sabato 29 ottobre 2011

La nazionale italiana dell'82 vinse i mondiali con iniezioni di Corteccia Surrenale


La Corteccia Surrenale è una sostanza dopante e lo si sapeva fin dal 1960, sia in Svizzera, sia in Italia. In un’inchiesta che la Lega Calcio aveva svolto incaricandone il medico Gerardo Ottani era infatti emerso che 13 squadre di serie A e 14 di serie B nel 1961 facevano uso di questo farmaco, i cui effetti nel libro scritto dallo stesso professore e intitolato: “Doping e calcio professionistico” erano molto chiari e dicevano questo in sintesi: che potrebbero esserci complicazioni gravi. Tuttavia questa inchiesta è stata presto dimenticata e molti quotidiani hanno liberamente parlato della Corteccia Surrenale e delle sperimentazioni che alcuni medici, tra cui quello della Nazionale il professor Vecchiet, svolsero sui calciatori. Fa davvero scalpore il caso della nazionale che vinse il mondiale del 1982. Dopo Mexico 86 Nela si lamentò: “Ci hanno preparato solo con i farmaci”, che era anche il titolo de La Stampa. Emerse che quella cura di Corteccia Surrenale riguardava anche i mondiali precedenti.


martedì 18 ottobre 2011

DOCUMENTO ESCLUSIVO: le prove sulla Base Conero


I politici italiani sapevano che nel Monte Conero potevano esserci armi pericolose. Il caso che fece emergere queste notizie fu quello dell’arresto per sospetti di spionaggio di tre ecologisti che cercavano informazioni sui tunnel del monte Conero. Alla fine di gennaio del 1984 in consiglio comunale di Ancona avvenne un vivace scambio di domande e risposte tra il deputato dei Verdi, Marco Moruzzi, e il sindaco di allora, Guido Monina. La paura di Moruzzi era che nel Conero vi fossero armi atomiche, chimiche o batteriologiche. Monina smentiva tutto, ma ammetteva l’esistenza di un sito militare nella montagna. Pochi giorni prima in parlamento vi erano state già due interrogazioni parlamentari. La risposta arrivò da parte di Scalfaro nel febbraio 1985, dunque solo un anno dopo. In qualità di Ministro degli Interni, Oscar Luigi Scalfaro, poi indagato nel 1993 per dei fondi neri del Sisde, rammentava agli interroganti che uno dei tre ecologisti aveva in mano “schizzi planimetrici” dei tunnel del monte Conero e riferiva loro delle condanne. Ma aggiungeva che queste stesse condanne sarebbero state cancellate dal casellario giudiziario.

lunedì 17 ottobre 2011

Ufo, "il Monte Conero fonte di energia". Intervista del 2000 al generale Marcelletti


In un’intervista del 2000 il generale dell’Aeronautica Marcelletti parlava di fonte di energia a proposito del monte Conero. Erano avvenuti alcuni avvistamenti e l’esperto del settore al termine di una conferenza ammise che il Conero poteva essere una zona da cui gli oggetti misteriosi possono essere attratti. In una mia inchiesta ho provato ad approfondire questa ipotesi attribuendo la causa di quell'energia del Conero a un esperimento avvenuto nel 1943 negli Usa secondo cui un certo Franklin Reno sarebbe riuscito a far sparire e riapparire una nave da guerra installandovi un campo elettromagnetico. Secondo la leggenda i marinai che si lanciarono in acqua viaggiarono nel tempo e dal 1943 finirono nel 1983. Ma negli archivi dei quotidiani non vi è traccia dell’esperimento, tranne notizie dei vari protagonisti: la nave è realmente esistita ed è finita poi in Grecia; Franklin Reno scrisse invece un trattato di balistica e fu arrestato come spia atomica nei primi anni ’50, subendo una condanna a tre anni di carcere.
                             

domenica 16 ottobre 2011

I misteri e i delitti del Monte Conero


Il Monte Conero nella storia è stato teatro di molte tragedie del mare, di scomparse misteriose e di avvistamenti ufo. Parlare dei tunnel che molto probabilmente sono stati scavati nel monte e dimenticare gli ufo significherebbe non fare una corretta informazione. Ho allora raccolto tutti i casi più misteriosi suddividendoli per categorie. Interessante il caso dell’agosto 1957 quando L’Unità parlò di un oggetto luminoso avvistato nei pressi del Monte Conero e che si sarebbe trattato di un pallone sonda di rientro in una stazione meteorologica. Giustificazione che è peggiore del sospetto. Quale osservatorio c’era nel 1957 in cima alla montagna in grado di inviare palloni sonda? Seguono quindi altri casi su cui riflettere, come le navi fantasma che spesso perdono la rotta nei pressi del Conero quando nevica, o le scomparse inspiegabili quali quella della bimba Pepita, nel 1980, sul Monte Conero. Ciò nonostante, può darsi che questi fatti non siano tra loro collegati in alcun modo.

venerdì 14 ottobre 2011

Un precedente sul luogo del delitto Rea?


Melania Rea è stata uccisa perché era a conoscenza di segreti militari? La mia ipotesi è che la donna abbia visto qualcosa che non doveva vedere nella zona di Colle San Marco, una zona militare collegata tramite le antenne tv al monte Conero, dove si dice vi sia un tunnel segreto. I ripetitori televisivi di Colle San Marco furono al centro di un fatto di cronaca nera il 6 gennaio 1972, allorché un atto vandalico fece saltare in aria la centralina elettrica e oscurò televisivamente la zona di Ascoli. Gli inquirenti, indagando sul terrorista nero G. N., scoprirono che nella zona di Colle San Marco c’era un grande arsenale di armi di vario tipo, segno che la zona era un rifugio per questi malviventi. Niente di ciò è emerso comunque dal delitto Rea la cui ricostruzione dei giornalisti è parsa zoppicante per molti aspetti: sul luogo del ritrovamento del corpo, non ben precisato, sull’importanza non data all’arma del delitto e su quelle siringhe lasciate sul corpo, segno di un depistaggio che però non è stato punito.



lunedì 10 ottobre 2011

La "grande mina" del Monte Conero


Nel 1933 durante il fascismo un certo ingegner Viola riuscì a ricavare del marmo per la costruzione di una scogliera antistante il molo di Porto Recanati con una mega esplosione nel monte Conero. E’ il contenuto di un documento di carattere tecnico conservato nella biblioteca Braidense di Milano. La relazione di questo professore spiegava nei dettagli come il lavoro fosse stato svolto a regola d’arte, attraverso l’installazione di una serie di mine all’interno di cunicoli scavati nella roccia. La zona era stata poi ricoperta prima di far esplodere le mine nella montagna. Lo scopo era quello di provocare lo scuotimento del monte e la conseguente caduta di un picco di roccia con il quale l’ingegnere progettava di costruire la scogliera. Tuttavia nelle foto odierne non si notano tracce della grande esplosione, mentre differenze significative si notano nel disegno tecnico tra la conformazione dello scoglio delle Due Sorelle nel 1933 e la sua forma odierna.



domenica 2 ottobre 2011

La "strage" del cinema Metropolitan di Ancona


Michele Cannarozzo, il maresciallo della finanza considerato per decenni l’attentatore del cinema Metropolitan di Ancona, non poteva trovarsi alle 21 sul luogo della strage. E’ quanto emerge dal confronto delle testimonianze presenti sui quotidiani che raccontavano di quel fatto tragico del 9 gennaio 1955. Si legge infatti sul Corriere della Sera che il questore Calabrese riferiva alla stampa, il giorno dopo l’attentato, che Michele Cannarozzo secondo le testimonianze dei colleghi aveva lasciato il posto di lavoro al porto alle 20.30, per recarsi a casa in via Maratta, cambiarsi e poi andare al cinema Metropolitan, dove i testimoni affermarono di aver visto un uomo lanciare quattro bombe a mano sopra gli spettatori. Ma Cannarozzo a piedi non avrebbe potuto impiegare così poco tempo. Sembra invece che a decapitare le due donne e ferire una quarantina di persone fu un conflitto a fuoco. Difatti, subito dopo le bombe qualcuno sparò in direzione dell’attentatore e la tesi degli inquirenti sarebbe stata facilmente contestabile al processo, se non fosse accaduto che Cannarozzo fu trovato morto tre giorni dopo nei pressi di Venezia. Si parlò di suicidio ma l’esame autoptico non confermò questa ipotesi.