La differenza tra il governo Monti e quello degli austriaci dell’800 sta nella solidarietà. Sia ieri che oggi i governi pensano a loro
stessi e provano a imporre a pioggia delle tasse indirette sui beni di largo
consumo. La differenza la fanno i cittadini, che oggi non solidarizzano con chi
è in difficoltà, mentre nell’800 si rendevano degni dell’ammirazione della
Gazzetta di Venezia per aver donato parte del proprio lavoro o del proprio ricavato
all’ideale risorgimentale della libertà. Persino i datori di lavoro si
autotassavano per il patriottismo di Venezia. La scoperta avviene leggendo
questo quotidiano veneziano uscito il 14 febbraio 1849 nel quale i giornalisti
non si esponevano con le firme ma copiavano e incollavano, diremmo oggi, gli
atti delle sedute dei vari parlamenti d’Italia. La storia che emerge è quella
dei manuali, dove il popolo faceva da contorno ma partecipava commosso alle battaglie
dei mazziniani per fare l’Italia.
giovedì 27 settembre 2012
domenica 23 settembre 2012
"Crescita" e debito pubblico: dov'è lo Stato Italiano?
Il professor Mario Monti, chiamato a salvare l’Italia, parla di crescita senza specificare però come questa dovrà prodursi. Per la verità nemmeno Berlusconi si è preoccupato molto di specificarlo e per 18 anni ha seguito come politico le privatizzazioni delle aziende di Stato. La nostra nazione infatti, per non vedersi sommersa dai debiti prodotti da continue vendite di titoli obbligazionari, che non sono altro che prestiti con un tasso oggi sempre più alto e oneroso, sa che deve poi investire questi prestiti e le tasse che gravano sui cittadini. L’economia è formata dai tre settori che ben conosciamo dalla scuola: primario, secondario, che in poche parole sono l’agricoltura e l’industria, e poi il terziario, con quest’ultimo sempre più attivo con la moltiplicazione dei mass media e la telefonia. Dov’è lo Stato in tutti questi gruppi? Secondo Wikipedia lo Stato agisce in maniera più complessa o gestendo direttamente le aziende di produzione ed erogazione o affidando a un privato la direzione, ma controllando il suo operato. In parole povere proseguono, nonostante il referendum abrogativo del 1993, le Partecipazioni Statali, le quali sono documentate sul sito del Dipartimento del Tesoro. Proseguono però anche le privatizzazioni e diventa, così, difficile capire chi chiede soldi allo Stato, in che forma li ottiene, se in prestito o a titolo perduto, e perché ne avrebbe diritto. I debiti dello stesso Stato comunque non accennano a diminuire.
sabato 1 settembre 2012
Il cardinale Martini e Piergiorgio Welby
La notizia del cardinale Martini che muore rifiutando le
cure è passata in sordina. Se fosse vero si tratterebbe di suicidio, un evento
non accettato dalla chiesa che vieta i funerali a chi si arroga il diritto di decidere
della propria vita al posto di Dio. Anche Piergiorgio Welby aveva fatto
scalpore quando chiese di morire perché, malato incurabile, era costretto a
stare immobile su un letto. Welby morì il 20 dicembre 2006 tra le polemiche.
Eppure la sua prima comparsa sui giornali nel 2005 era avvenuta per motivi diversi. Il 13
giugno di quell’anno il Corriere della Sera si soffermò sul suo caso, poiché si
era recato alla scuola Italo Svevo di Roma per votare nonostante la malattia e
la sedia a rotelle. Si trattò di un’operazione mediatica guidata dai Radicali.
Welby lottava per la vita e per la ricerca, cercando di dare una speranza ai
bambini malati. Cosa è cambiato nella vita di quest’uomo? Perché, poi, è stato
taciuto il paragone con il noto personaggio della tv di Berlusconi, il dottor
Welby, che era un medico che si occupava proprio di casi di coscienza?
1981: l'attentato "fantasma" al generale Enrico "Calvaligi"
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