venerdì 27 marzo 2015

Qual è il vero nome del brigatista Cesare Battisti?


Chi è veramente il brigatista Cesare Battisti? Potrebbe non essere questo il suo vero nome. Lo si apprende leggendo l'articolo del quotidiano La Stampa uscito il giorno dopo il suo arresto, il 27 giugno del 1979. Questo criminale di nomi ne fornì ben due: Cesare Battisti e Giuseppe Ferrari. Quest'ultimo fu un politico, filosofo e repubblicano di sinistra dell'Ottocento, mentre Cesare Battisti lo conoscono anche i bambini della scuola. Fu un patriota italiano dell'irredentismo trentino e venne giustiziato dagli austriaci il 12 luglio 1916. Anche la storia del delitto Torregiani, del febbraio 1979, è molto complessa. Battisti comparve solo dopo che, abbandonata la pista che portava al clan dei Catanesi, la polizia si era concentrata contro i nuclei delle BR ed era stata accusata di torture negli interrogatori, motivo per il quale era stato ucciso il poliziotto Andrea Campagna.

giovedì 26 marzo 2015

Elicotteri di Stato venduti a Siria e Giordania: l'inchiesta è scomparsa


Casa Savoia vendeva elicotteri da guerra della Agusta ai filo-palestinesi? Sembra che fosse così, ma l'inchiesta partita dal PM di Venezia Mastelloni finì nell'armadio dei ricordi del procuratore Antimafia Domenico Sica, insieme a tanti altri fascicoli scottanti. Il principe di Savoia cercò inizialmente di costruire un nuovo polo industriale made in Italy nell'Iran filo-occidentale di Reza Palhavi, poi pare che sfruttò questi rapporti diplomatici per coprire una fornitura di elicotteri da guerra al nemico di Israele, la Giordania e forse anche alla Siria. Il tutto condito con le solite tangenti. Che fine fece l'inchiesta giudiziaria?

lunedì 23 marzo 2015

Sergio Castellari morì per le tangenti sugli euromissili?


Potrebbero essere le tangenti su delle commesse militari destinate al Medio Oriente la causa del suicidio di Sergio Castellari, direttore generale delle Partecipazioni Statali trovato morto nelle campagne vicino Roma, il 26 febbraio del 1993. E' ciò che si intuisce comparando alcune indiscrezioni pubblicate nel libro "Criminalità senza confini" dall'ex giudice Mario Almerighi e svariati articoli dell'archivio del quotidiano La Stampa. Durante la guerra fredda un'azienda dell'ente statale Efim, la Oto Melara, pare che vendette delle armi a Saddam Hussein tramite uomini di paglia nascosti in un'anonima azienda di Ancona. In quell'affare una forte tangente si dice che finì nelle tasche di un generale dell'esercito, Giuseppe Piovano. La Magistratura tentò di indagare ma tutto si chiuse con un insabbiamento.

venerdì 20 marzo 2015

Piemonte, un “minotauro” contro la 'Ndrangheta


Inefficienza della giustizia ed eccessiva burocrazia. Queste sembrano essere le cause principali che impediscono allo Stato di vincere definitivamente la sua guerra contro la mafia. Analizzando la relazione della Commissione Parlamentare del gennaio 2013, ed entrando nella parte incentrata sul Piemonte, e sulla vicina Lombardia, si intuisce che è la 'Ndrangheta il gruppo criminale che ha maggiormente contaminato l'economia locale. Lo Stato dimostra molta superficialità e rassegnazione nelle indagini e adotta dei metodi sospetti. Ad esempio il prefetto, che nell'Italia moderna ha compiti amministrativi, ha iniziato a svolgere indagini parallele a quelle della Magistratura, riprendendo le funzioni che gli appartenevano nella Repubblica di Salò.

martedì 17 marzo 2015

DOCUMENTO, Pisanu e Boccassini uniti: la mafia ci sta battendo


La mafia in Italia è una realtà sempre più opprimente, sia al sud, sia al nord. E' una infinita guerra in cui lo Stato non ha né i mezzi per combattere, né dei progetti da opporre per indurre la società a scegliere la legalità. Lo si si desume leggendo alcuni stralci della relazione della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle mafie, dell'onorevole Giuseppe Pisanu, che è stata approvata il 22 gennaio 2013. L'indagine è stata realizzata soprattutto grazie alle inchieste giudiziarie, che per la verità sembrano essere state poche, sporadiche, marginali. Secondo la pessimistica relazione di Pisanu, il sud per la sua "ignoranza" è ormai nelle mani delle cosche, e si profila una nuova "questione settentrionale", perché le aziende mafiose si inseriscono nel territorio grazie alla propria liquidità e inquinano anche il mercato legale afflitto dalla crisi economica.

venerdì 13 marzo 2015

SCANDALOSO: "Gladio" spiava tutti gli italiani negli anni '80


E' quanto emerge da un documento parlamentare di 65 pagine che fu consegnato al Presidente del Senato Spadolini il 22 aprile del 1992, pochi giorni prima delle dimissioni anticipate di Cossiga da Presidente della Repubblica e poche settimane prima delle stragi in cui morirono i giudici Falcone e Borsellino. Dal 1977 Gladio si era radicato nell'apparato giudiziario italiano con compiti di spionaggio di soggetti civili. Proprio negli anni del rapimento Moro, del quale ancora si parla in questi giorni sui mass media, della strage di Bologna e di Ustica, vi erano dei militari - sottolineava la relazione - che, mentre lavoravano per contrastare il terrorismo, svolgevano il doppio gioco raccogliendo informazioni. Fin dai primi anni, il Sismi sceglieva a sua discrezione quali cariche dello Stato informare, ma dal 1984 la nota sulla presenza di una struttura segreta venne fatta firmare a quasi tutti i presidenti del Consiglio e ai loro principali Ministri.

lunedì 9 marzo 2015

Draghi ci propone una finta inflazione?


E' quello che mi domando dopo aver letto, sia oggi sia un po' di settimane fa, le notizie dell'acquisto, da parte della Banca Centrale Europea, guidata attualmente dall'esperto italiano Draghi, di un numero ingente di titoli di stato. La manovra, viene spiegato dai colleghi giornalisti, è stata attuata per mettere in circolo altra cartamoneta e creare inflazione, probabilmente a causa del calo dell'euro sul dollaro. Io tuttavia non credo che questa possa essere considerata una manovra di inflazione vera e propria, ma semmai un gioco di prestigio degno del miglior Cuccia. In pratica, Draghi non aumenterà il numero di euro in circolazione ma vincolerà questi nuovi euro stampati all'acquisto di un titolo. Alla scadenza del titolo, Draghi rivorrà indietro i suoi "nuovi" euro, più gli interessi.

domenica 1 marzo 2015

DOCUMENTO ESCLUSIVO: Expo 2015 assediato dai mafiosi


L'assedio dei mafiosi è simile a quello degli achei contro i troiani nell'Iliade di Omero. Nel capitolo su Expo Milano 2015, del documento della "Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti", approvato nella seduta del 12 dicembre 2012, emerge che tutto il sistema è a rischio per gli interessi di Mafia e Ndrangheta. Secondo un protocollo di legalità, ogni appalto sarebbe saltato qualora le ditte, che erano invitate a non essere omertose sulle eventuali minacce, avessero riscontrato l'infiltrazione di personaggi sospetti. Il guaio è che la prefettura, anziché interessarsi di questioni amministrative, esercita di fatto, attraverso uno strano soggetto chiamato "Gruppo Interforze Centrale per l'Expo (Gicex)", un controllo poliziesco e spionistico su tutto e tutti, probabilmente, anzi sicuramente direi, violando la privacy delle persone.