giovedì 15 novembre 2012

Albinia e Tarquinia sott'acqua per colpa di dighe fantasma?


Albinia e Tarquinia nel novembre 2012 sono finite sott’acqua. E’ stata solo colpa dei fiumi oppure ci sono di mezzo anche le dighe come nel 1960? Nell’archivio de La Stampa e l’Unità, infatti, emerge un caso analogo capitato a Tarquinia tanti anni fa: quella volta la procura di Viterbo accertò che la causa fu la rottura di una diga, il cui proprietario era l’Ordine dei Cavalieri di Malta. Fu per questo, secondo L’Unità, che il 18 settembre 1960 un’onda gigantesca seppellì decine di auto che transitavano sulla Statale Aurelia e uccise almeno 14 persone, lasciando ovunque devastazione e un panorama trasformato. Il luogo della catastrofe venne ribattezzato da La Stampa come il “Quadrilatero maledetto” ed era concentrato tra Canino-Tuscania-Montalto di Castro-Tarquinia. E’ una zona che conosco per averci abitato d’estate per tanti anni dal 1986 al 2002, per la precisione a Marina Velca, nel bel mezzo di questo Quadrilatero. Nel 1960 non c’era nulla, il costruttore della nostra casa ci raccontava di come quel luogo di villeggiatura fosse una volta una palude. Ma nessuno, quando nel 1987 una nuova alluvione sconvolse quella costa, si ricordò della catastrofe del 1960. Fui testimone di quella seconda inondazione, causata secondo gli esperti dal fiume Marta, che ruppe gli argini molto prima di giungere al mare. Le acque invasero la nostra casa al piano terra, poi l’acqua lasciò il posto al fango che, come nei racconti del 1960, si solidificò nel giardino della nostra abitazione, e per romperlo non bastarono le vanghe, ma servirono dei trattori. Nel 2004 la cosa si verificò di nuovo e per più volte, tanto che è nato un comitato che ha inviato un esposto in procura per ottenere i danni. E le dighe? Navigando online si scopre come sia quella del 1960, detta Diga Sugarella, sia tante altre sono ancora presenti nella zona di Roma, come ad Albinia e in tutto il centro-sud. Ne è al corrente la Protezione Civile, il cui capo, Franco Gabrielli, si scopre su Wikipedia che fino al 2009 era capo dei Servizi Segreti del Sisde, noti soprattutto per i depistaggi nelle Stragi di Stato. Perché nessuno dà un’occhiata a queste dighe quando c’è il rischio di pioggia?





venerdì 9 novembre 2012

Un libro choc dal passato accusa i medici italiani: programmavano il doping


Può un libro del 1964 far condannare una squadra di calcio per doping? Sembrerebbe di sì, perché a distanza di anni le cose cambiano. Il libro lo scrisse Mario Minini, giornalista stimato che in un’inchiesta parlava di esperimenti chimici sulle sostanze dopanti, ne tracciava una storia che parte dal Nazismo, e concludeva con un ritrovato della scienza per un doping del futuro che non fosse pericoloso: la Fosfocreatina. Su Google nel 2012 questa parola porta proprio agli integratori a base di Creatina della Juventus. Il suo nome commerciale oggi coincide con quel Neoton di cui Gianluca Signorini parlò al PM Guariniello. Sotto accusa ci finirebbero certi medici che per evitare le morti per doping speravano di legalizzare questa che nel 1964 sembrava una novità immorale come gli sponsor. Analizzando questo testo poco conosciuto si scopre anche che passava in rassegna proprio le sostanze dopanti, un po' datate, di cui mi sono occupato e che testimonia come le polemiche sul doping siano cicliche, sparite nei primi anni ’80 e poi tornate in scena con i processi del PM Guariniello.







giovedì 8 novembre 2012

L'invadenza dei militari nel giornalismo italiano


In una redazione di un quotidiano importante c’era la ricetrasmittente della Polizia di Stato, un reato punibile con qualche anno di reclusione. Questo mi porta a una riflessione di carattere deontologico sul giornalismo. Fino a che punto il giornalista oggi ha bisogno di spiare la polizia per avere notizie di nera e fino a che punto senza la verifica dei fatti riesce a garantire al lettore un’informazione corretta? La risposta è che non la garantisce affatto. Il risultato è un surplus di notizie di nera che abbondano soprattutto nelle cronache locali, nelle quali il giornalista si limita a fare da intermediario tra le forze dell’ordine e il lettore. Altra domanda: una notizia fornita in conferenza stampa dalla Polizia è sempre vera? A mio avviso no, la versione delle forze dell’ordine su un fatto può essere un punto di partenza, per poi effettuare però delle verifiche, delle indagini al fine di dare una versione che non sia solo quella dello Stato, il quale può avere mille motivi per nascondere le notizie.


venerdì 2 novembre 2012

Le Vitamine che fanno male ai calciatori, il racconto di Maurizio Vasino


Nel 2009 Maurizio Vasino, ex calciatore delle giovanili del Milan mi parlò in un’intervista andata in onda su AltaitaliaTV delle iniezioni di Vitamine che gli venivano fatte in quel periodo. Probabilmente non è questo il motivo per cui si è ammalato di Sla, ma il dottor Gerardo Ottani nella sua inchiesta “Doping e calcio professionistico” del 1961 aveva avvertito sui rischi derivanti dall’abuso di Vitamine da parte dei calciatori di serie A e B: "L'eccesso di vit. A - scrisse - provoca una miocardite sierosa, mentre l'esagerato apporto di vit. D ha come conseguenza la comparsa di calcificazioni coronariche, miocardiche ed endocriniche".