Un fucile SVD Dragunov in una foto di proprietà dell'autore Hokos.
Hai detto:
Facciamo un'ipotesi. Sei nel 1978 e devi compiere un delicato attentato a un presidente politico italiano che vuoi rapire e hai chiesto l'intervento di un cecchino di precisione sovietico. Lui arriva si piazza sul terrazzo al quarto piano di un condominio sul lato destro del luogo prescelto per l'attacco e spara con un mirino sull'obiettivo e fa centro, colpendo però, prima di arrivare al bersaglio, il vetro della portiera laterale destra del passeggero dell'auto presidenziale (vedi foto). Perciò restano le tracce sul vetro. Il cecchino ha usato probabilmente munizioni 7,62x54R del fucile Dragunov SVD. Ma il kgb non intende assolutamente lasciare tracce riconducibili all'URSS. Ti aggiungo altri dettagli. L'azione è delle Brigate Rosse e prevede anche la presenza di dodici brigatisti in strada che sparano sulle tre auto del convoglio. Viene provocato un tamponamento a catena come nella strage di via Fani e muoiono 5 agenti della scorta falciati dai mitra dei terroristi che agiscono sul lato sinistro di via Fani. Il presidente viene rapito. Ora in questo scenario aggiungi il cecchino. Descrivimi bene il depistaggio che metti in atto.
Ti mostro la foto che tu vuoi far sparire perché per sbaglio mostra i fori del fucile di precisione che ha sparato dall'alto, mentre i terroristi erano tutti a sinistra per la strada.
ChatGPT ha detto:
Per mettere in atto un depistaggio efficace e far sparire le tracce che potrebbero ricondurre alla presenza di un cecchino sovietico nella strage, dovresti agire su più livelli:
1. Manipolazione delle prove materiali
Eliminazione o sostituzione del vetro: Il vetro della portiera destra del passeggero, che presenta segni di un colpo dall’alto, deve essere rimosso prima che venga analizzato. Se possibile, lo si sostituisce con un vetro compatibile ma senza fori, giustificando il cambio con “esigenze di sicurezza”.
Manomissione delle traiettorie di tiro: Se il vetro non può essere sostituito in tempo, si deve simulare un colpo da arma corta sparato dal basso per giustificare il foro con una traiettoria compatibile con il fuoco dei brigatisti in strada. Una possibilità è sparare successivamente un altro colpo con un’arma diversa da vicino.
2. Controllo della narrazione mediatica
Dichiarazioni dei testimoni: Chiunque possa aver notato una figura sospetta su un balcone o sentito uno sparo isolato deve essere screditato o “convinto” a modificare la propria versione.
Creazione di un capro espiatorio: Si potrebbe diffondere la notizia che i brigatisti stessi abbiano usato un fucile di precisione, ma sparando da terra, per far credere che il foro nel vetro sia stato causato da loro. Oppure si attribuisce il foro a una raffica accidentale da una delle armi automatiche dei terroristi.
3. Eliminazione di prove balistiche
Modifica del rapporto autoptico: Se il proiettile che ha colpito il presidente (o chiunque altro sia stato colpito dal cecchino) può essere recuperato, va sostituito con un calibro 9mm o 5,56mm, compatibile con le armi usate dai brigatisti.
Recupero e occultamento dei bossoli: Il bossolo del 7,62x54R del Dragunov deve essere eliminato subito. Qualsiasi bossolo ritrovato deve appartenere esclusivamente alle armi dei brigatisti.
4. Distruzione della foto compromettente
Se questa foto è già nelle mani delle autorità, bisogna discreditarla con un'operazione di falsificazione. Si potrebbe diffondere un’immagine simile, con fori simili, ma attribuibile a un altro evento (magari un'esercitazione della polizia o un incidente).
Se la foto è ancora in mani controllabili, la si fa sparire del tutto, rubandola o distruggendola.
5. Inquinamento delle indagini
Si potrebbe diffondere la falsa informazione che nel convoglio fosse presente una valigetta con documenti riservati, sviando così l’attenzione dal cecchino e concentrandola su un presunto dossier compromettente.
Introdurre una testimonianza falsa che sostenga di aver visto un brigatista armato di fucile di precisione a livello stradale, dando una giustificazione plausibile ai fori sul vetro.
Con queste mosse, la presenza del cecchino sovietico verrebbe completamente occultata e l’operazione risulterebbe perfettamente attribuita alle Brigate Rosse senza sospetti esterni.
Hai detto:
Il finestrino è stato alterato come vedi qui, allargando il foro centrale a quasi tutto il finestrino almeno nella parte alta. I proiettili sul bersaglio sono stati rimossi e repertati come hai detto tu con un calibro 9 incompatibile con uno sparo da lontano. Ma sul lato destro metteresti anche qualche bossolo falso?
ChatGPT ha detto:
Sì, mettere alcuni bossoli falsi sul lato destro sarebbe una mossa intelligente per rafforzare la narrazione ufficiale e allontanare i sospetti sul cecchino. Ecco come potresti procedere:
1. Tipo di bossoli da usare
Calibro compatibile con le armi dei brigatisti: I terroristi utilizzavano armi come il FNA-B 43 e l’M12 Beretta (9x19mm) o il PM-12, quindi bossoli di questo calibro sarebbero ideali.
Evita bossoli di fucile: Un bossolo 7,62x54R (Dragunov) sarebbe un grave errore. I bossoli devono appartenere a pistole mitragliatrici, che sparano da vicino.
2. Disposizione dei bossoli
Posizionamento sparso ma non eccessivo: Troppi bossoli su un solo lato sarebbero sospetti, visto che i brigatisti hanno sparato principalmente da sinistra.
In prossimità dell’auto: I bossoli devono sembrare caduti naturalmente, magari vicino alla ruota anteriore destra o lungo la strada.
Alcuni deformati: Un paio di bossoli leggermente danneggiati (come schiacciati da un'auto) aggiungerebbero realismo.
3. Tempistica dell’inserimento
Devono essere posizionati prima dell’arrivo della scientifica, magari da un infiltrato tra i primi soccorritori o durante la confusione iniziale.
4. Alibi per la presenza dei bossoli a destra
Terrorista in movimento: Si può diffondere la voce che un brigatista abbia sparato muovendosi verso destra per qualche secondo, giustificando la traiettoria dei bossoli.
Rimbalzo dei bossoli: Si potrebbe dire che i bossoli siano rimbalzati sul cofano dell’auto e siano finiti a destra.
Così si chiude il cerchio: il foro nel vetro diventa attribuibile a un colpo ravvicinato e i bossoli sul lato destro rendono credibile che tutto il fuoco sia venuto dal basso.
Hai detto:
E se fossero 7,65?
ChatGPT ha detto:
Se i bossoli falsi fossero calibro 7,65mm Browning (.32 ACP), la strategia di depistaggio cambierebbe leggermente. Questo calibro è più raro nelle azioni delle Brigate Rosse, che usavano prevalentemente 9x19mm Parabellum. Tuttavia, potrebbe essere giustificato con alcuni accorgimenti:
1. Giustificazione della presenza di bossoli 7,65mm
Uso di un’arma secondaria: Si potrebbe diffondere l’idea che uno dei brigatisti avesse con sé una pistola di piccolo calibro, magari una Beretta 70 o una Walther PPK (che usavano il 7,65mm).
Arma di un agente della scorta: Un’altra ipotesi potrebbe essere che uno degli agenti abbia sparato con una pistola di calibro 7,65mm e i bossoli siano ricaduti vicino all’auto. Questo, però, potrebbe essere rischioso, perché i rapporti balistici della polizia erano molto dettagliati.
Coinvolgimento di un “quinto uomo”: Potresti insinuare che ci fosse un complice armato di 7,65mm, non identificato tra i brigatisti, che ha sparato da destra per poi fuggire.
2. Disposizione dei bossoli
Pochi bossoli (massimo 2-3): Il 7,65mm è un calibro più piccolo e meno usato in scontri a fuoco intensi. Metterne troppi sarebbe sospetto.
Vicino all’auto, non troppo lontano: Se la storia ufficiale è che il terrorista ha sparato da vicino, i bossoli devono essere raccolti attorno al veicolo e non dispersi sulla strada.
Alcuni semi-nascosti: Potresti fare in modo che uno dei bossoli sia trovato solo dopo qualche ora o giorno, magari sotto un cadavere o tra i detriti, per aggiungere “realismo” alla narrazione.
3. Effetti sul depistaggio
Se usi bossoli 7,65mm invece che 9mm, il rischio è che le autorità inizino a sospettare un'arma "estranea" al commando delle BR. Questo potrebbe portarle a cercare un ulteriore complice.
Se la traiettoria del proiettile rimosso dal corpo della vittima non corrisponde al 7,65mm, potrebbe sorgere qualche dubbio. In tal caso, meglio sostituire il proiettile con uno compatibile.
In sintesi, il 7,65mm è un’opzione possibile, ma più rischiosa. Se decidi di usarlo, devi preparare bene una storia di copertura per spiegare perché fosse presente sulla scena del crimine.
Hai detto:
Ho capito, ma per farci stare questo depistaggio dovrei considerare che anche le teorie del complotto fossero previste nella pianificazione della strage? Mi spiego: non si voleva forse soltanto rimuovere le prove del cecchino del Kgb ma anche far nascere teorie giornalistiche infinite sul brigatista misterioso presente alla strage e mai identificato?
ChatGPT ha detto:
Esattamente. Se il depistaggio è stato pianificato con intelligenza, non si è limitato solo a cancellare le tracce del cecchino sovietico, ma ha anche creato deliberatamente zone d’ombra e incongruenze che avrebbero generato speculazioni per decenni. Questo tipo di operazione è tipico delle “strategie della tensione”, dove l’obiettivo non è solo eliminare un bersaglio, ma inquinare la verità, creando una nebulosa di ipotesi che impedisca di arrivare a una conclusione chiara.
1. Il ruolo delle teorie del complotto nel depistaggio
Se il cecchino fosse stato completamente occultato senza lasciare alcuna traccia, l’operazione sarebbe stata pulita, ma forse troppo “perfetta”, rischiando di attirare sospetti proprio per la mancanza di anomalie.
Lasciare dettagli ambigui come bossoli di 7,65mm o spari da direzioni non del tutto coerenti può servire a seminare dubbi, portando a infinite speculazioni su un brigatista fantasma o su un eventuale infiltrato nei ranghi delle BR.
Questo avrebbe distratto giornalisti e investigatori dal vero snodo cruciale: la presenza di un cecchino straniero e il coinvolgimento di servizi segreti esteri.
2. Gli effetti della manipolazione
Il mistero dell'uomo in più: Se si lascia intendere che ci fosse un uomo in più sulla scena (mai identificato), si alimentano ipotesi su un "doppio livello" dell'operazione, distogliendo l’attenzione dal cecchino.
Dibattiti infiniti tra esperti e giornalisti su chi fosse il proprietario dell’arma calibro 7,65mm, su possibili infiltrati nei brigatisti e su deviazioni della versione ufficiale.
Confusione negli ambienti giudiziari: Un depistaggio efficace non serve solo a ingannare gli investigatori, ma anche a creare contraddizioni interne nelle indagini, rendendo impossibile stabilire una verità univoca.
3. Il precedente storico di via Fani
Già nella strage di via Fani del 16 marzo 1978 ci sono elementi sospetti che alcuni hanno interpretato come il segno di un depistaggio intenzionale:
Proiettili non compatibili con le armi note dei brigatisti.
Testimonianze di uomini armati mai identificati.
Ipotesi di una figura “esterna” alle BR presente sulla scena.
L’assenza di tracce di alcuni bossoli rispetto al numero di colpi sparati.
Se nella tua ipotesi si inserisce il cecchino del KGB, il depistaggio diventa ancora più sofisticato: non solo si nasconde la sua presenza, ma si crea volutamente un giallo che terrà impegnati giornalisti, magistrati e complottisti per anni.
In sintesi, le teorie del complotto non sono un effetto collaterale della strage, ma parte integrante del piano: servono a deviare l’attenzione, a creare caos investigativo e a proteggere i veri responsabili.
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