mercoledì 23 settembre 2015

Novara, il sostegno scolastico è uno scandalo


Per l'ennesima volta è andata in scena a Novara la lotteria di Capodanno anticipata. Il 22 settembre 2015, i dirigenti del Provveditorato, in barba all'autonomia degli istituti scolastici, hanno puntualmente accorpato le graduatorie di terza fascia, quelle dei supplenti, e distribuito una pioggia di cattedre annuali, riguardanti soprattutto il sostegno ai disabili. E' accaduto durante un'assemblea pubblica convocata nell'aula magna della scuola Fauser di via Ricci 14. Per chi ancora non lo sapesse: a Novara chiunque può accedere a questi posti pubblici ben retribuiti, anche senza aver compiuto la specializzazione. Su una prima C di una scuola media di Borgomanero, tanto per fare un esempio, sono stati assegnati ben 8 posti di sostegno! Saranno più numerosi gli insegnanti degli alunni. E' vergognoso vedere la scuola di Stato trattata in questo modo. Ed è uno scandalo che sui disabili ci si possa arricchire senza credere in quel lavoro. Ma non è solo qui che lo stipendio rischia di venire rubato. Basta entrare in una caserma dei carabinieri, della finanza e della polizia, per capire che le forze dell'ordine si stanno trasformando in uffici postali. Quello che fanno scrivere sui giornali o vedere in televisione non conta più nulla, a questo punto. Me lo hanno scritto loro: è tutta pubblicità (perché la GDF fa riferimento alla legge 150/2000)

venerdì 18 settembre 2015

Stanno nascondendo il libro che condanna la Juventus!


Il libro del 1964, in cui veniva presentata la Creatina come nuova scoperta dopante per migliorare le prestazioni degli sportivi, sta sparendo dalle biblioteche. Alcuni miei sparuti lettori, che hanno comprato "Il biscotto di Goering", in cui c'è anche una recensione di questo libro misterioso, sanno a cosa mi riferisco. Un gruppo di giornalisti proponeva in tempi non sospetti di inserire un medico in ogni squadra per prescrivere il doping chimico. Lo scopo era di evitare la morte degli atleti, vittime in quegli anni di esperimenti medici indiscriminati. La mia denuncia, però, tutt'altro che ripresa dai colleghi giornalisti, sta provocando un effetto contrario a quello sperato. Le biblioteche che oggi presterebbero il libro del 1964 sono diminuite, e non c'è più la biblioteca dell'Insubria che, come vedete nella foto, mi aveva inviato il libro tramite la Negroni di Novara. Io però il libro l'avevo restituito!


Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Titolo: Il doping e i gialli dello sport
Pubblicazione: Milano : Milano Nuova, [1964]
Descrizione fisica: 149 p. ; 21 cm.
Collezione: Inchieste 
Lingua di pubblicazione: ITALIANO
Paese di pubblicazione: ITALIA
Codice identificativo: IT\ICCU\UBO\2175451

Dove si trova
BO0304 UBOGA Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO
BO0630 UBOXA Biblioteca del Centro Informazione Documentazione - Associazione Italiana Cultura Sport - CID-AICS - San Lazzaro di Savena - BO
OR0014 CAGS4 Biblioteca comunale - Cuglieri - OR
Chi vuole acquistare il libro del 1964 sembra che lo possa trovare su Maremagnum: 
http://www.maremagnum.com/libri-antichi/il-doping-e-i-gialli-dello-sport/144224939 

Quando protestavamo per i salari troppo bassi


In Italia erano i tempi della Prima Repubblica. Si facevano calcoli sulla base di indici standard, da cui si ricavava il costo della vita. C'è ancora qualcuno che ragiona così: in Svizzera. Lo si apprende leggendo le notizie della tv elvetica. E' il segno che lì lo Stato è ancora "rappresentanza" dei cittadini e non "potere politico". In generale, tra Svizzera, Usa e Europa, si nota la tendenza a nascondere il valore della moneta, sostituendogli il concetto del "costo del denaro". L'istituto di emissione, in sostanza, non ti dice più quanta moneta mette in circolo per pagare i debiti di Stato, bensì a quanto te la presta. E' comodo. Significa vivere su una piattaforma immobile, immortale. Di qui il nuovo concetto partorito dalla sinistra di "inflazione", quale indice di "benessere" dell'economia e non, piuttosto, di impoverimento della nazione. In Svizzera ci vanno comunque cauti e prevedono un caro vita non più alto del +0,4% per il 2016, al contrario dell'area euro dove si punta con decisione verso uno stabile +2% (pari al +20% decennale).

mercoledì 9 settembre 2015

Una via di Ancona per Filippo Di Prossimo


Intitoliamo una via di Ancona al vicebrigadiere Filippo Di Prossimo. Il carabiniere che durante l'occupazione nazista mise sotto inchiesta tre militari tedeschi e poi rimase vicino ai cittadini, anziché ripiegare con i fascisti della Repubblica di Salò, merita di essere ricordato dagli anconetani. Le istituzioni del fascismo non potevano sopravvivere, come invece avvenne per colpa del PCI, della DC e del PSI. Magistratura, forze di polizia, giornalismo, enti pubblici, società a capitale pubblico hanno portato un pezzo di fascismo fino ai giorni nostri. Invece andavano salvati soprattutto alcuni uomini, fascisti e non. Perché se la letteratura non può gettare via Buzzati o Ungaretti, anche un militare altruista come Di Prossimo non doveva restare nell'archivio dell'Arma, dove viene ricordato solo per un suo gesto eroico del dopoguerra. Ci auguriamo che questi valori vengano accolti da numerosi cittadini e che il sindaco dorico, dopo aver letto la storia di Ancona nel 1943-44, accolga il nostro invito.
Si ringrazia l'Arma dei carabinieri per il documento

martedì 8 settembre 2015

L'Italia attaccata dalla Turchia in Kurdistan?


L'aviazione turca sta aprendo il fuoco contro il PKK, ovvero quei militari che l'altro giorno avete visto sul TG5. Perché il guaio è che il nostro Governo Renzi è lì, sul posto, per rifornire di armi i curdi, che, secondo un articolo di Panorama del 2014, ormai si sono uniti tra loro: PKK di Ocalan (ve lo ricordate? quello della villa di Casal Palocco che volevano solo i comunisti) e PDK. Lo scopo sarebbe quello di liberare la regione, ma la Turchia il 7 settembre 2015 ha attaccato nel nord dell'Iraq e ucciso 40 ribelli. Noi a questo punto ci siamo dentro. Siamo ufficialmente in guerra? Forse è per questo che il mio commento, che faceva riferimento a queste notizie che arrivano dalla Svizzera, è stato censurato sul Manifesto. Sembra che i giornalisti italiani cerchino di nascondere queste perdite.


domenica 6 settembre 2015

"Giornalista-spia è chi denuncia ai detentori del potere"


Queste bellissime parole furono pronunciate dal magistrato Giovanni Conso su La Stampa del 15 settembre 1976. Era da poco scoppiato lo scandalo delle spie del Sid (oggi Aisi) presenti nei grandi giornali. Secondo il periodico Tempo, 186 giornalisti erano a libro paga dei Servizi. Si disse che esistesse un elenco, nel quale 81 giornalisti risultavano arruolati tra il 1966 e il 1968 e 65 dal 1975. L'indiscrezione fece nascere un'inchiesta giudiziaria, che fu affidata al procuratore Alberto Dell'Orco. Questi aveva già un fascicolo aperto sul cosiddetto Supersid, una struttura deviata che fu attiva nel Sid tra il 1970 e il 1974, quando il Servizio era sotto la direzione di Vito Miceli. Le prime indagini partirono ai tempi del fallito golpe di Junio Valerio Borghese. Lo scandalo delle spie fece infuriare molti grandi nomi del giornalismo, che querelarono il periodico Tempo. Su La Stampa intervenne quindi, in un corsivo intitolato "Il nostro Stato", Giovanni Conso, ex presidente della Corte Costituzionale, scomparso il 2 agosto 2015. Cercò di distinguere il vero giornalismo, di chi cerca di divulgare notizie al pubblico più ampio possibile, da chi trama nell'ombra.

Tratto da L'Unità, 11 ottobre 1977

Quando il Carlino fu indagato per le indiscrezioni dei Servizi


La storia di Asmae Dachan ci riporta al 1979, quando si vociferava che i servizi segreti intrattenessero rapporti con i giornalisti di Ancona. All'epoca, il procuratore di Ancona Umberto Zampetti inviò un avviso di garanzia a un giornalista del Resto del Carlino, Luciano Biliotti, accusandolo della pubblicazione di notizie false e tendenziose. Biliotti aveva pubblicato il 10 agosto del '79 uno scoop sul capo dell'antiterrorismo Carlo Alberto Dalla Chiesa. Scrisse che un suo uomo era stato arrestato dalla Digos perché scambiato per un terrorista delle Brigate Rosse. Invece si trattava, pare, solo di un infiltrato speciale, che in una casa di Montacuto (Ancona) intratteneva rapporti con uomini di estrema sinistra. Secondo un collega di allora di Biliotti, che preferisco non nominare, sembra che il giornalista del Carlino avesse ricevuto quell'indiscrezione da un uomo dei Servizi. Il contatto diretto con i Servizi sarebbe anche la spiegazione della presenza, nei quotidiani più importanti di Ancona, della bassa frequenza della Polizia di Stato. 

Asmae Dachan, dai servizi segreti al giornalismo


Cresciuta con il gruppo di Intelligence Globeresearch di Nicola Pedde, oggi Asmae Dachan è una giornalista da prima pagina per l'Ordine dei Giornalisti delle Marche, tanto da comparire tra i professionisti dal giugno 2015. La cultura di Ancona poteva a questo punto ignorarla? L'ha accolta a braccia aperte ed ha esposto alla Mole Vanvitelliana una mostra con le foto delle stragi siriane, per le quali la Dachan ha ricevuto un premio e sta girando l'Italia per raccogliere applausi (per la verità le visite alla sua intervista sono solo 30 per ora). Ma dove ha fatto il praticantato Asmae Dachan? E' un bel mistero. Non basterebbe certo la collaborazione con il mensile Mondo Lavoro, per il quale sulla sua pagina Linkedin dice di lavorare dall'ottobre 2014. Non resta che Globeresearch, ma quello era un sito di intelligence (!) e la legge vieta ai giornalisti professionisti di aver a che fare con i Servizi. Del resto Globeresearch non aveva molta sensibilità per i morti delle guerre, bensì era concentrato nella vendita di armi all'estero. Vi lavoravano un omonimo di Lucio Martino del Resto del Carlino, che si occuperebbe di strategia militare, e Nicola Pedde, il quale collabora con Gnosis, il sito dell'AISI, che è l'Intelligence del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. 


Gioco delle tre foto: provate a distinguerli, uno è Lucio Martino del Resto del Carlino, l'altro è il militare Lucio Martino di Globeresearch, il sito di intelligence dove lavorava Asmae Dachan.

giovedì 3 settembre 2015

Baldoni, l'uomo che annegò in un metro d'acqua


Nel febbraio del 1944 un uomo morì annegato nel fosso dell’Aspio a Montesicuro, vicino Ancona. Si chiamava Gaetano Baldoni ed era un contadino di 60 anni. In piena guerra i carabinieri della RSI si occuparono di questo caso, ma archiviarono il fascicolo affermando che si trattava di un incidente. Scrissero però nel rapporto che l'acqua del fosso misurava un metro e che l'aratro, che lo avrebbe squilibrato fino a farlo cadere, non fu mai trovato. Un altro uomo fu trovato morto annegato a Torrette di Ancona nel marzo del '44. Rimase senza identità e, come Baldoni, senza giustizia.

martedì 1 settembre 2015

Santa Palazia fu piantonata dopo le bombe del '43


Dopo le bombe degli "Alleati", il rifugio delle carceri di Ancona, pieno di corpi non sepolti, fu presidiato dai militari nazi-fascisti. Sono notizie che emergono dai fascicoli processuali. Nell'aprile del 1944 due giovani vennero arrestati, perché accusati di aver asportato dei rotoli di stoffa dai magazzini delle carceri. A. P. e M. G. videro dei militi fascisti che in via Fanti caricavano su un camion delle stoffe e chiesero se gli ne avrebbero venduta qualcuna. I militi risposero arrestandoli, scoprendo solo in un secondo momento che i due avevano asportato della merce dai magazzini di Santa Palazia. M. G., per paura che i genitori si arrabbiassero, fuggì, e fu ripreso poco dopo. Il processo, pur essendo nato per iniziativa delle camicie nere, proseguì nel dopoguerra. Il 10 maggio del 1948 il Giudice Istruttore assolse A. P. e M. G. per mancanza di prove. Ma cosa trasportavano quei militari fascisti e perché si innervosirono quando i due giovani si avvicinarono?