81 del fascicolo 119 - venivano svolte con tecnologia statunitense. Lui stesso, per essere stato coinvolto in una simile attività, era stato tenuto sotto sorveglianza (probabilmente la prassi usuale per il rilascio dei NOS).

La testimonianza è interessante sia perché il Martini fu considerato attendibile dai cecoslovacchi, sia perché tira in ballo nomi eccellenti della nomenklatura statunitense, come Driscoll e Cooper. Il nocciolo della questione è che la polizia e il SIFAR alla fine degli anni Cinquanta e all’inizio dei Sessanta erano in stretto contatto con gli Stati Uniti, nonché con il loro servizio segreto esterno ossia la CIA. A Praga l’argomento era considerato interessante non tanto per lanciare sulla stampa una campagna scandalistica, che poi si verificherà realmente, bensì per le ripercussioni che questa pratica illegale poteva avere sui cittadini cecoslovacchi che si recavano in Italia. Un’attività quindi di puro controspionaggio. Oltretutto, lo stesso Jannuzzi compare in questo fascicolo 119 in quanto fu presentato ai diplomatici dell’Stb dal loro contatto di fiducia, il giornalista della Gazzetta del Sud, Emanuele Del Giudice. Ma non fece una buona impressione e fu scartato, perché considerato troppo arrogante.

Ecco il testo originale tradotto nel miglior modo che mi è stato possibile. Il cognome di Jannuzzi viene riportato con una sola enne e ho ritenuto giusto lasciarlo nella versione originale:


“Del Giudice

incontro e presentazione di Januzzi.

Pranzo con Del Giudice. A questo pranzo, ho discusso con Del Giudice la questione di come aiutare il nostro ufficio stampa nell'invito dei giornalisti di destra a un cocktail organizzato dall'ufficio stampa. Era necessario farlo.

In questa occasione, ho discusso con Del Giudice la questione della mia conoscenza con Januzzi, che avrebbe potuto essere organizzata durante un cocktail party. Del Giudice ha promesso di invitare e portare Januzzi al cocktail. In questa occasione, ho inviato a Januzzi un invito personale.

Il 31.10.59 Januzzi arrivò addirittura con un'ora di ritardo all’ambasciata, dove si stava svolgendo il cocktail. Subito dopo il nostro arrivo, Del Giudice mi presentò, dicendomi che volevo incontrarlo e che ero io il primo a pranzare. Januzzi si comportò subito con alterigia nel presentarsi e disse di essere venuto solo per 20 minuti perché era molto impegnato. Dopo una breve conversazione, come di consueto, Januzzi si lanciò in un ironico attacco sulla questione dell'ex radio dell’ambasciata, il sorvolo degli aerei italiani ZX sul territorio della Cecoslovacchia, che lo scopo principale del suo arrivo era come emergenza per il meccanico e il copilota. Il suo comportamento era completamente rivolto contro di noi e voleva approfittare del mio interesse a incontrarlo. Il suo atteggiamento era altezzoso, si vantava di suo padre e delle sue conoscenze altolocate. Il nostro addio fu freddo a causa degli attacchi di Januzzi, con la vaga intenzione di un altro incontro. A mio parere non è possibile utilizzare Januzzi come contatto a causa del suo atteggiamento nei nostri confronti, della sua arroganza, ecc.”


Questa relazione avvalora ulteriormente l’onestà professionale di Lino Jannuzzi, perché ci pare evidente che si parli di lui, anche se non escluderei che l’editore del settimanale L’Espresso - considerato nell’archivio Mitrokhin un organo di stampa sovvenzionato dall’ex URSS -  intendesse sfruttare lo scandalo SIFAR per interessi politici. Ho dato un’occhiata ai giornali ungheresi del 1967 (Uj Szò) e mi ha colpito un particolare: fu scritto che questi famosi 157mila fascicoli erano in realtà spariti, forse sottratti per paura di uno scandalo o forse, chissà - aggiungo io a posteriori - finiti nelle mani dello stesso KGB. 


Il 21 gennaio del 1968 il giornale Uj Szò divulgava in un focus l’intera storia del dossieraggio del SIFAR così come circolava dalle loro parti. E’ importante leggerla per intero.


“Cospirazione di generali ambiziosi 

Cosa c'è dietro SIFAR

Gli ufficiali golpisti diranno la verità in tribunale? Un'anteprima del colpo di stato di Atene era stata pianificata a Roma?

L'opinione pubblica italiana è preoccupata da quasi un anno per il cosiddetto scandalo SIFAR. SIFAR è l'abbreviazione ufficiale del servizio di controspionaggio italiano. Il suo nome ha iniziato a essere menzionato più spesso quando si è scoperto che alcuni documenti e fascicoli segreti su importanti politici erano scomparsi. Per conto di chi erano conservati i fascicoli su personaggi politici e dove potevano essere spariti i documenti segreti?

Questa domanda è stata sollevata in particolare quando l'anno scorso il famigerato servizio di spionaggio americano noto come CIA, che ha subito una serie di fallimenti, è stato smascherato per aver finanziato sindacati internazionali di studenti, giovani e lavoratori, agenzie di viaggio, ecc., al fine di spiare in modo più sicuro attraverso di loro in tutti i paesi del mondo. Il sospetto che il SIFAR fosse finanziato dalla CIA è stato giustamente sollevato.

1. IL DOSSIER SIFAR

Nel dicembre 1966, il Ministro della Guerra socialista italiano, Tremelloni, di ritorno da una riunione NATO a Parigi in un clima di estrema tensione, convocò d'urgenza il Generale Beolchini. Il generale non sapeva cosa pensare di quell'ordine insolito, ma riferì immediatamente al Ministro della Guerra. Tremelloni non voleva intrattenere il generale con banalità NATO, ma gli affidò l'indagine tempestiva su una questione riservata. Doveva scoprire se esistessero, e in caso affermativo, dove fossero finiti certi fascicoli del SIFAR... Chiese al governo una relazione scritta sui risultati dell'indagine...

L'acronimo SIFAR in ungherese significa: il servizio informazioni delle forze armate. In realtà, si trattava del Servizio Militare di Controspionaggio Italiano. Il Reparto "D", che ospitava gli uomini del Generale di Gendarmeria De Lorenzo, poi Capo di Stato Maggiore, era particolarmente pericoloso: trasformò il controspionaggio in uno strumento di spionaggio politico.

Quando il Contrammiraglio Henke sostituì il Generale Allavena alla guida del SIFAR nel 1966, si alternava nell'ispezione dei singoli reparti. Rimase scioccato nel vedere che nel Reparto "D" esistevano fascicoli segreti... ma non sui terroristi altoatesini, bensì sul suo diretto superiore, ad esempio: il Capo di Stato Maggiore Generale Aloia, l'allora Ministro dell'Interno Saragat, il Presidente del Consiglio Moro e altre figure di spicco della vita politica italiana. Henke riferì immediatamente la sua scoperta al Presidente del Consiglio Moro. Moro voleva vedere il fascicolo, ma con grande sorpresa di Henke, era già scomparso il giorno dopo.

Questo fu quanto dovette rivelare il Generale Beolchini, membro del Consiglio Generale del Distretto delle Forze Armate.

Alti ufficiali e alti ufficiali del controspionaggio furono interrogati. Nessuno di loro era a conoscenza dei fascicoli segreti. Anche il Generale Allavona fu interrogato, ma durante l'interrogatorio confessò prima che i fascicoli in questione non esistessero, e poi non escluse la possibilità di aver distrutto personalmente alcuni documenti segreti, di cui non ricordava esattamente la provenienza. Il dipartimento di controspionaggio voleva dimostrare di svolgere un "lavoro pulito". Oltre ai fascicoli dei "rappresentanti dell'ideologia marxista", c'erano anche fascicoli di persone in qualche modo collegate alla NATO, ma questi fascicoli erano contrassegnati con la dicitura NOS (nulla Osta Sicurezza). Il rapporto di Beolchini fu completato in tre mesi. Il 15 aprile dello scorso anno, un consiglio dei ministri si riunì per discutere il rapporto. Il palazzo del governo era circondato da formazioni militari, l'area era sottoposta a rigidi controlli di sicurezza e a tutti fu ricordato lo stato d'assedio. Questi fenomeni inquietanti non sorpresero gli italiani, perché diverse notizie circolavano già sulla stampa ufficiale e nella vita pubblica. Il rapporto di Beolchini fece luce su fatti inquietanti. Il SIFAR monitorò alcuni politici, intercettò le loro conversazioni telefoniche, ascoltò i resoconti degli informatori... Solo che non era chiaro con certezza di chi stessero parlando. Taviani, che all'epoca era Ministro dell'Interno, e Andreotti, che fu Ministro della Guerra per 6-7 anni, lessero pareri attentamente formulati. In sostanza, erano responsabili solo di ciò che facevano nella loro veste ufficiale, nei limiti dei loro doveri d'ufficio, e di ogni possibile eccesso di potere, nonché dei loro "affari sporchi".

Il Presidente del Consiglio Moro concluse quindi la sessione straordinaria del governo affermando che il governo avrebbe risposto alle interrogazioni poco chiare in Parlamento,

e che avrebbe sostituito il Generale De Lorenzo con il Generale Vedovato.”


Va evidenziato un passaggio chiave, quello in cui il giornalista ungherese specifica che lo spionaggio era stato condotto sia contro esponenti di sinistra, sia contro membri della NATO, aggiungendo un dettaglio fondamentale: che questi ultimi erano contrassegnati con la sigla NOS, che noi sappiamo oggi essere la prassi usuale all’interno della NATO secondo la quale durante la guerra fredda i carabinieri erano incaricati di verificare che il soggetto richiedente l’autorizzazione a maneggiare documenti Top Secret (quelli visti nel paragrafo precedente) fosse affidabile. Una prassi in uso sia a ovest sia, come vedremo, nel Patto di Varsavia. Inoltre, l’articolo specificava che a essere stati sottratti erano stati proprio i fascicoli del NOS. Pecorelli sul suo settimanale OP si soffermerà a lungo sulla fine che potessero aver fatto questi dossier, i quali - e la cosa era certamente già nota - andavano assai oltre le verifiche di rito sulle opinioni politiche degli “indagati” e spaziavano su abitudini più strettamente private come quelle sessuali.

Di certo, queste deviazioni dalla legalità, come vedremo tra poco, erano in parte conosciute a Praga fin dal settembre del 1961, allorché si svolsero i primi incontri dell’Stb con il giornalista Lamberto Martini. 


“Approfondimenti sulla polizia italiana.

Ottenuto il 5.9.61 tramite intervista a MARTINI.

Lo spionaggio e il controspionaggio in Italia sono organizzati dal SIFAR e dai Carabinieri. I Carabinieri dipendono in parte dal Ministero dell'Interno e in parte dal Ministero della Difesa. Il comandante dei Carabinieri è sempre un generale proveniente dai generali dell'Esercito Italiano. Per quanto riguarda la pubblica sicurezza, svolgono attività ausiliarie. Di solito svolgono indagini semplici, mentre le indagini approfondite vere e proprie vengono poi svolte dai Carabinieri e dal SIFAR. I Carabinieri vengono anche inviati presso le ambasciate italiane all'estero. Questo non può accadere quando si tratta di funzionari di pubblica sicurezza. 

Vengono istituiti fascicoli per persone sospette, stranieri, diplomatici stranieri, ecc. In alcuni casi, a seconda dell'importanza e dell'interesse della persona, vengono istituiti anche 5 fascicoli per la stessa persona presso il commissariato del luogo di residenza, presso la questura, presso i carabinieri, presso il Ministero dell'Interno - ufficio stranieri e presso il SIFAR.

C'è un consulente americano al Ministero italiano. MARTINI ha detto il suo nome, che mi è sfuggito. Ha riconosciuto per nome altri tre consulenti che erano stati in Italia in passato.

Nell'intervista, MARTINI ha riferito al capo dei servizi segreti ORTONA di trovarsi attualmente negli Stati Uniti, da dove avrebbe dovuto rientrare entro pochi giorni. Dopo l'incontro con MARTINI, quest'ultimo ha dichiarato di aver avuto l'opportunità di apprendere a grandi linee quanto discusso. ORTONA, nella sua veste, partecipa saltuariamente alle riunioni del Consiglio Permanente della NATO, quando si discute di sicurezza e della situazione nei singoli Paesi dell'Alleanza Atlantica.

Per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche, MARTINI ha confermato che queste possono essere effettuate solo tramite TETI, che in quanto società privata possiede la rete telefonica. Per accertare l'esistenza di intercettazioni telefoniche, è necessario emettere un'ordinanza del tribunale, che deve anche specificare il motivo e il sospetto per cui vengono effettuate. MARTINI ha aggiunto di avere un amico nel dipartimento TETI che si occupa di intercettazioni telefoniche.

Ha inoltre confermato che la maggior parte dei custodi collabora con la polizia italiana, che conta un numero significativo di agenti tra le fila dei cittadini italiani.

15.9.61.”


In questa relazione spiccano alcuni elementi che andrei a sottolineare. Da un lato, non emerge con chiarezza l’illegalità delle intercettazioni, poiché lo scrivente afferma che, sebbene fossero effettuate mediante una società privata, dovevano essere autorizzate e motivate dalla magistratura. Dall’altro viene evidenziata la presenza attiva di un fantomatico “consulente americano” all’interno del Ministero. Il nome, che inizialmente Martini non ricordava, poi si capirà che è quello di Driscoll, ovvero il Paul Robert Driscoll già noto alle cronache per la sua ingerenza nel sistema spionistico di Tambroni. Un altro nome che viene fatto è Ortona. Si tratta di Efisio Ortona, che fu dirigente del famigerato Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno italiano dal 1961 al 1963. Questi, apprendiamo in questo documento, partecipava “saltuariamente alle riunioni del Consiglio Permanente della NATO, quando si discute di sicurezza e della situazione nei singoli Paesi dell'Alleanza Atlantica.” La quale circostanza confligge in modo significativo con la possibilità che il dossieraggio del SIFAR potesse essere svolto rispettando alla lettera le norme del diritto penale e costituzionale italiane.

Gli incontri tra l’Stb e Martini proseguirono e i cecoslovacchi, diffidenti come al loro solito, raccolsero informazioni sul SIFAR ma contemporaneamente cercarono conferme incrociate sul conto del loro confidente. E le ottennero. Il fascicolo 119 contiene anche le fotografie delle relazioni scritte a mano e di loro pugno da Barbato, su carta intestata del periodico Vie Nuove, e Drill, con quest’ultimo identificabile con ogni probabilità nel giornalista Vito Sansone (il presente volume se ne occupa più avanti, ma l’avevamo già incontrato nella vicenda del Monte Conero).


“Verbale dell'incontro.

Il prossimo non è previsto. Verrà contattato telefonicamente.

Contatto: MARTINI

Data: 23.9.61 ore 14:00

Posizione: ristorante "Panorama"

Viale Trionfale.

Dopo diverse telefonate, ho contattato MARTINI il 12.9.61. Ci siamo accordati per incontrarci il 13.9.61 alle 13:00 a Porta Pinciana, come concordato nella riunione precedente. Tuttavia, MARTINI non si è presentato all'incontro. 

Nelle successive conversazioni telefoniche si scusò per essere fuori Roma per lavoro. Concordammo un incontro il 18.9.61 alle 20:00 davanti al bar "Barberini". MARTINI non si presentò a questo incontro. Si scusò per essere impegnato.

Dopo ulteriori tentativi, fu fissato un incontro con lui per il 23.9.61 alle 14:00 direttamente al ristorante "Panorama" di Viale Trionfale. La conversazione ebbe luogo durante il pranzo. L'incontro durò poco più di un'ora. Il posto fu assegnato a MARTINI, che abita nelle vicinanze e aveva fretta di tornare a casa per portare la moglie alle terme. 

La conversazione si è svolta dal punto di vista della politica interna ed estera, per poi concentrarsi sui problemi della polizia italiana. Nella polizia italiana, nella prima parte del dibattito, MARTINI è apparso relativamente informato, sia dal punto di vista della politica interna che di quella estera. Era chiaro che stava seguendo la situazione. Su diverse questioni, soprattutto per quanto riguardava le questioni di politica interna, le sue opinioni erano coerenti con la linea indicata dall'IKS (il PCI, ndr). Durante la conversazione, è emerso chiaramente che intendeva sinceramente ciò che diceva e che non stava fingendo.

Nella seconda parte del dibattito, gli ho chiesto gradualmente di illustrare alcuni dei problemi emersi durante il nostro ultimo incontro, in relazione alla polizia italiana. Gli spunti emersi dall'intervista sono riportati nel rapporto allegato. 

Mi sono imbattuto nuovamente nella questione di prestare una copia del rapporto che aveva preparato per il suo settimo rapporto sulla situazione attuale, che avrebbe costituito la base per la preparazione di un appuntamento per l'IRS. La sua posizione non è cambiata. Ha ribadito la sua disponibilità a preparare ulteriori relazioni su singoli problemi specifici. Ha proposto, in sede di annullamento, che forse sarebbe interessante anche dal nostro punto di vista iniziare con un rapporto sulle misure adottate dalla polizia italiana quando un diplomatico di un paese socialista arriva in Italia. La conversazione si è conclusa dicendo che nel prossimo incontro si sarebbero eventualmente stabiliti alcuni punti in base ai quali il rapporto avrebbe dovuto essere attuato.

Ho cercato di concordare con lui la data e il luogo del prossimo incontro.

Non poteva accettare perché non poteva garantire che sarebbe arrivato sicuramente. Ci siamo accordati che lo avrei chiamato la settimana successiva e che avremmo potuto incontrarci a casa sua, considerando l'assenza di sua moglie, che avrebbe portato fuori dopo l'incontro. Spese per il pranzo: 3.800 lire.

Valutazione:

È difficile organizzare un incontro con MARTINI. Per esperienza, non c'è mai la garanzia che si presenti. Ho avuto l'impressione che fosse intenzionale e che forse MARTINI non volesse incontrarci. In una conversazione con BARBATO, a cui ho chiesto informazioni su MARTINI, ho verificato che MARTINI è effettivamente molto impegnato e che anche per gli italiani è davvero difficile organizzare un incontro con MARTINI. Innanzitutto, MARTINI vive per il suo lavoro, ovvero esce di casa prima delle 8 del mattino e torna a casa tardi la sera, e poi non è contento, non è ordinato e non mantiene la parola data.

Attualmente, le informazioni su MARTINI vengono raccolte tramite BARBATO e DRILL. Durante l'intervista, BARBATO avrebbe potuto condividere informazioni generali a noi già note. Pertanto, sono stati interpellati alcuni giornalisti che conoscono meglio MARTINI. BARBATO ha parlato bene di lui. Lo considera un membro dell'IKS (il PCI, ndr).”


Vediamo a questo punto il profilo di Lamberto Martini che i comunisti fornirono all’Stb:


“Lamberto Martini, 40 anni, giornalista professionista,

reporter di cronaca nera del "Paese Sera" incaricato di seguire l'attività della Questura. E' uno dei più apprezzati giornalisti nel settore di sua competenza. Gode di vaste conoscenze tra i funzionari dalla polizia di Roma e della fiducia della direzione del giornale e dei suoi colleghi.Il giornale gli affida di volta in volta incarichi specifici, tra i quali quello di sollecitare il rilascio dei passaporti per i redattori.

Non è iscritto al PCI, ma ha un chiaro passato antifascista ed ha partecipato alla guerra di Liberazione nelle file dell'esercito ricostituitosi dopo la caduta del fascismo.

Martini è persona colta, Laureato in Lettere, ed ha svolto attività letteraria in diverse occasioni, ma soprattutto in campo cinematografico dove si è fatto apprezzare come soggettista e come consulente per alcuni films ispirati a fatti di cronaca nera.”


Il 27 settembre 1961 viene redatto un nuovo resoconto delle informazioni raccolte da Martini.


“Politica italiana - approfondimenti.

Ottenuto estraendo MARTINI il 23.9.61.

Capo dei servizi segreti italiani presso il Ministero dell'Interno italiano, ORTONA. Nominato in virtù del suo incarico, partecipa alle riunioni del Consiglio Permanente della NATO a Parigi, nei casi in cui si discute della sicurezza interna e della situazione nei singoli Paesi del gruppo atlantico. Recentemente, ORTONA ha parlato con uno dei suoi compagni negli Stati Uniti. La prossima settimana parlerò con uno di loro. Avrò così l'opportunità di apprendere qualcosa sui contenuti della visita in Italia di Frank COOPER. È l'attuale consigliere americano in Italia dall'estate del 1960, quando sostituì un certo DRISCOL (la scrittura corretta è con due elle finali, ndr), trasferito ad Atene, in Grecia. DRISCOL fu trasferito sulla base di indiscrezioni apparse sul suo conto sulla stampa italiana. Ho pubblicato la questione io stesso /MARTINI/. Prima di allora, una persona inviata da DRISCOL venne da me e mi offrì una tangente di un milione di lire perché non pubblicassi nulla su di lui. Rifiutai l'offerta e pubblicai le informazioni sull'esistenza di DRISCOL. Per il momento, non sono riuscito a scoprire nulla di più su COOPER. Non so dove viva. Si ritiene che viva a Roma sotto un altro nome. COOPER è noto solo ad alcuni alti funzionari italiani. COOPER funge anche da collegamento tra i servizi segreti italiani e americani. Alla fine dell'anno scorso, COOPER ha visitato gradualmente tutte le questure più importanti in Italia. In precedenza, ha seguito il capo della polizia italiana nelle singole questure affinché facessero tutto il possibile per accogliere COOPER. 

I servizi segreti americani sono piuttosto forti in Italia. Sono coperti da diverse società sparse in tutta Italia.

Presso la Questura di Roma è presente un archivio centrale in cui vengono registrate le persone residenti nella provincia di Roma. Le schede dell'archivio sono colorate in base al tipo di sospettato. Ad esempio, le persone che commettono reati hanno una scheda rossa. Presso il Ministero ital.MV è presente un altro archivio in cui vengono registrate centralmente persone provenienti da tutta Italia. 

27.9.61.”


Appare evidente che questo rapporto racconti una vicenda di dossieraggio molto simile allo scandalo SIFAR di Giovanni De Lorenzo. E’ simile anche a quanto succede in tempi recentissimi, nel 2025, con il discusso caso Paragon. Certe volte su certi argomenti sembra che il tempo si sia fermato, colpa forse anche di noi giornalisti con un background da storici, perché non riusciamo a divulgare a sufficienza e a far conoscere il nostro lavoro, con la conseguenza che puntualmente lo stesso errore politico si ripete.

Procediamo ora con la nostra narrazione e andiamo a novembre del 1961. Il contatto con Martini produce nuove informazioni.


“Dopo due interviste telefoniche preliminari, è stata condotta l'intervista

Il 28.11.61, durante il pranzo al ristorante ROMOLO in Via Garibaldi, Martini si è espresso in generale con soddisfazione per il nostro incontro. 

Ha giustificato la sua assenza dicendo di essere impegnato. Ha detto di essere stato di recente con un gruppo di giornalisti italiani in Ungheria, il che è vero. Ha partecipato al viaggio praticamente in qualità di vicepresidente dell'Associazione Cronisti Italiani. Ha affermato di ricoprire questo incarico da molto tempo e che i rappresentanti di tutti i partiti politici si erano accordati sulla sua persona al momento della sua elezione. Ha contattato l'addetto stampa ungherese. Hanno discusso la possibilità di uno scambio di delegazioni di cronisti italiani e ungheresi. Si è dichiarato soddisfatto del suo soggiorno e ha elogiato il consolidamento della vita interna ungherese. Ha imprecato contro i rappresentanti della legazione italiana a Budapest, che non si sono nemmeno accorti della delegazione di giornalisti a Budapest, e i membri della delegazione hanno quindi presentato un reclamo al Ministero degli Esteri italiano al loro ritorno.

Ha accennato di sfuggita al fatto di avere molto lavoro da fare per denunciare le attività dell'OAS/organizzazione terroristica di destra francese sul territorio italiano, in relazione alle notizie sul soggiorno di Soustelle nei pressi di Roma. In base alle sue informazioni, la stampa di sinistra avrebbe dovuto pubblicare diversi articoli effettivamente apparsi sulla stampa.

Durante un'intervista sulle novità nella polizia italiana, mi ha detto che forse funzionari italiani del Ministero dell'Interno saranno inviati presso le ambasciate italiane. In risposta alle mie ulteriori domande, ha poi fornito alcune informazioni, che sono riportate integralmente nel rapporto allegato - vedi allegato.

Nell'intervista, ha affermato di avere un conoscente presso il dipartimento speciale del Ministero dell'Interno che lo tiene completamente sotto la sua ala protettrice per determinati motivi (non ha specificato per quali). Non ha fornito ulteriori dettagli sulla persona. Ha solo indicato che dovrebbe trattarsi di qualcuno che scrive lì.

Si è detto disponibile a incontrarmi una volta, a trascorrere del tempo con me e a familiarizzarmi con le problematiche della polizia italiana. Ha promesso di preparare per me uno "scheletro" scritto per questo scopo dell’organizzazione della polizia italiana. Sulla base di ciò, e secondo il mio interesse, è disposto a fornirmi una spiegazione più dettagliata dei singoli corpi.”


Ed ecco quindi l’ultimo resoconto di Martini sul dossieraggio del SIFAR, quello allegato cui lo scrivente dell’Stb accennava nella relazione. 


“Oggetto: Risultanze della polizia italiana.

Ottenuto tramite intervista con MARTINI il 28/11/61.

Al Ministero dell'Interno italiano circola attualmente una voce non confermata secondo cui in alcuni Paesi gli addetti militari saranno sostituiti da funzionari del Ministero dell'Interno e della Polizia presso il Ministero degli Esteri. Si parla di questo anche nei Paesi socialisti. Questo possibile cambiamento è giustificato dal fatto che gli addetti militari italiani, a causa della loro formazione militare, hanno difficoltà ad avvicinarsi alla popolazione di quel Paese. A tale riguardo, i funzionari del Ministero dell'Interno dovrebbero essere più competenti. L'effettiva realizzazione di questi scambi dipenderà dall'accordo tra il Ministero dell'Interno e il Ministero della Difesa. La fonte ha aggiunto di non aver confermato l'informazione. Tuttavia, questa soluzione corrisponderebbe in un certo senso alle tradizioni e ai costumi dell'ex regime fascista italiano, quando vigeva il principio che la carica di viceconsole presso il Ministero degli Esteri fosse sempre ricoperta da un commissario del Ministero dell'Interno.

Alla domanda su ORTONA, la fonte ha affermato che non è menzionato da nessuna parte come capo dei servizi segreti italiani /Guida Monaci/. Ha aggiunto che in precedenza ORTONA avrebbe dovuto essere stato questore a Torino e poi capo di un reparto speciale presso la questura di squadra. L'ultima volta che ORTONA era stato negli Stati Uniti, si supponeva che si occupasse di migliorare e integrare i servizi di sicurezza nei paesi NATO. La fonte non conosceva ulteriori dettagli. Ha aggiunto che, quando i piloti italiani furono uccisi dalle truppe ribelli congolesi e quando la destra politica del paese lanciò una forte campagna contro Gizengo, due sindacalisti congolesi si trovavano a Roma e hanno rilasciato un'intervista alla stampa di sinistra, in cui hanno spiegato al pubblico italiano il motivo dell'uccisione del pilota italiano e a chi attribuire la responsabilità. Questa intervista sarebbe arrivata del tutto inaspettata. ORTONA era molto arrabbiato per il fatto che le autorità italiane non avessero individuato la presenza di questi sindacalisti congolesi che avevano ostacolato la campagna contro Gizengo. I sospetti sono stati trasferiti. IKS (il PCI, ndr) afferma che forse questi sindacalisti erano venuti in Italia da qualche parte.

La fonte è a conoscenza di alcune informazioni su DRISCOL, consulente americano della polizia italiana. Ha dichiarato che è single ed è stato inviato da Roma ad Atene. Non sa se l'esperto si trovi ancora ad Atene al momento. Inoltre, avrebbe dovuto discutere di questioni relative al Medio Oriente.

Non ci sono forze di sinistra tra le fila della polizia italiana, sebbene in passato il reclutamento avvenisse tra i partigiani italiani e quando il Ministro dell'Interno era il socialdemocratico Romita. Queste forze a bassa violenza sono state per lo più sciolte dopo l'arrivo di Scelba o schierate in modo tale che nessuna di loro ricopra posizioni di rilievo.

29.11.61.”


Il dossier si conclude così, senza ulteriori sviluppi, il che non mi stupisce. Ormai mi sono abituato a vedere interrotti i contatti con gli informatori sul più bello. I cecoslovacchi avevano l’abitudine di raccogliere notizie e di girarle al loro Ministero, ma le circostanze nelle quali questi incontri si svolgevano, l’avete letto voi stessi, erano talmente fortunose, difficoltose, che, in mancanza di nuovi input dal fronte politico, frequentemente le collaborazioni venivano abbandonate e archiviate, sia per i costi elevati che implicavano (le spie non facevano mai niente per niente), sia, più spesso, perché il contatto si rivelava inaffidabile e improduttivo dal punto di vista informativo.”


mercoledì 18 giugno 2025

Il Governo Meloni torna sul luogo del delitto

 


Il proverbio vuole che l’assassino torni sempre sul luogo del delitto. Ci torna perché si sente braccato, ha la coscienza sporca, sa che il minimo errore può essergli fatale. E allora torna. Vuole accertarsi di aver tolto ogni segno del suo passaggio, evitare di essersi dimenticato qualcosa sulla scena del crimine. Vuole assicurarsi l’impunità. 

Ecco, ho pensato a tutto questo quando ho letto la nuova legge sulle ampie libertà che vengono assegnate dall’attuale governo ai Servizi segreti italiani. Ho seguito il dibattito nel corso del programma della tv La7, intitolato “Piazza pulita”. Ormai lo saprete tutti. I nostri servizi, se autorizzati, potranno comandare cellule terroristiche deviate, gestirne l’addestramento e operare al di fuori dell’ambito legale, compiendo reati molto gravi nell’ambito appunto delle attività terroristiche. Perché avviene tutto questo? Il centrodestra si trincera dietro la cosiddetta “Sicurezza nazionale”, perciò si può chiosare che il fine giustifichi i mezzi. Pur di evitare attentati, è meglio che lo Stato abbia la facoltà di inserirsi a pieno titolo nelle organizzazioni terroristiche, costi quel che costi. 

“E’ normale che i criminali vedano ormai ovunque gli uomini dei nostri Servizi, anche seduti ai tavolini di un bar.”  Il giornalista Vittorio Lojacono descriveva così nel 1968 l’attività dei nostri Servizi nel contrastare il terrorismo altoatesino. Era soddisfatto per i risultati che erano stati conseguiti, e poi che i colpevoli si difendessero in tribunale accusando gli stessi Servizi dei gravi attentati di quel periodo.

Ma allora quello che viene stabilito nel 2025 è già accaduto, solo che non lo si poteva ammettere apertamente? E adesso la legge viene promulgata per mettere al riparo l’intelligence dalle polemiche? perché gli storici stanno facendo emergere indizi, se non anche prove, che le cellule terroristiche in passato venivano “deviate” dai servizi occidentali? 

Oppure quello del governo Meloni è soltanto l’ennesimo scivolone provocato dalla scarsa voglia dei suoi membri di aggiornarsi e di leggere i libri? Datevi voi la risposta.

Certo è che anche nel recente passato mi erano parse poco credibili alcune affermazioni del presidente Giorgia Meloni. Troppi slogan buttati lì senza sapere che noi già sappiamo. Tanto per dire: il tweet in cui si lamentava che tutti la spiano era chiaramente destinato a un pubblico ignorante. Basterebbe leggere qualche vecchio articolo del periodico Gnosis, un giornaletto che informa sull’attività della nostra intelligence, per apprendere che lo spionaggio in ambito NATO è una prassi normale anche tra colleghi: ci si spia per essere sicuri della fedeltà dell’amico. Bell’amicizia, no?

Ma appunto: chi spia? Chi autorizza? Chi è questa famigerata “Sicurezza nazionale”, questo supermega direttore fantozziano che incombe sulle nostre teste, autorizza ispezioni, ci protegge dagli attentati e sta sempre sopra di noi, ma mai al nostro livello di normali cittadini? 

Nei dossier cecoslovacchi esiste la risposta. Verso la metà degli anni Sessanta vi fu uno scambio di informazioni tra Praga e Mosca. I cecoslovacchi avevano cercato in ogni modo alla fine degli anni Cinquanta di infiltrarsi nelle Basi NATO italiane, soprattutto in quella di Napoli, ma si resero conto che non avevano i mezzi adatti per una simile impresa. Ecco che quindi venne in loro soccorso il KGB. Stiamo parlando di uno degli innumerevoli fascicoli che ci furono inviati nel 2019 ed è intitolato con la sigla: 10443-114. Questo fascicolo 114 contiene tre cartelle. Nella prima si legge dei tentativi andati a vuoto nell’infiltrazione delle basi Nato italiane, inoltre vengono fatti dei cenni vaghi alle fonti di cui Praga poteva disporre, ossia giornalisti di Paese Sera e de L’Avanti! Nella seconda invece ho trovato delle relazioni che mi hanno colpito. Tra i punti salienti vi è proprio l’identificazione e la descrizione degli organismi che gestivano o rappresentavano, nel 1966-67, poco prima della cosiddetta Strategia della tensione, la “Sicurezza nazionale”. Avevamo innanzitutto un’”Autorità per la sicurezza nazionale”, che era rappresentata fondamentalmente da una sola persona: il direttore del SIFAR, l’unico organismo allora vigente dei Servizi segreti, che furono poi chiamati SID, e quindi nel 1977-78 suddivisi in SISDE e SISMI; e dal 2007: AISI e AISE. 

Dunque, il generale che dirigeva il SIFAR era colui che aveva in mano la sicurezza nazionale e prendeva i principali provvedimenti. Il documento affermava che “Per l'adempimento dei compiti sopra menzionati, il Servizio di Sicurezza e il Servizio del Patto Atlantico (USPA) sono a lui direttamente subordinati.”

Si poteva avvalere di urgano consultivo detto. “Consiglio per la sicurezza nazionale”, che era composto da un presidente: un generale che viene definito "autorità per la sicurezza nazionale" a capo del SIFAR; e poi dal capo degli organi di governo centrale, dal capo servizi di sicurezza e servizi del Patto Atlantico; dal Presidente del Comando principale della Gendarmeria; dal Presidente del Comando del Corpo delle guardie di frontiera doganali.

Se questo dossier che il KGB girò ai Servizi cecoslovacchi è attendibile (purtoppo verifiche incrociate non mi sono state possibili) possiamo dedurre che durante gli anni di Piombo la NATO in Italia era una sorta di Regime nelle mani di un sovrano, un generale del SIFAR/SID che stabiliva cosa fosse giusto fare, di chi fidarsi, a quale azienda o soggetto affidare documenti Top Secret, e chi andasse spiato per garantire la “sicurezza nazionale”. Al più, questo garante dell’Autorità per sicurezza nazionale poteva chiedere consiglio ad altre non ben precisate figure istituzionali del Patto Atlantico. 

Ma, se tutto ciò è avvenuto realmente in questi termini, è assai evidente una simile entità fosse completamente al di fuori dal Parlamento sovrano e delle regole costituzionali repubblicane. Non solo. I successivi dossier del fascicolo 114 volume 2 approfondivano la faccenda entrando nel dettaglio di come i documenti venissero archiviati. Quel che più ci interessa è però sapere che si trattava del frutto di un patto bilaterale tra Italia e Stati Uniti e che il nostro Paese, con la struttura di governance verticistica cui abbiamo accennato prima, tutelava anche i segreti militari statunitensi. Quindi dobbiamo pensare alla NATO degli anni di Piombo come a uno Stato nello Stato, dove quasi certamente esistevano elenchi segreti di personale qualificato  e certificato (il documento recita testualmente: conservare i registri del personale per le informazioni classificate dell'autorità competente), che andava difeso in caso di necessità. Questa era la vera P2 cui spesso nella pubblicistica si fa riferimento, anche se è molto probabile che i russi, forti proprio di queste conoscenze approfondite, riuscirono a indirizzare dalla loro parte questa struttura deviandola grazie a Licio Gelli e alla sua massoneria illegale.


TOP SECRET

Traduzione e russo.

MESSAGGIO


sul sistema di sicurezza nazionale in Italia, evidenziando i compiti delle singole componenti.

L'obiettivo e l'organizzazione del sistema di sicurezza italiano sono sanciti da una serie di documenti legislativi, tra i quali si segnalano in particolare:

organizzazione per la protezione della sicurezza statale;

preparare il personale al lavoro nelle organizzazioni di sicurezza nazionali e internazionali;

garantire la riservatezza contro l'intelligence straniera, contro la divulgazione non autorizzata e possibili compromissioni;

determinare il contingente di persone che potranno accedere ai documenti e ai materiali segreti nonché il sistema di elaborazione dei permessi di accesso.

Nota: un documento è qualsiasi forma di informazione o pubblicazione prodotta con qualsiasi mezzo, in tutto o in parte.

Per "materiale" si intende qualsiasi oggetto (comprese le armi) prodotto da macchine o a mano, sia nella sua forma finale che in quella iniziale.

I documenti e i materiali che sono segreti per contenuto o natura sono contrassegnati da uno dei seguenti quattro livelli di segretezza:

1)"segretissimo" SS

2)"segreto" - S

3) "riservato" - RR

4)"per scopi ufficiali" - R.


Inoltre vengono utilizzati i codici di classificazione internazionali: "Cosmic", "Paucal" e due abbreviazioni "NATO" e "UEO"

La designazione "Cosmic" o "Faucal" viene utilizzata per tutte le copie di documenti e materiali di natura top secret destinati all'uso interno dell'Organizzazione Atlantica o dell'Unione Europea Occidentale. Ciò significa che i documenti o i materiali sono di proprietà della NATO "Cosmic" o dell'Unione Europea Occidentale "Faucal" e possono essere trasmessi solo a queste organizzazioni. 

La designazione "NATO" e "UEO" viene utilizzata su tutti i materiali e documenti con l'intestazione "segreto", "riservato" e "per uso ufficiale" e anche su documenti e materiali non classificati destinati al trasferimento all'Organizzazione Atlantica o all'Unità dell'Europa Occidentale.

Una volta classificati, questi materiali non possono essere trasmessi ad altre organizzazioni.

La designazione del livello di classificazione rientra nella competenza delle autorità da cui proviene il documento o il materiale.

Il sistema di sicurezza nazionale in Italia comprende, oltre alle autorità di sicurezza prettamente italiane, le autorità competenti che si inseriscono nel quadro della NATO e dell'Unione Europea Occidentale; esso è costituito dai seguenti organi di governo nazionali:


Autorità per la sicurezza nazionale

Tra i compiti di questo organismo rientra, oltre alla tutela dei segreti inerenti alla difesa dello Stato, anche (nel rispetto di appositi accordi internazionali) la verifica del rispetto degli standard di sicurezza della NATO e dell'Unione Europea Occidentale presso tutte le sedi e gli enti italiani, sia in Italia che all'estero.

L'Autorità per la sicurezza nazionale è l'unica autorità che ha il diritto di:

prendere una decisione sulla concessione della fiducia a questa o quella persona

o società industriale (le cui funzioni richiedono la loro classificazione), per decidere sulla questione della concessione dell'accesso a materiali classificati;

di stabilire la creazione di nuovi segretariati speciali e di segretariati "NATO-UEO" (UEO - Unione Europea Occidentale). La protezione dei segreti relativi alla difesa del Paese, la preparazione e il miglioramento delle relative normative per la protezione di tali segreti e il controllo della loro osservanza sono affidati a un ufficiale con il grado di generale, che ricopre la funzione di Capo del Servizio Informazioni delle Forze Armate presso lo Stato Maggiore della Difesa - SIFAR, e pertanto detto generale è denominato "Autorità per la Sicurezza Nazionale".

Per l'adempimento dei compiti sopra menzionati, il Servizio di Sicurezza e il Servizio del Patto Atlantico (USPA) sono a lui direttamente subordinati.

Servizio di Sicurezza e Patto Atlantico e Centrale

Il Segretariato del Patto Atlantico, oltre a quanto sopra, svolge i seguenti compiti: coordina le attività delle autorità centrali di sicurezza a vari livelli e degli stati maggiori di tutti e tre i tipi di forze armate, monitora il rispetto delle normative

riguardano la protezione dei segreti;

- discute le proposte per la creazione di nuovi segretariati speciali, i segretariati "NATO UEO" e i servizi "Cosmic Faucal"; 

distribuisce tutti i documenti "Cosmio Faucal" inviati alle segreterie speciali in Italia e alle segreterie speciali italiane all'estero; 

- controlla la corretta preparazione dei documenti "Cosmic", "Faucal", "NATO" e "UEO" per la spedizione e il corretto trattamento della posta in arrivo dall'estero tramite corrieri del Ministero degli Affari Esteri o dei Comandi Interforze;

- espleta tutte le formalità connesse alle richieste di autorizzazione all'accesso a materiale classificato per individui o aziende industriali e informa le autorità statali interessate della decisione dell'Autorità per la sicurezza nazionale su tali questioni; 

- organizzare e controllare le attività dei servizi NATO e dell'Unione Europea Occidentale che si trovano in Italia

- distribuire e controllare la circolazione dei documenti pertinenti attraverso gli organi speciali del Ministero degli Affari Esteri e degli Stati Maggiori delle tre forze armate;

distribuisce le funzioni dei servizi di crittografia della NATO e dell'Unione Europea Occidentale tra i dipartimenti generali della difesa e le autorità alleate o nazionali sia in Italia che nella regione di confine;

garantisce la sicurezza della produzione di materiali segreti nazionali e di materiali i cui segreti di produzione appartengono ad altri paesi del Patto Atlantico e dell'Unione Europea Occidentale.


L’organo consultivo è: 

Il Consiglio per la sicurezza nazionale, composto da un presidente: un generale che viene definito "autorità per la sicurezza nazionale" a capo del SIFAR;

capo degli organi di governo centrale, capo servizi di sicurezza e servizi del Patto Atlantico; Presidente del Comando principale della Gendarmeria; Presidente del Comando del Corpo delle guardie di frontiera doganali.

Il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale discute questioni particolarmente importanti relative all'organizzazione del sistema di sicurezza in riunioni plenarie o individuali.


Autorità centrali di sicurezza

In ogni ufficio civile, una delle segreterie presso la residenza centrale, sia la segreteria speciale che la segreteria "NATO - UEO", svolge la funzione di comando centrale.

Il segretariato autorizzato a svolgere queste funzioni è denominato autorità centrale di sicurezza.

Per ciascun tipo di forza armata, le funzioni dell'organismo centrale di sicurezza sono svolte dal servizio informazioni operative (S103) presso lo stato maggiore del rispettivo tipo di truppe. 

Tutti i funzionari e gli ufficiali di questi organismi hanno accesso ai documenti contrassegnati come "top secret" e con le denominazioni internazionali "Cosmic" e "Faucal".

Nel Corpo delle guardie di frontiera doganali, l'organismo centrale per la sicurezza è il Servizio informazioni del quartier generale del corpo.


Le autorità centrali di sicurezza svolgono le seguenti funzioni:

Controllano il rispetto delle norme relative all'ordine del giorno dei fascicoli segreti da parte di altri organi centrali e periferici dell'ufficio o della branca competente delle forze armate e distribuiscono istruzioni in merito a tali norme.

Nell'esame di documenti, pubblicazioni e corrispondenza riservati, il SIOS collabora con le segreterie speciali dello Stato Maggiore competente; 

Informare il Servizio di Sicurezza e il Patto Atlantico, SIFAR presso lo Stato Maggiore della Difesa, delle funzioni dei funzionari e ufficiali che svolgono attività di coordinamento e controllo in loco, ma anche dei funzionari e ufficiali che sanzionano la concessione della designazione internazionale "Cosmio" o "Faucal" e dell'adeguato livello di segretezza dei documenti e dei materiali dell'"Organizzazione Atlantica", dell'Unione Europea Occidentale e anche dei documenti e dei materiali nazionali. Informare di eventuali modifiche negli elenchi di tali funzioni;

comunicare al Servizio di Sicurezza e Patto Atlantico SIFAR presso lo Stato Maggiore della Difesa tutte le informazioni e le ragioni in base alle quali sarebbe possibile adeguare la sicurezza del sistema di sicurezza e aumentarne l'efficacia;

- cooperare con gli organi di sicurezza centrali di altre autorità o rami delle forze armate;

- conservare i registri del personale per le informazioni classificate dell'autorità competente;

Il Servizio per la Sicurezza e il Patto Atlantico (SIFAR) segnala qualsiasi circostanza sospetta riguardante la lealtà e l'affidabilità delle persone in possesso di informazioni classificate. Può presentare proposte per la revoca dell'autorizzazione di accesso a una persona. Presenta proposte per la creazione o la soppressione di segretariati speciali o segretariati "NATO 180";

- fornire al Servizio di Sicurezza e del Patto Atlantico (SIFAR) informazioni sulle aziende industriali che desiderano partecipare a gare d'appalto internazionali o evadere ordini per materiali segreti nazionali o per materiali segreti, materiali segreti brevettati o per materiali segreti il cui brevetto per la produzione appartiene a un altro paese e, se possibile, fornire informazioni sulla natura e la portata degli ordini sopra menzionati.

Per quanto riguarda gli ordini di materiali segreti, il cui brevetto per la produzione appartiene ad un altro paese, viene informato il servizio di sicurezza del Patto Atlantico SIFAR e il paese a cui appartiene il brevetto e a cui appartiene il relativo


Funzioni specifiche di SIOS:

- la classificazione del personale del tipo pertinente di forze armate o di aziende industriali che fabbricano prodotti di interesse per un certo tipo di forze armate, ma non la classificazione completa di queste aziende;

registrano i permessi per accedere a materiali classificati


Organi esecutivi e loro funzioni:

1.La dogana. I loro compiti riguardo alla protezione dei segreti non sono noti.

2. Segretariati.

In ogni ufficio militare e civile italiano è presente una segreteria o un servizio con funzioni analoghe e svolge i seguenti compiti:

- familiarizzare tutti i dipartimenti dell'ufficio con gli "Standard uniformi per la segretezza" e garantirne il rispetto;

- elaborare istruzioni per l'elaborazione di tali standard per tutti i dipendenti del suddetto ufficio che hanno autorizzazione di accesso.

Il briefing del personale militare inviato in missione segreta viene effettuato nel quartier generale o nell'unità militare in cui presta servizio ed è effettuato dall'ufficiale di grado più elevato in base al grado;

L'autorità centrale di sicurezza dell'autorità o del ramo competente delle forze armate deve essere informata delle funzioni del funzionario o degli ufficiali che hanno il diritto di sanzionare l'assegnazione della designazione "top secret" a documenti e materiali, nonché delle informazioni sull'inclusione nell'elenco di cui sopra.

sono state apportate modifiche alle funzioni;

- invio di posta segreta;

- registrazione e distribuzione della posta segreta in arrivo;

- custodia e sicurezza di tutta la posta segreta appartenente al suddetto ufficio e deve essere inoltrato; 

- registrazione dei permessi di accesso e conservazione dei documenti rilevanti dei dipendenti che lavorano presso il suddetto ufficio (solo per le segreterie civili);

- richiesta di permesso di accesso;

- proposte presentate all'autorità centrale di sicurezza per revocare l'autorizzazione di accesso a una determinata persona;

- informare l'autorità centrale di sicurezza di tutte le violazioni dei fascicoli segreti e di sospetti riguardanti la lealtà e l'affidabilità dei dipendenti che hanno accesso a informazioni classificate, ecc.

Se all'interno di un ufficio civile o militare esiste anche un segretariato speciale o un segretariato "NATO - UEO", i compiti principali sopra elencati sono eccezionalmente assegnati a tale segretariato.


Segretariati speciali D

Sono tenuti a ricevere e conservare sia i documenti segreti nazionali che i documenti segreti contrassegnati "NATO", "UEO", "Cosmic" e "Faucal"

Funzioni di queste segreterie: tutte elencate per le segreterie e oltre:

- il rispetto delle normative vigenti in materia di nomina a posizioni presso gli organi della NATO o dell'Unione Europea Occidentale, ove sia richiesta la familiarità con conoscenze e problematiche delle categorie "Cosmic", "Faucal", "NATO" e "UEO", che sono qualificate contrassegnate come "top secret" o "riservato"; 

- ricezione, registrazione, conservazione, invio e distribuzione di documenti "Cosmic" e "Faucal";

- comunicazione al Servizio di Sicurezza e al Patto Atlantico SIFAR di tutti i dati (designazione concordata, numero, data, numero di copie e numero di ogni copia, lingua in cui è redatto il documento, oggetto) relativi a quei documenti "Cosmic" e "Faucal" che sono stati eccezionalmente inviati direttamente; 

- invio di conferma di ricezione di tutti i documenti inviati a "Cosmic" e "Faucal" al servizio di sicurezza del Patto Atlantico SIFAR; 

- restituzione all'ufficio mittente della conferma di ricezione dei documenti "NATO" e "UEO" contrassegnati come "segreti" e "riservati". Ricezione e smistamento dei documenti "NATO" e "UEO" da inoltrare;

- garantire la sicurezza di tutti i documenti "Cosmic", "Faucal", "NATO" e "UEO" indirizzati all'ufficio o che devono essere inoltrati;

- lasciapassare per l'accesso dei dipendenti del suddetto ufficio ad altre segreterie speciali e al servizio "Cosmic - Faucal".

Le richieste di estradizione e le proposte di allontanamento per detenzione vengono inviate al Servizio di sicurezza e del Patto Atlantico (SIFAR) e, se il Segretariato speciale non è l'autorità centrale per la sicurezza, per informazione all'autorità centrale per la sicurezza dell'autorità competente;

- il Servizio di Sicurezza e del Patto Atlantico (SIFAR) e la sua autorità centrale di sicurezza vengono informati dei nomi dei capi e dei vice dei servizi "Cosmic Faucal" e "NATO - UEO", nonché dei nomi degli ufficiali o funzionari candidati alla carica di ufficiale di controllo; redazione di un elenco di nomi e firme - autografi di ufficiali o funzionari che ricoprono le cariche di capi e vice capi di segreterie speciali, ecc.;

- il Segretariato speciale competente a Parigi, Londra o Washington o l'organismo direttamente interessato del Patto Atlantico o dell'Unione Europea Occidentale deve essere informato del rilascio di permessi di accesso ai materiali "Cosmic Faucal" o "NATO UEO" contrassegnati come "segreti" e "riservati" dall'Autorità per la sicurezza nazionale ai dipendenti o agli esperti del Segretariato che vengono inviati a conferenze o riunioni internazionali all'estero; 

Ispezione annuale dei servizi subordinati "Cosmic" e dei servizi NATO, durante la quale viene redatto un protocollo dettagliato sullo stato di conformità alle normative anti-cospirazione. Una copia di questo protocollo viene inviata al Servizio di Sicurezza e al Patto Atlantico SIFAR e J.


Segretariati "NATO - UEO"

Ricevono e conservano documenti segreti nazionali e documenti contrassegnati con la dicitura "NATO-UEO". Hanno le stesse responsabilità delle segreterie sopra elencate. Inoltre, effettuano ispezioni annuali dei servizi subordinati alla NATO e redigono una relazione dettagliata sullo stato di conformità.

Tutto il personale delle segreterie e dei servizi sopra menzionati ha accesso al lavoro con materiali di tutti i livelli di classificazione, fino al più alto, con cui la segreteria o il servizio designato entra in contatto.

In genere, al personale civile non è consentito lavorare nelle segreterie militari.

Il Segretariato centrale dell'Atlantico e i Segretariati speciali sono diretti da un funzionario o funzionario che di fatto è il "responsabile del controllo" delle Nazioni Unite.

Il capo (responsabile del controllo) della segreteria centrale e di ogni segreteria speciale deve avere al suo interno dei sostituti, nonché funzionari e impiegati pubblici, nominati dalle autorità competenti.

Inoltre, ogni segreteria speciale ha al suo interno un certo numero di dirigenti, dirigenti e personale di supporto, che assicurano tutte le attività della segreteria.

I servizi "Cosmic Faucal" hanno lo stesso personale, solo che c'è un rappresentante invece di due.


Segreteria dei Servizi "NATO

"responsabile del controllo", un vice e una persona necessaria per garantire l'attività in questione.

" "Aprile 1966.



Colonnello Josef Houska

TOP SECRET

Traduzione dal russo.


La NATO è stata chiusa

Nell'ambito dello scambio di informazioni inviamo al Dipartimento di Istruzione 6° il documento SMD 50/P "Norme speciali per la protezione dei documenti recanti la dicitura "USA".

La suddetta istruzione fu approvata nel 1965 dal Capo della Sicurezza Nazionale italiana, generale Egidio VIGIANI.

L'istruzione spiega l'applicazione delle norme di sicurezza previste dall'accordo concluso tra Italia e USA sullo scambio di informazioni classificate.

In una certa misura, l'elenco dei destinatari allegato alle istruzioni può essere utile.



È stato concluso un accordo tra i governi di Italia e Stati Uniti d'America per estendere a tutte le informazioni e ai documenti classificati scambiati direttamente o indirettamente tra i due governi gli stessi principi e standard concordati e applicati dai membri dell'Alleanza Atlantica per la protezione delle informazioni e dei documenti classificati coperti dalle norme di sicurezza adottate dal Consiglio della NATO.

L'accordo prevede lo scambio di tutte le informazioni e i documenti classificati emessi nell'interesse della sicurezza, con particolare riferimento a quelli relativi alla ricerca, allo sviluppo e alla produzione di prodotti per la difesa, tra organizzazioni e funzionari designati dai due governi, sia nelle capitali dei due paesi sia nel corso di conferenze internazionali o in altri momenti.

Il presente accordo non si applica alle informazioni e ai documenti classificati che richiedono approvazioni speciali.

Qualsiasi altro accordo concluso tra i due Governi o le rispettive missioni in merito alla distribuzione delle informazioni di cui sopra e dei documenti classificati preparati in conformità a questi principi non pregiudicherà il presente accordo.


Disposizioni generali

Gli standard e le procedure di sicurezza prescritti dal presente Accordo sulla protezione e la salvaguardia delle informazioni e dei materiali classificati soggetti a scambio reciproco contengono tutte le disposizioni applicabili sulla conservazione dei segreti che sono stabilite nell'edizione SMP 1/2 som 1 dell'Accordo e nel Vol. 8.

Esse mirano a garantire la sicurezza delle informazioni e del materiale classificato comunicati o scambiati sulla base dell'Accordo e devono essere applicate nei seguenti casi:

- nella misura in cui riguarda il Governo italiano, in relazione alle informazioni alle quali il Governo italiano ha attribuito una delle seguenti classificazioni: "Riservato", "Strettamente riservato", "Segreto" o "Top Secret";

- nella misura in cui si riferisce al Governo degli Stati Uniti, relativamente alle informazioni che sono state classificate dal Governo degli Stati Uniti come "Riservate", "Segrete" o "Top Secret".



Prima parte

Disposizioni generali e principi informativi previsti dall’accordo.


I. Definizioni

Il termine "informazione" va inteso in un senso più ampio del termine, sottolineando i concetti di documento, manoscritto, disegno, fotografia, piano, modello, dettaglio, diagramma e campione, che possono essere comunicati oralmente, su pellicola o per iscritto, nonché mediante l'uso di attrezzature o materiali.

Il termine "informazione classificata" si applica a tutte le informazioni classificate dal governo italiano con un livello di classificazione pari o superiore a "riservato", oppure dal governo degli Stati Uniti con un livello di classificazione pari o superiore a "riservato".


2. Scambio di informazioni classificate

Lo scambio di informazioni classificate tra i governi di Italia e Stati Uniti d'America, che è oggetto del presente accordo, riguarda tutte le informazioni classificate relative alla difesa di entrambi i paesi, o in qualsiasi modo pertinenti ad essa, ad eccezione delle informazioni per le quali sono o sono stati richiesti accordi speciali.


3. Termini e condizioni e garanzia

Sulla base del presente accordo, ciascun governo farà quanto segue:

a)non comunicherà informazioni classificate a un governo terzo senza il previo consenso del governo che ha diffuso queste informazioni.

Se si ottiene tale consenso, il trasferimento di queste informazioni deve essere effettuato direttamente da un governo all'altro 

b) si impegna ad attribuire alle informazioni classificate ricevute lo stesso livello di segretezza o un livello superiore a quello attribuito al governo che ha trasmesso le informazioni.

c) utilizzerà le informazioni classificate solo per gli scopi per i quali sono state rilasciate;

d) rispetterà i diritti privati, quali brevetti, diritti d'autore e segreti commerciali, che possono far parte delle informazioni classificate;

L'accesso alle informazioni classificate può essere limitato alle persone in possesso dell'autorizzazione necessaria per lavorare con documenti classificati e che hanno realmente bisogno di esaminarli?


4. Divulgazione di informazioni classificate a seguito della conclusione di contratti;

Per quanto riguarda tutte le informazioni classificate divulgate a seguito di contratti stipulati da uno dei due governi o dalle loro agenzie o imprese private situate sul territorio nazionale con l'altro governo o dalle sue agenzie o imprese private situate sul territorio nazionale, il governo del paese nel cui territorio deve essere eseguito il contratto è responsabile della salvaguardia di tali informazioni e dell'applicazione, in relazione ad esse, delle misure e procedure di sicurezza che esso richiede di seguire nei contratti che consentono o stipulano l'uso di informazioni classificate emesse da tale governo e aventi la stessa classificazione.

Un governo che è tenuto a fornire le informazioni classificate di cui al paragrafo precedente a qualsiasi impresa deve garantire che l'impresa e le sue filiali, istituzioni e altre organizzazioni abbiano le necessarie misure di sicurezza atte a garantire la sicurezza delle informazioni classificate in conformità agli standard prescritti dalle normative vigenti nei paesi interessati, vale a dire riconoscimento completo dell'autorevolezza dell'impresa;

certificato di riconoscimento dell'autorità", in conformità alle normative nazionali applicabili per ciascuna persona, che deve anche essere autorizzata a lavorare con informazioni classificate.

Un governo che riceve materiale preparato per l'esecuzione di un contratto nel territorio di un altro governo deve proteggere le informazioni classificate nella stessa misura in cui protegge le proprie informazioni classificate nello stesso modo. NIC


5. Annunci

Tutto il materiale e le informazioni classificate coperti dal presente accordo devono essere chiaramente contrassegnati con una delle seguenti classificazioni:

Governo italiano:


Top secret (segretissimo)

Segreto (segreto)

Strettamente confidenziale (soprattutto)

Confidenzialmente (riservato)



Seconda parte

Standard di sicurezza


6. Prefazione importante

Tutti i documenti e i materiali classificati emessi negli Stati Uniti devono essere protetti dalla legge e dalle normative nazionali applicabili. Pertanto, devono essere conservati, protetti e trasportati in conformità con le normative e le procedure analoghe applicabili.


5. la sicurezza dei segreti approvati dall'edizione SMP1/R

In particolare, i documenti devono essere sempre tenuti separati e distinti dai documenti destinati all'uso nazionale, alla NATO, all'Unione Europea Occidentale e ad altri, e non devono essere trasmessi o comunicati senza una speciale autorizzazione del Governo degli Stati Uniti, che deve essere richiesta tramite l'agenzia centrale di sicurezza competente presso il Quartier Generale della Difesa - SIFAR (ufficio "USPA").


* 7. Fascicolo personale, accesso limitato alle comunicazioni ricevute dagli USA

Ogni organizzazione statale, istituto, centro di ricerca o impresa deve disporre di un indice a schede, di un indice alfabetico o di un registro, che deve contenere le schede o i nomi delle persone impiegate dall'organizzazione o dall'istituzione e autorizzate a lavorare con documenti classificati (vedere la pubblicazione SMP 1/2, v. 1. Accordo, ecc.).

La tessera, l'indice alfabetico o il registro di ogni ente governativo, istituto di ricerca e impresa industriale devono contenere il nome e il cognome del titolare dell'autorizzazione, indicando il numero di rilascio dell'autorizzazione e il livello di segretezza.

Il capo dell'organizzazione statale o la persona autorizzata alla sicurezza di ogni Centro o impresa deve: 

confermare che ogni "autorizzazione" rilasciata dalle autorità di sicurezza nazionale o dai loro delegati corrisponde al livello di consapevolezza richiesto dalla posizione ricoperta dalla persona interessata,

informare tempestivamente l'organizzazione che ha rilasciato il permesso di qualsiasi inadempienza che dovesse verificarsi dopo il rilascio del permesso, o di qualsiasi inadempienza che, per motivi di sicurezza, non consenta al dipendente di occupare una determinata posizione.


8. Registrazione, conservazione, familiarizzazione, consultazione e riproduzione di documenti relativi alla funzione "USA".

In questo caso, tutti gli standard e le procedure di sicurezza specificati nella pubblicazione SMOLIRT I, nell'Accordo, ecc., devono essere mantenuti in relazione all'effetto della classificazione di segretezza che deve essere attribuita a ciascuna informazione o materiale.

In particolare:

in relazione a documenti o materiali provenienti dalla dicitura “segreto"

La consultazione o la familiarizzazione devono essere annotate su un'apposita scheda o registro. La consultazione o la familiarizzazione possono essere consentite solo dopo che sia stata confermata la necessità di accesso a tali documenti o materiali;

in relazione ai documenti e ai materiali contrassegnati come "Top Secret" e "Segreto". 

Devono essere conservati in casseforti o armadietti di sicurezza con tre serrature a combinazione. Tali casseforti e armadietti devono essere situati in una stanza sorvegliata. La duplicazione e la traduzione dei documenti possono essere effettuate solo previa autorizzazione, da richiedere all'Autorità Centrale di Sicurezza competente per i documenti contrassegnati con "Segreto" o allo YMD - SIFAR (Ufficio USPA) per i documenti contrassegnati con "Top Secret"). 

Per quanto riguarda i documenti contrassegnati come "Strettamente riservato" e "Riservato", la riproduzione e la traduzione possono essere effettuate con il permesso e sotto la responsabilità del funzionario, dipendente o persona autorizzata per questioni di sicurezza dell'organizzazione in questione.

Tali documenti devono essere conservati in armadi di sicurezza e in un locale adeguatamente protetto da accessi non autorizzati e sorvegliato al di fuori dell'orario di lavoro.


9. Timbro speciale dei documenti

Sui documenti e sui materiali scambiati nell'ambito dell'Accordo devono sempre essere apposti timbri recanti la dicitura "USA" e "Italia", in modo che sia possibile in ogni momento stabilire a chi appartengono e da dove provengono.


10. Spedizione, consegna a lunga distanza e mezzi di consegna

Valgono gli stessi standard e procedure di sicurezza prescritti dalla pubblicazione dell'accordo SMO 1/2 T I., ecc., con l'unica differenza che i documenti contrassegnati con "Segreto" e "Strettamente riservato" devono essere inviati con l'indicazione della distribuzione dei documenti in ordine crescente e con allegate cartoline di accompagnamento, che devono contenere una nota di ricevuta.


II. Modificazione della funzione

La classificazione dei documenti o dei materiali può essere modificata solo con il consenso degli autori dei documenti e dei materiali.


12. Distruzione

I documenti e i materiali possono essere distrutti mediante redazione di un apposito atto:

su indicazione delle autorità che li hanno compilati o a conclusione delle organizzazioni che li hanno ricevuti.

Perdita o danneggiamento di documenti o messaggi classificati

Ogni perdita o danneggiamento di documenti o messaggi classificati coperti dall'Accordo dovrà essere immediatamente segnalato a SMP-CIFAR ("USPA") in conformità con le norme e le procedure stabilite nel SMD 1/2 Vol. I, nell'Accordo e in conformità con quelle prescritte per i documenti NATO.

In particolare, ciascuno di noi è tenuto a notificare immediatamente alla nostra organizzazione qualsiasi eventuale perdita o danneggiamento di documenti, messaggi o materiali classificati a cui si fa riferimento nel presente Accordo.


14. Formazione e istruzione sulle questioni di sicurezza

Organizzazioni governative, centri di ricerca e istituti legati alla produzione di nuove attrezzature segrete coperte dagli accordi e i rappresentanti autorizzati per la sicurezza delle aziende industriali che hanno stipulato un contratto per la produzione di qualsiasi apparecchiatura devono:

avvertire le persone autorizzate a lavorare con documenti classificati della responsabilità in caso di divulgazione di segreti, sulla base delle leggi e dei regolamenti nazionali;

verificare l’autenticità della firma di ogni persona titolare del “permesso” apposta sulla “dichiarazione di impegno” e del sigillo dell’organizzazione o della società.

A questo proposito, le persone responsabili dell'organizzazione della sicurezza nelle organizzazioni militari statali e le persone autorizzate alla sicurezza nelle aziende industriali e negli istituti e centri di ricerca devono formare il personale nel rispetto degli standard di sicurezza al fine di:

il personale con "autorizzazione" ha acquisito le norme e le procedure di sicurezza prescritte; 

conosceva le norme e le procedure di sicurezza che doveva seguire durante lo svolgimento di questo lavoro.


15. Ispezioni o controlli

Le autorità competenti per la sicurezza nazionale e le autorità centrali per la sicurezza (rispettivamente per le forze armate e la ISS) • assicurano che venga svolto un programma di ispezione o verifiche di controllo presso tutte le organizzazioni governative che eseguono o sono interessate ad eseguire contratti che comportano l'uso di informazioni classificate, allo scopo di verificare, monitorare e accertarsi che:

l'organizzazione del sistema di sicurezza è realizzata e conforme alle vigenti normative sulla tutela dei segreti;

L'accesso alle informazioni classificate è consentito solo a coloro che, per la natura del loro lavoro, hanno realmente bisogno di familiarizzare con tali informazioni.


16. Protezione dei segreti nelle fabbriche, nelle imprese industriali, nei centri di ricerca e negli istituti.

A questo punto si applicano tutte le regole e le procedure prescritte nella SMO Edizione 1/RT II.

In particolare, il Responsabile della Sicurezza assegnato a ciascuna organizzazione, centro di ricerca o istituto è autorizzato a prendere qualsiasi decisione in merito alla protezione e alla sicurezza dei documenti, dei materiali e delle attrezzature localizzati negli Stati Uniti, al fine di garantire la più efficace ed efficiente organizzazione del sistema di sicurezza per la protezione dei segreti.

Inoltre, i responsabili di organizzazioni e istituti di ricerca che hanno stipulato un contratto per l'attuazione dei programmi segreti di cui al suddetto Accordo non possono:

modificare in alcun modo una qualsiasi parte delle istruzioni ai subappaltatori previste nel contratto;

divulgare il contenuto di documenti classificati, comunicazioni, materiali o dati di apparecchiature e prodotti, a meno che l'autorità competente (SMD - CIFAR USPA) non abbia prima concesso l'autorizzazione al subappaltatore e a qualsiasi altra persona a cui i dati classificati devono essere comunicati e non abbia rilasciato un'autorizzazione speciale per gestire i documenti classificati.


17. Istruzioni speciali riguardanti i materiali

Le misure applicate a ciascun livello di classificazione sono le stesse di quelle stabilite nella suddetta edizione di SMP 1/2 ti in T.Sh.

I materiali e le attrezzature classificati immagazzinati nei magazzini o trasportati in transito devono essere soggetti a misure di sicurezza appropriate alla classificazione di tali materiali.

Pertanto, tenendo conto delle proprietà e delle forme dei materiali quando li si colloca in stanze ed edifici attrezzati.

i magazzini dovrebbero essere utilizzati:

"aree riservate" che sono sorvegliate in modo permanente da personale di sicurezza con autorizzazione adeguata, quando si tratta di materiali contrassegnati come "Top Secret";

recinzioni e barriere installate per impedire o ostacolare l'accesso e la familiarizzazione con materiali classificati da parte di persone che non hanno l'autorizzazione appropriata per farlo.

Le misure di sicurezza applicate in questo caso devono essere selezionate in base al livello di segretezza e tenendo conto delle caratteristiche dei materiali e delle attrezzature.

Tali misure dovrebbero essere:

- coordinamento dell'organizzazione della sicurezza e della gestione del controllo;

- rigoroso rispetto delle procedure relative al rilascio delle autorizzazioni materiali e al controllo di tutto il personale autorizzato all’accesso;

- corretto utilizzo di personale preventivamente autorizzato e formato per svolgere mansioni di sicurezza e controllo

- applicazione di opportune restrizioni alla circolazione nelle "zone soggette a restrizioni".


18. Misure di sicurezza per la spedizione, il trasporto e lo stoccaggio in fermate temporanee di materiali classificati

Nel caso in cui debbano essere trasportati materiali classificati, il mittente e il destinatario devono studiare, preparare, coordinare e attuare misure di sicurezza speciali ed efficaci approvate dall'autorità centrale per la sicurezza (per le forze armate dell'ISS), conformemente alla classificazione.


a) Spedizione via mare, via aerea, via ferrovia e trasporto regolare

I materiali e le attrezzature imballati e l'imballaggio che superano le dimensioni definite devono essere caricati nelle cabine dei veicoli o nei vagoni ferroviari chiusi, a meno che non sia possibile spedirli con mezzi speciali utilizzati dai servizi di corriere, dalle forze armate o dal Ministero degli Affari Esteri.

I carichi di grandi dimensioni possono essere trasportati in container chiusi, sul ponte o in veicoli aperti, ma devono sempre essere imballati o protetti in qualche modo dall'accesso o dalla visione da parte di persone non autorizzate.

Il materiale contrassegnato come "Top Secret" e "Segreto" deve essere accompagnato da guardie armate. Il materiale contrassegnato come "Strettamente Riservato" e "Riservato" deve essere monitorato di conseguenza.

È necessario mantenere una sorveglianza costante sui materiali durante l'atterraggio degli aerei e le varie fermate dei vagoni ferroviari.


b) Stoccaggio in magazzino o durante il trasporto

Se durante il trasporto di materiali e attrezzature contrassegnati con "Top Secret", "Segreto" o "Strettamente riservato" si rendesse necessaria una sosta in un punto o nell'altro, occorrerà garantire la protezione di tali materiali in magazzini chiusi o in un'area isolata e protetta.

La sicurezza permanente dei magazzini contenenti materiali contrassegnati come "Top Secret" o "Segreto" deve essere effettuata da personale armato e solo il responsabile della sicurezza o la persona autorizzata per le questioni militari, in possesso della necessaria autorizzazione, può custodire i resti di tali magazzini.

Le aree di stoccaggio contenenti materiali e attrezzature contrassegnate con le diciture "strettamente riservato" e "Riservato" possono essere sorvegliate da guardie non armate.


c) Ricevute

Ogni volta che durante il trasporto vengono trasferiti materiali e attrezzature classificati, devono essere emesse ricevute speciali (ad esempio, da nave a nave, spostamento, da nave ad aereo, da aereo ad aereo, da ferrovia, da vagone a magazzino, da magazzino a vagoni ferroviari, ecc.). Analoga ricevuta dovrà essere rilasciata dall'ultimo destinatario al mittente originale.


d) Misure in caso di possibili danni

Nel caso in cui si venga a conoscenza di materiali o attrezzature smarriti, smarriti o danneggiati, si dovrà procedere immediatamente all'indagine con il coinvolgimento delle competenti autorità dell'Arma dei Carabinieri. In tal caso, si dovrà dare immediata comunicazione alle autorità superiori, secondo quanto previsto dal D.M. 1/2 per tali eventi. Le suddette autorità dovranno informare dell'accaduto il Comando Generale della Difesa del SIFAR (USPA).


19. Visitare fabbriche, aziende, centri di ricerca e istituti

Se è necessario visitare istituzioni civili o militari in Italia o negli Stati Uniti e esaminare materiale classificato, sono richiesti permessi speciali per queste visite e devono essere ottenuti dalle autorità competenti per la sicurezza nazionale. 

L'autorizzazione a visitare impianti industriali, centri di ricerca e istituti che svolgono attività classificate ai sensi del suddetto Accordo può essere concessa esclusivamente dall'ufficio SMD-CIFAR. Il parere dell'ufficio SMD-CIFAR (che si occupa delle organizzazioni civili) viene richiesto tramite la segreteria speciale del Ministero dell'Industria e del Commercio, che deve essere esaminato sia dalle aziende che devono visitare sia dalle aziende interessate a visitare altre aziende. Per quanto riguarda le visite a organizzazioni militari, la richiesta deve essere inoltrata alla divisione competente del SIOS.

Nel rilasciare un permesso, l'Ufficio SUP-SIFAR specifica i laboratori che possono essere visitati, nonché il tipo e il livello di riservatezza delle informazioni a cui il visitatore può essere ammesso.

Le richieste di autorizzazione devono specificare: lo scopo della visita, il grado e la posizione del visitatore, nonché i suoi poteri.

L'autorizzazione può essere concessa per più visite, che devono essere effettuate entro un periodo di tempo specificato (da 6 mesi a un anno).

Per tutto quanto non previsto nella presente istruzione, restano ferme le disposizioni generali contenute nella pubblicazione SMO 1/R STRACCIO", ovvero nelle decisioni delle competenti autorità centrali di sicurezza e dell'ufficio SMD CIFAR (USPA).