martedì 26 gennaio 2016

Calcio indagato? Mancano i controlli federali


C'era da aspettarselo che il calcio finisse sotto inchiesta per questioni economiche e fiscali. Dove sono finite le regole federali così restrittive di cui parlavano i vecchi almanacchi Rizzoli? Negli anni '50 ogni categoria, serie A, B, e C, aveva delle retribuzioni prestabilite, che variavano in base alla grandezza dei centri urbani che le varie società rappresentavano. Era un sistema comunque molto livellato, comunista potremmo dire: la federcalcio forniva ai club le cosiddette "tabelle dei compensi", che contenevano i tetti minimi e massimi degli stipendi mensili dei calciatori. Tutte le società di città grandi o piccole della serie A potevano pagare un assegno mensile che andava dalle 45 alle 80mila lire per i titolari e dalle 15 alle 40mila lire per le riserve. Quelle di serie B: dalle 35 alle 65mila lire per i titolari e dalle 10 alle 30mila lire per le riserve. Quelle di serie C: dalle 20 alle 45mila lire per i titolari e dalle 10 alle 18mila lire per le riserve. Ma poi c'erano anche le indennità di famiglia, i premi per la riconferma, per il trasferimento, i premi partita, per i risultati settimanali e stagionali. Alcuni premi per le società erano facoltativi, altri obbligatori. Faceva la differenza soprattutto l'indennità di sede, che arrivava al 40% dello stipendio in più in busta paga per città di serie A con oltre 600mila abitanti, al 25% in più per quelle di B con oltre 250mila abitanti e sempre al 25% in più per quelle di C con oltre 150mila abitanti. "Nessun diritto di retribuzione" spettava invece ai calciatori di serie D. Non si poteva assolutamente sforare oltre i limiti, perché sarebbero scattate sanzioni pecuniarie per i club e squalifiche per i calciatori. Negli anni '60 poi arrivarono gli sponsor e questi equilibri cominciarono a saltare. Adesso arrivano le indagini della Guardia di Finanza, ma non scopriranno nulla di nuovo. Tutti ricordano bene il caso Lentini e i nomi fittizi del Torino calcio del presidente Borsano. Non è con la repressione che si otterrà qualcosa, ma solo con delle regole federali più chiare.



Due marchigiani tra le spie dell'archivio Mitrokhin


Erano Angelo Sferrazze di Fano (rapporto Impedian 22) e Corrado Macioni di Macerata (rapporto Impedian 49) le spie marchigiane presenti nell'archivio Mitrokhin, pubblicato integralmente e poi non si sa perché censurato nell'ultima versione del 2007 del libro di Andrew. Ci si poteva aspettare di più, in quanto si tratta di due personaggi legati alle ambasciate e dunque riferibili alle Marche soltanto dal luogo di nascita. Sferrazze era del 1937 ed era un esponente del Dipartimento Internazionale del Partito Democratico Cristiano Italiano. Fu coltivato dalla residentura di Roma del KGB dal 1975 al 1982 e soprannominato "Kant", ma l'operazione venne smascherata dal controspionaggio occidentale. Macioni era del 1913 e viveva a Roma. Era capomessaggero del direttorato politico generale e del Dipartimento NATO del Ministero degli Esteri italiano. A differenza di Sferrazze, Macioni collaborava per i servizi bulgari, con il nome di "Masentsio". Il suo compito era di collocare "apparecchi di ascolto" al ministero degli esteri e a Ginevra presso la conferenza sul disarmo. Nell'archivio Mitrokhin al momento non ho trovato riscontri sul misterioso uomo del KGB che Senzani delle BR incontrò nel 1981 alla stazione di Ancona (ma non è detto che non ci sia). La Stampa riportò durante il processo Peci l'identikit di questa spia fatto dal pentito Buzzatti: "Era un tipo robusto, sui 45-50 anni, vestito di grigio, capelli corti brizzolati, carnagione scura, occhiali con montatura metallica". Nell'archivio Mitrokhin non si trova inoltre nessun cenno al famoso Giorgio Rinaldi (anche se il nome di molti agenti non è stato rintracciato). Rinaldi secondo la Cia era la spia del KGB che controllava le basi italiane e spagnole della Nato.

domenica 24 gennaio 2016

Dossier Sifar, gli Stati Uniti sapevano ma non erano colpevoli


Lo spionaggio di 157 mila italiani operato dal Sifar e gli incontri segretati avvenuti ad Ancona non videro protagonista la Cia. Lo si apprende nel libro di Molinari e Mastrorilli "L'Italia vista dalla Cia", scritto con documenti inediti americani. Questo lavoro dimostra che gli americani non parteciparono ad alcuno spionaggio, ma semmai temevano nei primi anni '60 un golpe della destra o della sinistra. E perciò favorirono la nascita del governo di centrosinistra DC-PSI, orientato verso le riforme, che è proprio ciò che gli autori del golpe di De Lorenzo non avrebbero mai voluto. C'è anche un fatto inedito. Il governo americano seppe con un telegramma anonimo, giunto il 26 giugno 1963 da Roma, che in Italia c'era il rischio di un golpe del PCI. Ma non era vero. La Cia fece fare un'indagine dalla polizia italiana nella quale si scoprì che, non solo il PCI non voleva un golpe ed era più propenso ad entrare al governo, ma che per scongiurare questa seconda ipotesi il presidente della Repubblica Antonio Segni, il ministro della Difesa Andreotti e il generale Giovanni De Lorenzo avevano attivato delle esercitazioni militari a Santa Severa. L'anno dopo scattò il "Piano solo" dei carabinieri, ma senza l'intervento americano. Manca infatti ogni riferimento a quel fantomatico documento della Cia pubblicato da L'Astrolabio e ripreso nella storia dei servizi segreti della Vilasi. Cosa accadde dunque negli anni '60? Non sono bastati tre libri recenti per scoprirlo. E' probabile che Allavena, De Lorenzo, i carabinieri e il presidente della Repubblica Segni furono indotti ad una prova di forza da elementi corrotti dei nostri servizi segreti. Andreotti nel libro "Governare con la crisi" difese il suo amico De Lorenzo. A suo dire, il normale spionaggio del Sifar fu deviato verso scopi ricattatori, gli stessi che furono poi attuati dalla Commissione Antimafia con la pubblicazione di "tutte le veline rinvenute".

Millanterie o verità? Il videomaker ha tirato in ballo anche i papi


In precedenza avevo posto altre domande al videoamatore Montesi, nell'ambito di una discussione privata. Ne sintetizzo alcuni passaggi e le rendo pubbliche perché mi preoccupa il modo di comunicare di questo personaggio. Nei video cerca proprio di catturare, ipnotizzare, l'utente entrando di prepotenza nella sua vita. Certe volte le risposte non sono state coerenti con le mie domande. La grammatica, poi, l'ho rimessa a posto, perché non è il suo forte. Matteo, ho detto sul mio blog che temi di essere ucciso. Ritengo che quell'informazione sia di interesse pubblico. <Certamente, ma i militari stessi mi hanno eliminato la produzione video direttamente a casa mia ed ho una denunzia penale e presto avrò la sentenza in tribunale. Non mi invento niente, sono fin troppo sincero e dico troppo a tutti e poi me la prendo dietro.> Io nel mio blog avevo avvertito di aspettare che fossero le forze dell'ordine a entrare nel monte Conero... comunque hai avuto più coraggio di me e sicuramente Mediaset ti manderà in onda. <Grazie Massimo sei molto gentile e corretto, Gesù ti benedica.> Hai mai chiesto al vescovo di Ancona-Osimo cosa pensa della tua attività? Cosa pensi del Papa? <Sì, mia mamma aveva scritto a Giovanni Paolo Secondo ed esso ci ha risposto con una benedizione e anche al Papa Benedetto. Ha risposto al mio operato con una benedizione.> Vorrei sapere la tua vera identità. Sei parente del Montesi del Resto del Carlino? <Sì è mio parente molto alla lunga da parte di mio padre Raimondo.>

sabato 23 gennaio 2016

Clima: si ripropone lo scenario del 1876


Come avevo previsto il clima in questi giorni sta tornando simile a quello del 1876. Erano troppe le similitudini durante il periodo pre-natalizio tra dicembre 1875 e dicembre 2015 perché ciò non accadesse. La tempesta che sta abbattendosi sugli States non deve essere diversa da quella del 1876. Non voglio rubare il mestiere ai meteorologi, ma è un fatto ormai certo che dal 25 al 27 gennaio avremo giorni quasi speculari allo stesso periodo e alle stesse ore del 1876. Vogliamo ancora credere che sia opera del fato degli antichi greci? A quel punto potrebbe iniziare un lento allontanamento verso condizioni del tempo anche opposte a quelle dell'annata gemella.

giovedì 21 gennaio 2016

Il videomaker del Conero: "La mia missione? Avvicinare anime a Gesù"


Il videoamatore Matteo Montesi si racconta e spiega che tipo è questo agente segreto con accento inglese che lo avrebbe minacciato. Matteo, mi hai incuriosito, perché un agente segreto non l'ho mai visto. Cos'altro ricordi di lui? <Era biondo con gli occhi verdi, alto, molto arrabbiato e con un portafoglio strapieno di carte da 50.> Tu prepari questi video perché ti ritieni un giornalista, oppure perché vuoi fare spettacolo? O magari perché ti piace che la gente segua i tuoi insegnamenti religiosi? <Io riprendo e creo video dal 1989, per passione. Poi dal 2010 in Youtube, perché sto portando avanti la missione di avvicinare più anime possibili all'amore di Gesù. Ma non mi baso sulle religioni, perché sono guerra e divisione.> Mi hai detto che Youtube ti paga uno stipendio tramite Divimove. Io so che è una ditta di Berlino che chiede almeno 70 mila contatti mensili per offrire i suoi servizi. Tu come fai a garantirglieli? <Divimove mi prende una percentuale, ma di più non posso dire.>

mercoledì 20 gennaio 2016

La radio "nera" sul Conero che oscurava Radio Arancia


Nel novembre del 1978, a pochi mesi dal delitto Moro, destra e sinistra entrarono in conflitto ad Ancona. Da una parte la radio del Movimento Sociale che si chiamava Radio Mantakas, dall'altra la democratica Arancia, ancora presente sul territorio. La causa del contendere fu la trasmissione del segnale radiofonico in modulazione di frequenza. La legge Mammì che rese più ricchi tutti gli editori non esisteva ancora, era il periodo delle onde libere dei pionieri. L'Unità in un suo servizio affrontò la questione quando Radio Arancia si accorse che sulla sua frequenza c'era un nuovo operatore, che definì molto arrongante: appunto Radio Mantakas. Era finanziata da Leonadro Giovagnini, della sezione Centro del MSI. Pare che anche Almirante avesse sborsato qualche liretta. Radio Mantakas trasmetteva da Osimo, mentre i ripetitori erano piazzati sul Monte Conero e a Filottrano. Grazie anche ai moderni impianti di riproduzione quei discorsi di Mussolini o gli inni nazisti che irradiavano in gran parte della provincia si sentivano benissimo. L'Unità chiese quindi alle forze dell'ordine di intervenire. Non so se lo fecero all'epoca. Probabilmente no. Tant'è che di questa descrizione delle radio "nere" qualcosa ad Ancona rimane. Direi che rimane nella grana (non so quanto veritiera) della sovrapposizione delle frequenze estere e poi, in particolar modo, in quel considerare la redazione un ritrovo abituale e non un posto di lavoro. Chissà che non ci sia un nesso.

Terremoti ad Ancona: dove sono le case antisismiche del fascismo?


La domanda andrebbe posta al presidente dell'ordine degli ingegneri della provincia di Ancona, Raffaele Solustri. I terremoti ormai sono all'ordine del giorno, ma nessuno si preoccupa più di tanto. Infatti nel 2009, all'indomani del terremoto dell'Aquila, Solustri rassicurava gli anconetani dalle pagine del Resto del Carlino più o meno con queste parole: "Le nostre case sono state costruite con criteri antisismici dopo il terremoto del 1930, ed è per questo che Ancona ha resistito al sisma del 1972." Se le cose stessero così ci sarebbe da preoccuparsi. In un vecchissimo articolo de La Stampa del 23 aprile del 1931 si può leggere che delle case antisismiche furono scoperchiate a Posatora dopo un nubifragio. Ma scriveva il giornalista che anche a Borgo Rodi e al più moderno Corso Tripoli le abitazioni avevano ceduto. La storia che il fascismo abbia realizzato opere che sono rimaste nel tempo l'avevo raccontata anch'io. E' emblematico il retroscena appena riscoperto del parco del Conero. C'è tanto di fascista nella nostra attualità, certi amministratori pubblici lo sanno. Persino la raccolta di figurine che avevo collezionato da bambino (album del Sapere della Carlucci sud) scriveva, sotto la foto di Ancona, che la caratteristica del luogo erano quelle abitazioni innovative del 1930. Il problema è che quell'Ancona, dal punto di vista urbanistico, non esiste più dai bombardamenti del 1943, che ridussero la città dorica a un cumulo di macerie. Il presidente degli ingegneri e i giornalisti del Carlino si informino meglio.

Il parco del Conero? Fu un'idea di Mussolini


Lo hanno già fatto capire alcuni siti internet che si occupano di flora, come casaledelconero.it. La conferma arriva però dal nuovo archivio digitale della Gazzetta del Mezzogiorno. Il parco del Conero fu un'idea del Duce. Tra i tanti articoli sul monte Conero presenti nel motore di ricerca spicca quello del 9 gennaio 1934. Si scopre che i fascisti stavano predisponendo in quel periodo ingenti lavori proprio per creare quel bellissimo bosco che vediamo oggi. L'articolo si intitolava: "Il Monte Conero riacquisterà il perduto splendore". Si intuisce da queste righe che "il monte di Ancona" doveva apparire ai marchigiani dell'epoca con un volto diverso: probabilmente come una collina brulla e impervia. Sappiamo che nel 1933 con una grande esplosione era stato ricavato da un picco del Conero, senza tanti complimenti, il marmo per la banchina di Porto Recanati. Il giornalista pugliese, allora, con aria sognante descriveva i panorami splendidi che un tempo si potevano godere dalla vetta, dai monti dell'Appennino alle Alpi Dinaridi della Croazia. Anche altri quotidiani come La Stampa si stavano interessando nel 1933 alle bellezze del Conero. Ma era solo una specie di spot moderno per delle opere fasciste. Mussolini aveva deciso di restituire agli anconetani quello che i gerarchi consideravano, sbagliando perché gli anconetani sono marinari, il loro monte. Da due anni, ricordava la Gazzetta del Mezzogiorno, era attiva la strada che portava all'eremo dei Camaldolesi, costata all'amministrazione pubblica 190mila lire e che permetteva già gite e passeggiate ai turisti. Ma nel 1934 era scattato un progetto più ambizioso: dare "stabilità alle terre" del Conero e creare ben 229 ettari di bosco, per una spesa di 400mila lire. Al lavoro erano già impegnate ogni giorno squadre di 25 operai, che stavano costruendo il parco attraverso piantumazioni a gradoni di pini, cedri e cipressi, nonché lavorando all'apertura di sentieri e strade.

martedì 19 gennaio 2016

"L'agente segreto del Conero aveva un accento inglese"


Il videomaker Matteo Montesi continua a far discutere con i suoi video trasgressivi, ma è preoccupato. Come sappiamo, afferma di essere stato contattato da un agente dei servizi segreti, che sarebbe andato a casa sua, a Castelfidardo, e gli avrebbe cancellato dal computer di casa il video in cui documentava i tunnel del monte Conero. Sulla vicenda è in corso un processo. Montesi ha comunque risposto ad alcune mie domande: Ciao Matteo, mi descrivi questo agente segreto? parlava in dialetto anconetano? <No, non parlava il dialetto anconetano, ma inglese, anche se parlava italiano.> Nei video parli spesso di religione, qual è il tuo rapporto con la chiesa intesa come istituzione <Massimo, il mio rapporto con la chiesa è molto solidale. Dio mi dona direttamente la grazia di portare avanti questa mia attività, ma i sacerdoti della mia zona sono in disaccordo su ciò che faccio.> Cioè cosa dicono? <Il parroco della mia zona, Don Bruno Bottaluscio, mi ha detto di portare avanti la mia opera di evangelizzazione, purché in modo equilibrato. Mentre don Paolo mi ha detto che sono squilibrato. Don Andrea non mi può vedere nemmeno camminare, mentre i catechisti di Castelfidardo non mi sopportano...>

venerdì 15 gennaio 2016

Novara, portafoglio rubato all'Ipercoop


Una famiglia uscendo dall'Ipercoop si è accorta di aver perso il portafoglio. E' probabile che sia stato rubato da qualcuno che ha allungato le mani nella loro borsa. Non è la prima volta che i supermercati di questa città, nella quale sono residente dal 2009, si registrano degli episodi criminosi ed è buona norma tenere sempre gli oggetti preziosi al riparo da occhi indiscreti. Un paio di anni fa al Carrefour fui testimone di un singolare furto. In quel caso una signora anziana, forse per disperazione, stava cercando di attraversare le casse senza pagare. Aveva pochi oggetti e mi colpirono dei pupazzi per bambini. Il personale la lasciò andare, dopo aver recuperato il piccolo bottino. 

giovedì 14 gennaio 2016

Scarica una copia gratuita del Grande libro di E-cronaca


Se volete leggere tutti i post del blog "E-cronaca" li trovate in questo documento di Word (vedi sotto), che cercherò di tenere aggiornato con tutte le future notizie. E' un'operazione che si è resa necessaria per i tanti punti in comune che hanno gli argomenti trattati. Il download ovviamente è gratuito, perché ho deciso di garantire ai lettori le informazioni che ritengo essenziali per comprendere meglio la nostra attualità. Questo blog come sapete affronta gli argomenti più importanti come la politica della sinistra, i processi del Berlusca, il terrorismo, le zone militari italiane, il doping, lo spionaggio della guerra fredda, il clima meteorologico, cercando di ricostruirli attraverso le testimonianze, i documenti, e i fatti che sono emersi nel corso degli anni, privilegiando sempre le interpretazioni contemporanee agli eventi, come uno storico dovrebbe fare. Attendo i commenti dei lettori per migliorare ulteriormente queste ricerche.

Scarica qui "Il grande libro di E-cronaca"

2011-2016 - cinque anni di notizie inedite




domenica 10 gennaio 2016

Ancona, ritrovo abituale per gli incontri dei servizi segreti?


Ancona è stata per anni il luogo segreto in cui servizi deviati, brigatisti e uomini del KGB si incontravano per le loro trame occulte? La notizia di un contatto tra brigatisti e servizi segreti sovietici uscì su La Stampa il 4 maggio 1983, e poi il 4 settembre 1986. Il pentito Roberto Buzzatti disse di aver visto Senzani (e non Gidoni come scrisse Mattei nel 1984) parlottare alla stazione di Ancona con un esponente del KGB. Accadde l'8 giugno 1981, prima del rapimento Peci. Poi nel 1986 precisò che questo uomo del KGB era, "impicciato con i servizi segreti italiani". Aveva informato Senzani sui BR "sorvegliati" dalla polizia e sulle spie della Cia nella Nato. Avrebbe pure indicato a Senzani una persona informata sulla strage di Bologna del 1980, che Senzani avrebbe voluto rapire per farla parlare. Gidoni è comunque coinvolto: Buzzatti raccontò nel 1986 di aver ricevuto una sua telefonata con cui gli raccomandava di dire a Senzani che Santini, ossia l'agente del KGB, quel giorno del 1981 lo aspettava alla stazione di Ancona. Si può ipotizzare che Ancona fosse per loro un ritrovo abituale dagli anni '60? Secondo me sì. Infatti la frase "incontrammo ad Ancona in borghese" fu l'oggetto degli omissis di Aldo Moro sul rapporto Manes relativo al golpe De Lorenzo. La verità fu svelata solo dopo la caduta del muro di Berlino.

Il "Papago" delle BR era il cargo russo di cui si parlò nel 1984?


Il cargo russo che sostava ad Ancona mentre G.G. spiava i tunnel del Conero è in realtà il famoso "Papago" delle BR? Nell'articolo di Alfredo Mattei uscito sul Carlino nel 1984 sta scritto che ad Ancona era attraccato un cargo "russo" che destava sospetti di un interesse nemico per la base del Conero. Questo cargo russo potrebbe coincidere con il "Papago" delle BR, un'imbarcazione della quale si è parlato molto. Se n'è occupato recentemente Giorgio Guidelli, che è uno studioso delle BR anconetane. Su La Stampa emerse nel periodo del processo Peci (1986) che il "Papago" era un'imbarcazione di proprietà del brigatista Massimo Gidoni ed era attraccata ad Ancona vicino alla Mole Vanvitelliana. Era stata utilizzata per compiere un viaggio dal Medio Oriente a Mestre per trasportare armi molto potenti, anche missili terra-aria, che le BR avevano acquistato dai palestinesi dell'Olp. Tutto ruota intorno alla base del Conero, ma emergono da questi articoli solo altri sospetti. Durante il processo Peci l'ex vice-questore di Genova Arrigo Molinari disse mentre deponeva che la sua macchina era finita fuori strada a Loreto, per un malfunzionamento dei freni. L'ex vicequestore parlò di un attentato, che getta qualche ombra anche su un altro incidente, avvenuto qualche anno prima, in cui perse la vita il caporedattore del Resto del Carlino di Ancona, che era appunto il giornale di Alfredo Mattei.

Le BR tra i magistrati negli anni '70, Tempo lo aveva previsto


Il giornalista di Tempo Lino Jannuzzi lo sapeva dal 1976 che i magistrati che furono uccisi dalle BR negli anni '70 non erano estranei a quell'ambiente malavitoso. Sapeva anche che la regia occulta poteva nascondersi nel Supersid di Vito Miceli. Fu un atto di accusa che venne confermato a mio parere con l'arresto nel 1982 di Giovanni Senzani, il criminologo e ideologo delle Brigate Rosse. Andreotti nel suo libro "Governare con la crisi" scrisse nel 1991 di essere rimasto sorpreso che un criminale come Senzani fosse un confidente di tanti magistrati. Era molto di più, perché gli articoli de La Stampa parlarono all'epoca di lui anche come un frequentatore di uomini vicini ai servizi segreti e alle basi Nato. E' l'anello di congiunzione tra le Brigate Rosse e la base del monte Conero. Nell'anconetano lavorava Massimo Gidoni, uno psicanalista statale dorico legato alle BR, che secondo Alfredo Mattei del Carlino aveva incontrato ad Ancona esponenti del KGB sovietico, proprio nel periodo, il 1984, in cui una presunta spia, G.G., si aggirava per il Conero in cerca di notizie della base militare. Al processo contro le BR anconetane il pentito Buzzatti aveva detto di aver ricevuto questa notizia proprio da Giovanni Senzani.

martedì 5 gennaio 2016

Il videomaker Matteo Montesi teme di essere ucciso


Il videomaker di Castelfidardo Matteo Montesi mi ha confidato ieri che teme di essere ucciso se sarà divulgato il suo video sul bunker del Monte Conero. Racconta spesso, anche nei suoi video, che un uomo dei servizi segreti, con un atteggiamento tra il paternalistico e il minaccioso, entrò lo scorso anno in casa sua per cancellare il video dal computer. Anche a me erano state rivolte anni or sono, sul blog, minacce di morte se mi fossi avventurato in quei posti: "Uscirai in una bara", tuonava il tipo. Montesi precisa di avere un figlio di 8 anni e che sarebbe un dramma se dovesse rimanere senza padre. Interpellato sulla situazione, il noto scrittore Sergio Nazzaro, che compì un'incursione simile nella base di Mondragone, ha assicurato l'interessamento di una deputata del Movimento 5 Stelle, ma si è schierato dalla parte di questi fantomatici militari: "Nel caso quei luoghi vengano violati possono sparare a vista". Eppure vedo in tutti questi fatti un eccesso di violenza che avvalora le mie ipotesi più estreme: che il Monte Conero sia oggi legato a misteriosi rituali mafiosi o massonici, coperti da insospettabili complicità.

venerdì 1 gennaio 2016

Clima, a sorpresa è stato un Natale 1875 bis!


E' stato un Natale, dal punto di vista meteo, con il sole e la nebbia, esattamente come avvenne nel 1875. Scrivendo all'Aeronautica l'avevo segnalato: seguiremo il 1888 o il 1875. Avevo puntato di più sul 1888 e sicuramente non ho sbagliato, perché nel nostro futuro ci sarà qualcosa di quel clima. Ma le mappe non lasciano dubbi: a conti fatti abbiamo avuto un numero impressionante di giorni consecutivi di tempo molto simile al 1875, dal 22 dicembre al giorno di Capodanno. Ben 9-10 giorni di fila! Le figure meteo, come vedete voi stessi dalle immagini, si sono disposte negli stessi luoghi in entrambe le annate. La spinta del Vortice Polare verso sud nel solstizio d'inverno 2015 è stata notevole, con valori di pressione molto bassi. E' un elemento che non si può trascurare se si vuole prevedere con esattezza il moto delle onde di tutta la prossima annata. Il 1875-76 in questo senso è l'anno che più si è avvicinato al meteo attuale. Dunque cosa ci attende per il 2016? Dopo un allontanamento di breve durata, durante il quale avremo un riavvicinamento (parziale) con il 1888-89, il 2016 e il 1876 potrebbero presto tornare ad allinearsi. La prima metà di gennaio del 1876 però è già storia: fu molto fredda, per poi lasciare di nuovo spazio al bel tempo fino a febbraio. In ogni caso non dobbiamo perdere d'occhio l'altra annata gemella, il 1889.