sabato 28 luglio 2012

Il Mediolanum park blocca l'Ecopass? Grazie anche alla censura di un articolo


Il 27 luglio del 2012 Il Giornale usciva con la notizia che l’Ecopass a Milano era stato sospeso. Motivo: un parcheggio interrato del centro, il Mediolanum, aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato perché i suoi posti auto, a causa del costo del ticket per l’ingresso in città, rimanevano vuoti. Eppure non sarebbe andata così, probabilmente, se Quattroruote avesse pubblicato un mio articolo incentrato proprio sugli spazi per le auto nei parcheggi interrati di Milano. Lo spunto veniva dal programma le Iene, ma online anche il sito web www.tuttaaltramusica.com segnalava, in un articolo ben documentato che citava il codice della strada, le giuste misure con cui giudicare gli spazi dei parcheggi del capoluogo lombardo. Successivamente uno studio dell’Università di Napoli ha confermato quelle misurazioni. Il servizio lo avevo preparato un anno prima di quella notizia de Il Giornale e il Mediolanum era risultato uno degli Autosilo in cui parcheggiare l’auto appariva più difficoltoso. Nel corso di quell'inchiesta avevo scattato delle foto che mi crearono alcuni problemi con i posteggiatori di un altro autosilo, i quali mi trattarono come un delinquente chiedendomi, senza averne il diritto, di vedere i miei documenti personali e le credenziali per fare quel lavoro.

sabato 21 luglio 2012

Il tentativo di dittatura di Mario Monti


Mario Monti tagliando le province e accentrando il potere crea i presupposti teorici per una nuova dittatura. Lo apprendiamo leggendo il libro “La legge è con Noi” del 1971 scritto da alcuni magistrati del tribunale di Milano. E’ un libro di educazione civica e di utilità pratica sulle regole che si utilizzano in genere per la vita quotidiana. Ci insegna soprattutto una cosa a proposito delle province nell’ambito dell’organizzazione dello Stato nel dopoguerra: che non sono solo delle assemblee utili solo ai politici per guadagnare lauti stipendi, bensì erano state progettate per essere dei contenitori di uffici e servizi al cittadino. Dalla Prefettura, alla Questura, all’Intendenza di Finanza, fino agli Uffici del Lavoro, del Genio Civile, le Camere di Commercio, il Provveditorato agli Studi. Alcuni sono scomparsi, altri hanno cambiato nome, altri ancora ci sono tutt’oggi. Sono i cardini del nostro paese e spazzarli via significherebbe accentuare quel distacco già molto avvertito dai cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione, che risponderebbe sempre meno ai bisogni e i legittimi reclami della gente.

mercoledì 18 luglio 2012

DOCUMENTI INEDITI sui segreti di Stato


Una serie di documenti incredibili è stata da me rinvenuta sul sito della Camera dei Deputati. Erano indicizzati su Google e rintracciabili attraverso parole chiave. Il primo che ho letto e commentato è quello sullo scandalo Sir, con lo Stato che, secondo questo documento, sarebbe intervenuto direttamente per salvare l'imprenditore privato Rovelli creando una specie di Consorzio di Stato per la gestione del fallimento della Sir-Rumianca. Da lì, nel 1982, lo Stato avrebbe poi creato una vera e propria Holding d'affari che però avrebbe secondo me lucrato sui fallimenti, prima, e poi su investimenti dubbi, le note partecipazioni di Stato. Da quel file è possibile risalire a molti altri documenti contenenti relazioni sullo stato di salute dei vari enti pubblici di Stato. Enti in gran parte sconosciuti, dal titolo quasi risibile, con attività tutt'altro che trasparente e utile alla collettività. Enti che però succhiano risorse di Stato ogni anno. Ma non solo. Sul sito della Camera, e sempre senza effettuare login ma soltanto cambiando numero di pagina, è possibile leggere le relazioni della Corte dei Conti sulla situazione, la storia, di svariate Autorità Portuali, nel 99% dei casi del sud Italia. Nel 2000 ad esempio venivano segnalati abusi edilizi e la mancata attuazione del piano regolatore a Messina. Ma tutte queste informazioni negli archivi dei giornali disponibili online, quindi i principali, sembrano non essere mai state scritte. Quindi ci sono tutte le casse con cui vengono gestiti i fondi pensione delle singole categorie di lavoratori. Ma c'è di più. Esisterebbe una società, la Sogin, attiva ancora pochissimi anni fa, che starebbe gestendo le centrali nucleari italiane, le quali per legge non possono essere attivate. Qualcuno starebbe comunque prendendo notevoli stipendi di Stato prolungando quella che ufficialmente, dal 1987, è l'attività di dismissione delle centrali nucleari, non volute in referendum dagli italiani. Questa Sogin faceva segnare cinque o sei anni fa ben 400 milioni di euro di debiti. E poi tanto altro, come un ente per lo studio della Fisica Nucleare, un altro per lo studio dello Tsunami al fine di evitare che lo stesso Tsunami possa verificarsi in Italia. Tutti temi che, nei ritagli di tempo e se i miei lettori vorranno, approfondirò.