domenica 26 maggio 2019

La fabbrica dei soldi del Lodo IMI-SIR


Ci sono novità sul lodo IMI-SIR, perché come degli instancabili investigatori continuiamo a seguire il flusso di denaro legato a questa eterna diatriba di Stato. Avevamo lasciato i nostri eroi mentre da una mano all'altra cedevano allo stesso soggetto, lo Stato, le rimanenze della SIR di Nino Rovelli. Il Comitato liquidatore del Ministero, nato nel lontano 1982, ai tempi di Pablito Rossi e Bearzot, era stato ceduto nel 2010 a Ligestra Due, l'azienda satellite di Fintecna, a sua volta nelle mani del Ministero dell'economia. Cifra dell'affare 228 milioni di euro. Ma come nei giochi di prestigio del mago Silvan ecco spuntare dal cilindro di Ligestra due un coniglio pieno di soldi. Dice infatti il bilancio 2018 di Fintecna, appena pubblicato, che un gruppo di periti ha stabilito che il valore di quel Comitato SIR, una scatola praticamente vuota ormai, non era di 228 milioni di euro, bensì di 281 milioni. Nuovi soldi liquidi nel bilancio, miracolo di San Gennaro! E' un affarone per Fintecna e quindi per il Ministero dell'economia, il quale si è messo in tasca il 70% di quella plusvalenza, pari a 53 milioni di euro. Tutti felici e contenti insomma, sia i venditori del Comitato che incassarono 228 milioni dallo Stato nel 2010, sia i compratori di Fintecna, che si erano portati a casa a peso d'oro non un rottame, bensì una gallina dalle uova d'oro. Ma sarà davvero così? 
Intanto il debito pubblico aumenta, ma quello non ci preoccupa. I soldi non mancheranno mai al presidente del consiglio di turno. Facendo un calcolo tra i titoli di Stato circolanti nel 1984, ai tempi del governo Craxi, e quelli circolanti oggi, risulta che per ogni titolo, Bot, Cct, Btp o via dicendo, che lo Stato restituisce ai creditori, ne vengono emessi almeno altri quattro. Rapportando tutte le cifre ai valori attuali, grazie al sito Rivaluta dell'Istat, viene fuori un calcolo approssimativo che se volete potete rivedere e correggere, ma che secondo me è indicativo. Siamo passati dai circa 500 miliardi di euro di titoli di Stato del 1984 a più di 1800 miliardi di euro di titoli di Stato nel 2019 (fonte Wikipedia), mentre il debito pubblico è passato da meno di 1500 miliardi di euro del 1984 ai 2359 miliardi di euro di marzo 2019. Cioè, i titoli di Stato che girano nelle tasche dei cittadini nel 2019 valgono 300 miliardi in più di tutto il debito pubblico già patologico dell'era Craxi. Se ci mettiamo anche gli interessi, potremmo aver spiegato il debito pubblico odierno. E' costituito per un 90% da titoli di Stato di nuova emissione. Intanto però, come abbiamo visto, qualche azienda partecipata festeggia delle plusvalenze.