Erano state conservate nell'ospedale oncologico e sarebbero state trasferite con non pochi problemi presso l’ospedale regionale di Torrette. Dovevano servire, ad Ancona come nel resto d’Italia, alla cura dei tumori e in qualche modo riprendono il discorso del dottor Protti sugli Isotopi Radioattivi. Questo elemento, ed anche la notizia che nel 1977 un carico di uranio era diretto al porto di Ancona, non fanno che aumentare i sospetti sul vero utilizzo di queste bombe al cobalto. Era davvero una cura o qualcuno ha nascosto ad Ancona una pericolosa bomba atomica?
giovedì 29 settembre 2011
Ancona: nel 1982 si sfiorò la strage radioattiva?
mercoledì 28 settembre 2011
Una spia della Rau sul Monte Conero
Nel marzo 1970 venne arrestato a Roma un uomo di 50 anni, tale C. B.. Era accusato di essersi impossessato di disegni di navi da guerra e soprattutto della mappa dei radar del Monte Conero. L’uomo era stato pedinato dal controspionaggio Sid e poi fermato mentre stava per consegnare i documenti all’egiziano H. M. H., responsabile dell’ambasciata dell’Egitto. Lo scopo pare fosse di far costruire alla Rau il primo mercantile a propulsione atomica, invisibile ai radar del Conero. Al processo nel 1973 B. fu condannato a 11 anni di carcere proprio per non aver saputo giustificare al pm Antonio Alibrandi la presenza nella valigetta che stava per consegnare a H. dello schema dei radar del Conero. L'esistenza di questi documenti relativi alla zona di Ancona è provata da un articolo del 1971 de La Stampa, così come di altri importanti quotidiani usciti nello stesso periodo, tra cui Il Piccolo di Trieste, Il Messaggero e Il Tempo di Roma. L’azione del controspionaggio si inseriva in un contesto di grandi movimenti alla vigilia del golpe Borghese. Il Sid, secondo l’ex capo dei servizi segreti militari Ambrogio Viviani, tra il 1970 e il 1974 era impegnato a difendere Gheddafi per salvare gli interessi italiani, e dell’azienda di Stato Eni, in Libia.
martedì 27 settembre 2011
I morti-vivi di Santa Palazia
domenica 25 settembre 2011
Base Conero: nel 1984 tre arresti per spionaggio
Tra il 17 e il 18 gennaio 1984 ad Ancona e su La Stampa di Torino nasceva il caso di G. G., un giornalista pubblicista il quale, lavorando a un’inchiesta per il giornale “Il Pungitopo”, del partito dei Verdi, si era imbattuto nei tunnel del monte Conero e stava disegnando una mappa con l’aiuto di un ex operaio della base. I carabinieri, dopo una indagine partita da alcune confessioni dei brigatisti rossi in carcere, arrestarono il G. insieme ad altri due ecologisti, i coniugi L. . I quotidiani di Ancona dedicarono ampio spazio all'argomento condannando il comportamento dei tre arrestati. Alla fine di maggio 1984 arrivò la sentenza che portò a delle condanne a otto mesi per tutti e tre gli imputati. Ma questo caso di cronaca e i movimenti della guerra fredda vicino al Monte Conero sono stati presto dimenticati. Un cronista con cui ho lavorato a Il Resto del Carlino, Alfredo Mattei, scriveva che il Monte Conero è una sorta di groviera, costituita da tunnel militari. Perché queste sue parole, a soli due anni dalla frana di Ancona, non hanno portato a una riflessione politica sulla sicurezza geologica di quella zona?
sabato 24 settembre 2011
Il tunnel segreto del Monte Conero?
giovedì 15 settembre 2011
Renato Curi non morì di infarto ma per un'infezione al cuore
lunedì 5 settembre 2011
Le gravi responsabilità dei medici: il caso "Lipopill"
Peruzzi e Carnevale potevano non essere squalificati. Questa la mia conclusione al termine di un’indagine attraverso i giornali che mi ha portato a scoprire altri casi analoghi di uso nel calcio della Fentermina e del Lipopill, un dimagrante che nel 1970 era stato somministrato dal medico della Ternana a due giocatori, uno dei quali, Ranghino, è stato da me intervistato per telefono e ha confermato il fatto. Allora venne squalificato solo il medico. Il Lipopill conteneva una sostanza vietata, la Fentermina appunto, che, oltre a quelle dei due romanisti, causò nel 1974 un’altra squalifica, dopo la scoperta della positività del portiere del Frosinone, Luciani. Anche in questo caso a pagare con un lungo stop fu il medico della squadra. In seguito il Lipopill divenne un farmaco illegale per lo Stato Italiano.
Qui sotto vedete la pagina della Gazzetta dello Sport del 1970 nella quale comprare la notizia del proscioglimento di Ranghino e Valle della Ternana dall'accusa di essere dopati. Fu però condannato il medico.
In questo video di proprietà di Video Ternana c'è la sintesi della gara del 4 ottobre 1970, Ternana-Taranto 5-0, durante la quale gli umbri Ranghino e Valle erano sotto l'effetto del Lipopill.
giovedì 1 settembre 2011
L'anestetico che farebbe tremare il mondo del calcio...
Quanti calciatori sono entrati in campo con le gambe rotte grazie a un’iniezione di Novocaina? Veramente tanti, l’esatto numero non è facile dirlo: Altafini, Rummenigge, Maradona, Nesta, Montella, per il calcio, Tomba e Senna negli altri sport, tanto per fare dei nomi importanti. Dalla mia rassegna stampa su tutti i quotidiani italiani emerge che dagli anni ’50 questo era un metodo ritenuto legale per far disputare una partita a un giocatore coprendo il dolore per un infortunio. Al di là della gravità o meno per il fisico dello sportivo, è chiaro che si può tracciare un parallelo con l’inchiesta del PM Guariniello, allorché si voleva dimostrare che il Voltaren in dosi massicce permette di coprire il dolore; un’inchiesta che appare inutile di fronte all’uso diffuso della Novocaina, che è un anestetico adatto alle operazioni chirurgiche e in particolare quelle dei dentisti. Singolare una telecronaca della Rai di Inter-Sportul di Coppa Uefa, in cui il telecronista Ennio Vitanza prima del gol di Rummenigge disse in diretta che il giocatore era in campo con un’iniezione di Novocaina.
C'è sempre la Novocaina dietro la morte di Giuliano Taccola?
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