Il 13 novembre 1991 alla Camera dei Deputati l’onorevole Massimo Pacetti chiese e ottenne dal Parlamento una legge per far acquistare al Comune di Ancona la Caserma Fazio. La legge fu fatta e lo scopo dichiarato per questa operazione era di creare degli alloggi per i terremotati di Ancona del 1972. Il Comune dunque acquistò in più rate questa caserma che era già dello Stato per poi non utilizzarla mai. Un fatto grave che emerge oggi grazie al motore di ricerca di Google che ha permesso di reperire sul sito della Camera, quindi da fonte attendibile, questo documento prezioso. Scrissi in un mio articolo alcuni anni fa che trovai alla Caserma Fazio solo un rudere abbandonato e pieno di sporcizia, come escrementi di piccione e tracce di giacigli di sbandati. Il Comune pare abbia però cercato per anni di programmare in bilancio la sistemazione di questa Caserma Fazio, salvo non trovare mai i fondi e poi cercare, recentemente, di venderla. A cosa doveva servire veramente questo edificio?
domenica 20 novembre 2011
L'acquisto misterioso dell'ex Caserma Fazio
Il 13 novembre 1991 alla Camera dei Deputati l’onorevole Massimo Pacetti chiese e ottenne dal Parlamento una legge per far acquistare al Comune di Ancona la Caserma Fazio. La legge fu fatta e lo scopo dichiarato per questa operazione era di creare degli alloggi per i terremotati di Ancona del 1972. Il Comune dunque acquistò in più rate questa caserma che era già dello Stato per poi non utilizzarla mai. Un fatto grave che emerge oggi grazie al motore di ricerca di Google che ha permesso di reperire sul sito della Camera, quindi da fonte attendibile, questo documento prezioso. Scrissi in un mio articolo alcuni anni fa che trovai alla Caserma Fazio solo un rudere abbandonato e pieno di sporcizia, come escrementi di piccione e tracce di giacigli di sbandati. Il Comune pare abbia però cercato per anni di programmare in bilancio la sistemazione di questa Caserma Fazio, salvo non trovare mai i fondi e poi cercare, recentemente, di venderla. A cosa doveva servire veramente questo edificio?
sabato 19 novembre 2011
I "Missionari dell'Atomo" di Ancona
Un video trovato nel’archivio Luce datato 1955 getta oscuri sospetti su un centro medico che era stato aperto in quel periodo ad Ancona. Il video infatti è uno spot per la ricerca medica basata sugli Isotopi Radioattivi, un nome che oggi è associato a un’arma di distruzione di massa. Gli Isotopi Radioattivi avrebbero dovuto essere utilizzati infatti nelle bombe atomiche per uccidere la popolazione. A cosa serviva allora il Centro Isotopi di Ancona? Secondo gli autori del filmato era utile per la cura del morbo di Basedow e il protagonista di questo video era un ragazzo di Torrette di Ancona che si salvava proprio grazie agli Isotopi immessi nel suo organismo. A dirigere quel centro si scopre dai quotidiani che fu un certo dottor Giocondo Protti, assistito dalla dottoressa Ines Marini, che nel 1955 fu protagonista di uno scandalo per la sua presunta infezione con questi isotopi, infezione da cui guarì.
Nota: Il link al filmato dell'Istituto Luce
http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=3869&db=cinematograficoDOCUMENTARI&findIt=false§ion=/
http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=3869&db=cinematograficoDOCUMENTARI&findIt=false§ion=/
martedì 8 novembre 2011
Ancona, un'università nell'ossario dei soldati
lunedì 7 novembre 2011
Ancona come Genova: 1959, il torrente esonda, ma non esiste.
sabato 29 ottobre 2011
La nazionale italiana dell'82 vinse i mondiali con iniezioni di Corteccia Surrenale
La Corteccia Surrenale è una sostanza dopante e lo si sapeva fin dal 1960, sia in Svizzera, sia in Italia. In un’inchiesta che la Lega Calcio aveva svolto incaricandone il medico Gerardo Ottani era infatti emerso che 13 squadre di serie A e 14 di serie B nel 1961 facevano uso di questo farmaco, i cui effetti nel libro scritto dallo stesso professore e intitolato: “Doping e calcio professionistico” erano molto chiari e dicevano questo in sintesi: che potrebbero esserci complicazioni gravi. Tuttavia questa inchiesta è stata presto dimenticata e molti quotidiani hanno liberamente parlato della Corteccia Surrenale e delle sperimentazioni che alcuni medici, tra cui quello della Nazionale il professor Vecchiet, svolsero sui calciatori. Fa davvero scalpore il caso della nazionale che vinse il mondiale del 1982. Dopo Mexico 86 Nela si lamentò: “Ci hanno preparato solo con i farmaci”, che era anche il titolo de La Stampa. Emerse che quella cura di Corteccia Surrenale riguardava anche i mondiali precedenti.
martedì 18 ottobre 2011
DOCUMENTO ESCLUSIVO: le prove sulla Base Conero
I politici italiani sapevano che nel Monte Conero potevano esserci armi pericolose. Il caso che fece emergere queste notizie fu quello dell’arresto per sospetti di spionaggio di tre ecologisti che cercavano informazioni sui tunnel del monte Conero. Alla fine di gennaio del 1984 in consiglio comunale di Ancona avvenne un vivace scambio di domande e risposte tra il deputato dei Verdi, Marco Moruzzi, e il sindaco di allora, Guido Monina. La paura di Moruzzi era che nel Conero vi fossero armi atomiche, chimiche o batteriologiche. Monina smentiva tutto, ma ammetteva l’esistenza di un sito militare nella montagna. Pochi giorni prima in parlamento vi erano state già due interrogazioni parlamentari. La risposta arrivò da parte di Scalfaro nel febbraio 1985, dunque solo un anno dopo. In qualità di Ministro degli Interni, Oscar Luigi Scalfaro, poi indagato nel 1993 per dei fondi neri del Sisde, rammentava agli interroganti che uno dei tre ecologisti aveva in mano “schizzi planimetrici” dei tunnel del monte Conero e riferiva loro delle condanne. Ma aggiungeva che queste stesse condanne sarebbero state cancellate dal casellario giudiziario.
lunedì 17 ottobre 2011
Ufo, "il Monte Conero fonte di energia". Intervista del 2000 al generale Marcelletti
In un’intervista del 2000 il generale dell’Aeronautica Marcelletti parlava di fonte di energia a proposito del monte Conero. Erano avvenuti alcuni avvistamenti e l’esperto del settore al termine di una conferenza ammise che il Conero poteva essere una zona da cui gli oggetti misteriosi possono essere attratti. In una mia inchiesta ho provato ad approfondire questa ipotesi attribuendo la causa di quell'energia del Conero a un esperimento avvenuto nel 1943 negli Usa secondo cui un certo Franklin Reno sarebbe riuscito a far sparire e riapparire una nave da guerra installandovi un campo elettromagnetico. Secondo la leggenda i marinai che si lanciarono in acqua viaggiarono nel tempo e dal 1943 finirono nel 1983. Ma negli archivi dei quotidiani non vi è traccia dell’esperimento, tranne notizie dei vari protagonisti: la nave è realmente esistita ed è finita poi in Grecia; Franklin Reno scrisse invece un trattato di balistica e fu arrestato come spia atomica nei primi anni ’50, subendo una condanna a tre anni di carcere.
domenica 16 ottobre 2011
I misteri e i delitti del Monte Conero
venerdì 14 ottobre 2011
Un precedente sul luogo del delitto Rea?
lunedì 10 ottobre 2011
La "grande mina" del Monte Conero
Nel 1933 durante il fascismo un certo ingegner Viola riuscì a ricavare del marmo per la costruzione di una scogliera antistante il molo di Porto Recanati con una mega esplosione nel monte Conero. E’ il contenuto di un documento di carattere tecnico conservato nella biblioteca Braidense di Milano. La relazione di questo professore spiegava nei dettagli come il lavoro fosse stato svolto a regola d’arte, attraverso l’installazione di una serie di mine all’interno di cunicoli scavati nella roccia. La zona era stata poi ricoperta prima di far esplodere le mine nella montagna. Lo scopo era quello di provocare lo scuotimento del monte e la conseguente caduta di un picco di roccia con il quale l’ingegnere progettava di costruire la scogliera. Tuttavia nelle foto odierne non si notano tracce della grande esplosione, mentre differenze significative si notano nel disegno tecnico tra la conformazione dello scoglio delle Due Sorelle nel 1933 e la sua forma odierna.
domenica 2 ottobre 2011
La "strage" del cinema Metropolitan di Ancona
giovedì 29 settembre 2011
Ancona: nel 1982 si sfiorò la strage radioattiva?
Erano state conservate nell'ospedale oncologico e sarebbero state trasferite con non pochi problemi presso l’ospedale regionale di Torrette. Dovevano servire, ad Ancona come nel resto d’Italia, alla cura dei tumori e in qualche modo riprendono il discorso del dottor Protti sugli Isotopi Radioattivi. Questo elemento, ed anche la notizia che nel 1977 un carico di uranio era diretto al porto di Ancona, non fanno che aumentare i sospetti sul vero utilizzo di queste bombe al cobalto. Era davvero una cura o qualcuno ha nascosto ad Ancona una pericolosa bomba atomica?
mercoledì 28 settembre 2011
Una spia della Rau sul Monte Conero
Nel marzo 1970 venne arrestato a Roma un uomo di 50 anni, tale C. B.. Era accusato di essersi impossessato di disegni di navi da guerra e soprattutto della mappa dei radar del Monte Conero. L’uomo era stato pedinato dal controspionaggio Sid e poi fermato mentre stava per consegnare i documenti all’egiziano H. M. H., responsabile dell’ambasciata dell’Egitto. Lo scopo pare fosse di far costruire alla Rau il primo mercantile a propulsione atomica, invisibile ai radar del Conero. Al processo nel 1973 B. fu condannato a 11 anni di carcere proprio per non aver saputo giustificare al pm Antonio Alibrandi la presenza nella valigetta che stava per consegnare a H. dello schema dei radar del Conero. L'esistenza di questi documenti relativi alla zona di Ancona è provata da un articolo del 1971 de La Stampa, così come di altri importanti quotidiani usciti nello stesso periodo, tra cui Il Piccolo di Trieste, Il Messaggero e Il Tempo di Roma. L’azione del controspionaggio si inseriva in un contesto di grandi movimenti alla vigilia del golpe Borghese. Il Sid, secondo l’ex capo dei servizi segreti militari Ambrogio Viviani, tra il 1970 e il 1974 era impegnato a difendere Gheddafi per salvare gli interessi italiani, e dell’azienda di Stato Eni, in Libia.
martedì 27 settembre 2011
I morti-vivi di Santa Palazia
domenica 25 settembre 2011
Base Conero: nel 1984 tre arresti per spionaggio
Tra il 17 e il 18 gennaio 1984 ad Ancona e su La Stampa di Torino nasceva il caso di G. G., un giornalista pubblicista il quale, lavorando a un’inchiesta per il giornale “Il Pungitopo”, del partito dei Verdi, si era imbattuto nei tunnel del monte Conero e stava disegnando una mappa con l’aiuto di un ex operaio della base. I carabinieri, dopo una indagine partita da alcune confessioni dei brigatisti rossi in carcere, arrestarono il G. insieme ad altri due ecologisti, i coniugi L. . I quotidiani di Ancona dedicarono ampio spazio all'argomento condannando il comportamento dei tre arrestati. Alla fine di maggio 1984 arrivò la sentenza che portò a delle condanne a otto mesi per tutti e tre gli imputati. Ma questo caso di cronaca e i movimenti della guerra fredda vicino al Monte Conero sono stati presto dimenticati. Un cronista con cui ho lavorato a Il Resto del Carlino, Alfredo Mattei, scriveva che il Monte Conero è una sorta di groviera, costituita da tunnel militari. Perché queste sue parole, a soli due anni dalla frana di Ancona, non hanno portato a una riflessione politica sulla sicurezza geologica di quella zona?
sabato 24 settembre 2011
Il tunnel segreto del Monte Conero?
giovedì 15 settembre 2011
Renato Curi non morì di infarto ma per un'infezione al cuore
lunedì 5 settembre 2011
Le gravi responsabilità dei medici: il caso "Lipopill"
Peruzzi e Carnevale potevano non essere squalificati. Questa la mia conclusione al termine di un’indagine attraverso i giornali che mi ha portato a scoprire altri casi analoghi di uso nel calcio della Fentermina e del Lipopill, un dimagrante che nel 1970 era stato somministrato dal medico della Ternana a due giocatori, uno dei quali, Ranghino, è stato da me intervistato per telefono e ha confermato il fatto. Allora venne squalificato solo il medico. Il Lipopill conteneva una sostanza vietata, la Fentermina appunto, che, oltre a quelle dei due romanisti, causò nel 1974 un’altra squalifica, dopo la scoperta della positività del portiere del Frosinone, Luciani. Anche in questo caso a pagare con un lungo stop fu il medico della squadra. In seguito il Lipopill divenne un farmaco illegale per lo Stato Italiano.
Qui sotto vedete la pagina della Gazzetta dello Sport del 1970 nella quale comprare la notizia del proscioglimento di Ranghino e Valle della Ternana dall'accusa di essere dopati. Fu però condannato il medico.
In questo video di proprietà di Video Ternana c'è la sintesi della gara del 4 ottobre 1970, Ternana-Taranto 5-0, durante la quale gli umbri Ranghino e Valle erano sotto l'effetto del Lipopill.
giovedì 1 settembre 2011
L'anestetico che farebbe tremare il mondo del calcio...
Quanti calciatori sono entrati in campo con le gambe rotte grazie a un’iniezione di Novocaina? Veramente tanti, l’esatto numero non è facile dirlo: Altafini, Rummenigge, Maradona, Nesta, Montella, per il calcio, Tomba e Senna negli altri sport, tanto per fare dei nomi importanti. Dalla mia rassegna stampa su tutti i quotidiani italiani emerge che dagli anni ’50 questo era un metodo ritenuto legale per far disputare una partita a un giocatore coprendo il dolore per un infortunio. Al di là della gravità o meno per il fisico dello sportivo, è chiaro che si può tracciare un parallelo con l’inchiesta del PM Guariniello, allorché si voleva dimostrare che il Voltaren in dosi massicce permette di coprire il dolore; un’inchiesta che appare inutile di fronte all’uso diffuso della Novocaina, che è un anestetico adatto alle operazioni chirurgiche e in particolare quelle dei dentisti. Singolare una telecronaca della Rai di Inter-Sportul di Coppa Uefa, in cui il telecronista Ennio Vitanza prima del gol di Rummenigge disse in diretta che il giocatore era in campo con un’iniezione di Novocaina.
C'è sempre la Novocaina dietro la morte di Giuliano Taccola?
sabato 20 agosto 2011
Le mine Valsella in Afghanistan: erano per il Mullah Omar?
venerdì 8 luglio 2011
Un calcio... al calcio-scommesse
lunedì 16 maggio 2011
Chi ha denunciato Silvio Berlusconi?
domenica 17 aprile 2011
RAI: mentre calano i proventi del canone, i dirigenti "giocano" con il tennis
giovedì 14 aprile 2011
Berlusconi e la sua Utopia... comunista
sabato 12 marzo 2011
Il Micoren, una sostanza dopante sottovalutata?
lunedì 7 marzo 2011
Vendita di armi italiane a Gheddafi nel 1984: Rutelli sapeva tutto?
sabato 5 marzo 2011
Patto per la fornitura di armi italiane a Gheddafi: prove di un rapporto ambiguo Italia-Libia
venerdì 4 marzo 2011
Ecco perché Berlusconi vince i processi...
martedì 22 febbraio 2011
La Libia, Gheddafi e la verità sul caso Ustica?
lunedì 21 febbraio 2011
Un milione di dischi in meno per il vincitore di Sanremo 2011...
In soli 6 giorni la canzone vincitrice del festival di
Sanremo 2011 “Chiamami ancora amore” ha fatto registrare 900mila visite. E’
evidente che questo andazzo può significare solo una cosa per il cantautore:
un crollo verticale delle vendite dei
dischi. Ma con internet e la tecnologia scaricare musica è talmente facile che
chi guadagna lo fa, non tanto con le vendite dei dischi, ma con i grandi
accordi che i padroni della rete stringono con la Siae. Il sistema è talmente
poco democratico che i musicisti, al seguito di un noto attore comico, una volta
mi confidarono di non riuscire a incidere da soli perché le case discografiche
non si mettevano più, già allora, a spendere soldi per incidere le canzoni dei
giovani emergenti. Questo sempre perché la musica ormai viene scaricata
gratuitamente.
martedì 15 febbraio 2011
La Piovra 1: le indagini del giudice Falcone sulle banche?
La piovra uno, film del 1984, è la storia di un commissario
di Polizia, Corrado Cattani, il quale viene mandato in Sicilia a indagare sulla
morte di un suo collega e scopre i traffici mafiosi sulla droga di alcuni
personaggi dell’isola legati ai politici di Roma e ai servizi segreti. La
vicenda si risolve grazie a un’indagine sulle banche di Cosa Nostra, ma ruota
anche attorno all’amore di Cattani per una ex drogata, la figlia della contessa
Pecci-Scialoia, che lo introduce nella
Mafia della Sicilia, e termina con la sua fuga dall’isola dopo la vendetta
della mafia su sua figlia. L’autore non ha sviluppato un film educativo su un
fatto ben preciso, ma racconta una storia in cui si intravedono dei fatti e
personaggi veri. Cattani per certi versi è il magistrato Falcone, quando indaga
sulle banche della Mafia, per alcune debolezze è invece più vicino ai discussi commissari
di polizia Nicola Scirè o soprattutto Bruno Contrada, numero tre del Sisde, che collaborò con Falcone nelle indagini sulla connection droga-edilizia di Rosario Spatola, ma venne poi indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Sante Cirinnà ricorda Gaetano Cinà, ma anche il meno noto Attilio Andreini, concessionario di Lambrette che smerciava eroina e denaro sporco, mentre Ravanusa e
Terrasini seguono strade simili a quelle reali di Giuseppe Modesto e Angelo
Siino. Leo De Maria solo per somiglianza lo accosterei al povero agente della
mobile di Palermo Calogero Zucchetto. Ci sono poi due strani personaggi: uno è
il faccendiere Laudeo, che nel seguito della serie sembra sempre più vicino
alla vita di Michele Sindona, l’altro è il giornalista Santamaria, il quale
impersona un giornalismo scorretto e non necessariamente dalla parte della
giustizia.
La Piovra 3: Dietro la Banca Antinari si nasconde la Banca Privata Italiana?
La piovra 3 ruota attorno alla storia di una banca, la
Antinari di Milano, che è nei guai e per salvarsi cerca accordi con i
trafficanti turchi di armi che trattano per conto della Mafia. Nella vicenda si
inserisce un personaggio chiave anche in seguito, il mafioso Tano Cariddi, il
quale però dopo aver ucciso il cattivo Dino Alessi, direttore della Antinari il quale a sua volta aveva freddato il presidente Carlo Antinari che non voleva sottostare a quel gioco sporco, viene fermato nell’operazione di smercio delle armi dal commissario
Cattani. E’ molto difficile dire a quale banca sia accostabile la Antinari.
Sommando tanti fattori la più vicina a questa storia è quella della Banca
Privata Italiana di Michele Sindona. Dino Alessi sarebbe Pier Sandro Magnoni il
direttore condannato per la morte di Sindona. Carlo Antinari per quel tentativo
di opporsi al traffico di armi può ricordare l’avvocato Ambrosoli morto per
mano di un americano mentre curava il lungo fallimento della banca. Giulia
Antinari è un personaggio che anche nel film “Cento giorni a Palermo” impersona
l’amante del protagonista buono. La piccola Greta Antinari offre uno spunto che
riguarda Emanuela Orlandi: entrambe vengono rapite con una BMW del medesimo
tipo. Il trafficante turco Yfter ricorda molto l’attentatore del papa Alì Agca. Infine Nicola Antinari, il padre padrone della banca Antinari: mi fa venire in mente il ruolo che ebbe Enrico Cuccia.
domenica 23 gennaio 2011
WIKILEAKS: attenzione ai "leaks italiani", forse contengono materiale pedopornografico
domenica 16 gennaio 2011
La Piovra 7: la cattura del boss Provenzano e i traffici mafiosi con la Russia?
La piovra 7 è l’ennesima sfida tra criminali. In questa
serie compaiono nuovi personaggi, Saverio Bronta e Nuzzo Marciano, gli assassini di Cattani, e
ritroviamo i vecchi come la Camastra, che gestisce ora i traffici mafiosi con
la Russia, dove c’è Corinto. Bronta e Marciano con l’appoggio della setta di
Ramonte fanno fuori la Camastra e sfidano la giustizia, la quale con la giudice
Conti e il vicecommissario Breda, che si salva da un attentato, riesce a
processare Ramonte. Nella storia reale, davvero singolare è il racconto in
stile ‘Ritorno al futuro’ dei tre assassini di Cattani, i quali cercano di ricostruire la loro vita partendo dal passato. Saverio Bronta può rappresentare Salvatore Cancemi, il sanguinario Nuzzo Marciano sembra un alter ego di Salvatore Grigoli, e Rosario Granchio è paragonabile a Francesco Graviano. Ma se questa è stata la mafia anche nella nostra attualità, la Setta di Ramonte ci porta verso Al Quaeda. Cosa c’entrano i terroristi islamici con l’Italia?
Di sicuro Corinto ha a che fare con Vittorio Mangano, in quanto stalliere, e Corinto è il nome di un noto cavallo; proprio per questo non è escluso che Corinto possa impersonare Marcello Dell'Utri, il quale ha avuto di recente affari con la Russia. La Camastra è una contessa la cui vicenda è a metà strada tra la personalità della contessa Vacca Agusta e la vita sospetta della contessa Naccarato, rimasta invischiata in una storia di bische mafiose negli anni ’70 e sulla quale indagò, facendone una sua confidente, il commissario Nicola Scirè. Altri due personaggi poi impressionano per le somiglianze: il vicecommissario Breda sembra il giudice antimafia Pietro Grasso, e la giudice Silvia Conti è molto simile al magistrato svizzero Carla Del Ponte, amica di Giovanni Falcone come la Conti lo è nella finzione cinematografica con Cattani. Più complessa la figura del boss amico della Camastra, Aragonese, il quale sembra anticipare l’arresto del boss Provenzano. Il contesto mafioso della Russia sui quotidiani degli anni '90 era, in ogni caso, una realtà molto nota.
Di sicuro Corinto ha a che fare con Vittorio Mangano, in quanto stalliere, e Corinto è il nome di un noto cavallo; proprio per questo non è escluso che Corinto possa impersonare Marcello Dell'Utri, il quale ha avuto di recente affari con la Russia. La Camastra è una contessa la cui vicenda è a metà strada tra la personalità della contessa Vacca Agusta e la vita sospetta della contessa Naccarato, rimasta invischiata in una storia di bische mafiose negli anni ’70 e sulla quale indagò, facendone una sua confidente, il commissario Nicola Scirè. Altri due personaggi poi impressionano per le somiglianze: il vicecommissario Breda sembra il giudice antimafia Pietro Grasso, e la giudice Silvia Conti è molto simile al magistrato svizzero Carla Del Ponte, amica di Giovanni Falcone come la Conti lo è nella finzione cinematografica con Cattani. Più complessa la figura del boss amico della Camastra, Aragonese, il quale sembra anticipare l’arresto del boss Provenzano. Il contesto mafioso della Russia sui quotidiani degli anni '90 era, in ogni caso, una realtà molto nota.
giovedì 13 gennaio 2011
Le armi dell'Iran, del Kazakistan e della Libia, viste dall'Italia...
Vendita di materiale bellico dall’Italia all’Iran, contatti dell’Italia anche con Kazakistan, Libia e Somalia. Se ne parla su Globeresearch un sito di presunte spie dell’intelligence italiana in cui spicca un omonimo e sosia non perfetto dell’ex caporedattore de Il Resto del Carlino di Ancona, Lucio Martino. Proprio mentre Berlusconi parlava a Capodanno del 2010 del Kazakistan ecco quindi spuntare un sito nel quale gli italiani dimostrano di conoscere nei dettagli l’armamento non solo del Kazakistan, e quindi mettendo in crisi l’ex premier Berlusconi, ma pure della Libia della quale veniva venduto un libretto per pochi euro in cui si illustravano dettagli delle forze armate di Gheddafi. Sono notizie non ufficiali perché non compaiono sui libri di storia, ma alcuni esponenti del PD hanno partecipato a conferenze organizzate dai membri di Globeresearch. Internet inoltre dimostra di essere pieno di informazioni a carattere militare che parlano di fabbriche di armi in Italia. Tra le ultime notizie c’è quella della futura costruzione a Cameri, in cui sorgerebbe una piccola Area 51, delle ali dei cacciabombardieri acquistati dal Governo.
martedì 4 gennaio 2011
iPad, Youtube e il Giornalismo...in crisi. (post per giornalisti)
Su internet nessun giornalista o editore guadagna se non con
la sua pubblicità. Il che è un problema non da poco, perché il nostro know how
sulla vendita di pubblicità non è affatto elevato. Ho fatto un esperimento iscrivendomi
come blogger e come youtuber. Il risultato è confortante quando si pubblicano
contenuti condivisibili con l’estero come il calcio, ma Adsense è una grossa
fregatura come tutti i pay per click. Dunque se la gente ti vede e ti legge cambia poco in
fatto di crescita economica. Eppure gli editori online che offrirebbero lavoro
sono in crescita. La figura più ricercata è l'Account, bel nome che nasconde
però un volgare lavoro porta a porta per convincere la gente a fare pubblicità,
con speranze di guadagni pari a zero.
sabato 1 gennaio 2011
Scatta il digitale terrestre in Piemonte orientale-Lombardia, ma perché tutta questa fretta?
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