domenica 16 novembre 2014

La loggia P2 credeva nella manipolazione del cervello?


E' quanto emerge dopo la morte di Fabrizio Trecca, che si è spento pochi giorni fa a 74 anni. Era medico, conduttore televisivo, ma soprattutto, come ha sottolineato Il fatto quotidiano, un importante membro della Loggia P2 di Licio Gelli. Trecca è stato inoltre uno scrittore di film per la televisione. Uno in particolare, Gamma, è sconcertante. Trecca lo ha scritto alla metà degli anni '70, ambientandolo nel futuro. In questa pellicola il futuro era per lui un luogo in cui avrebbe dovuto vincere la scienza, con i suoi esperimenti, e la giustizia, con il controllo del pensiero durante gli interrogatori. Una perfetta macchina giudiziaria, capace di condannare in modo inequivocabile. Ma anche di fermarsi di fronte a un errore evidente, oppure alla bravura degli avvocati. Nessun pentimento avrebbe alleviato la condanna, ma solo una strenua negazione della colpevolezza.

martedì 11 novembre 2014

Ci sono 143 basi segrete in Italia


Il numero che mi è stato fornito da un mio informatore via internet è impressionante. Ha parlato di 143 basi militari che probabilmente sono ancora attive nel nostro territorio, e, di queste, 25 dovrebbero essere di massima sicurezza, tra cui il Monte Conero. Ritengo attendibili questi dati, ciò che mi è stato detto si è sempre avverato. Comunque non sono in grado di affermare che siano tutte basi sotterranee, né che siano costruite nelle viscere delle montagne. Ma è molto probabile. Quelle degli anni '60, le basi della guerra fredda, che pure un minimo di scandalo avrebbero dovuto crearlo, dovrebbero essere la punta dell'iceberg. A questo punto alcune brevi considerazioni. Intanto 143 (122 bombardamenti più 21 mitragliamenti) sono stati anche i bombardamenti aerei degli anglo-americani su Ancona nel 1943-44. E questa coincidenza fa proprio paura. In secondo luogo, è chiaro che per difendere queste decine e decine di basi servono coperture e controlli. Servono collaboratori e collaborazioni. Serve soprattutto silenzio da parte dei giornalisti. E' anche per questo che non sto guardando Saviano in questo momento in televisione. Non certo per invidia. Gli lascio volentieri il palcoscenico e mi aggiungerei agli intervistatori con una domanda: dove sono, nascosti dentro quali montagne, le tonnellate di immondizia della Camorra di cui parlò in Gomorra? Sono per caso in alcune di queste basi della Nato? Il suo libro secondo me è stato poco letto, al di là delle chiacchiere di contorno. Dove sono, oltre all'immondizia, i cinesi, protagonisti di quella mafia? E su quali giornali sono uscite le notizie di tutti quegli omicidi che riempiono la seconda parte di Gomorra?

sabato 8 novembre 2014

Il giallo della "porta dell'ade"


Il discutibile videomaker Matteo Montesi l'ha combinata grossa, stavolta, ed è finito sotto processo. Il 10 ottobre 2014 si è introdotto, insieme a due giovani di Italian Ghost, in un tunnel del Monte Conero che, si evince dal suo video, sembrava non avere mai fine. E' una delle zone militari di cui spesso si parlò in passato in relazione ad episodi di spionaggio. Come ha fatto il videomaker a varcare quella porta verde, in cima al monte, che nemmeno Marco Berry di Mistero osò superare? Per saperlo servirebbe un'indagine della polizia che però non c'è mai stata.


Foto 1- Mistero
Foto 2 - Mistero
Foto 3 - Montesi
Foto 4 - Montesi



venerdì 7 novembre 2014

Metropolitan, "Google maps" scagiona Cannarozzo


Per due minuti Cannarozzo non avrebbe potuto compiere la strage al cinema Metropolitan. La tecnologia scagiona a distanza di quasi 60 anni il militare della finanza di Ancona, che nel gennaio del 1955 fu accusato dagli inquirenti di aver lanciato bombe a mano e sparato dei colpi di pistola nel noto cinema di Corso Garibaldi, decapitando due donne. La prova di Google Maps ha dato il risultato che avevo previsto. Se è vero che lasciò la caserma alle 20.30, sarebbe arrivato al Metropolitan solo alle 21.05, senza considerare che a casa si cambiò d'abito, perdendo quindi almeno altri 5 minuti. Che sommati agli altri 35 fanno 40 minuti. Ma secondo l'accusa Cannarozzo avrebbe compiuto la strage non oltre le 21.03.

martedì 4 novembre 2014

Milano, l'altra faccia di Renzi


L'altra faccia di Renzi è quella delle migliaia di italiani, che lui rappresenta, e che sono in difficoltà per la mancanza di serietà nel mondo imprenditoriale. Mentre in queste ore sulle reti Rai va in onda il premier Renzi, questo barbone sta dormendo a pochi passi da piazza Duomo a Milano, sotto la pioggia. Questa persona ha scelto di dormire sotto la sede del Monte dei Paschi di Siena, in una zona non coperta dai portici, in un clima ormai rigido. Ha una copertina addosso. Si muoveva appena. Sinceramente non me la sono sentita di chiedergli perché sia lì. Non sono pagato come giornalista da oltre cinque anni. Forse c'è una selezione crudele anche tra barboni e a lui è toccato stasera il posto peggiore. Forse andrà meglio un'altra volta, o forse si sentirà male, per il freddo. O forse è una sua protesta contro la banca, in questo periodo in difficoltà. Magari avrà perso molti soldi. Io mi sono posto queste domande. Spero che anche altre persone lo facciano e lo aiutino. Anche perché questa visione stride, stride veramente tanto con questa prepotenza di alcuni uomini senza scrupoli che vogliono avere la supremazia sugli altri. 


lunedì 3 novembre 2014

La doppia vita dell'ex patron di AltaitaliaTV


Cercando su Google il nome di Dario Albertinazzi, ex amministratore di AltaitaliaTV, compaiono tra i primi risultati due diversi profili. Quello di Infojobs parla di un uomo che dalla direzione aziendale televisiva sarebbe passato al mestiere di avvocato d'affari, iscritto ovviamente al Foro di Novara. Quello di Linkedin è veramente curioso. Dario Albertinazzi sarebbe passato dalla televisione alla Polizia di Stato. Tra le bizzarre esibizioni pubbliche di Albertinazzi, su internet, ricordo pochi anni fa un suo profilo, con falso nome scandinavo, in una chat line in lingua russa. Dario Albertinazzi, che ero abituato a vedere in giacca e cravatta, tirato a lucido e professionale nell'esposizione dei dati aziendali, era raffigurato in costume da bagno e quindi quasi nudo.

Delitti perfetti, la colpa è del presidente del consiglio?


Omicidi irrisolti, omicidi efferati di cui si occupa la televisione, processi fiume con indagini che non portano a nulla. L'Italia è ormai un paese in cui il colpevole può farla franca. Le attività illecite sarebbe più giusto che fossero dimostrate al magistrato piuttosto che ai telespettatori. In un articolo di cronaca semmai sarebbe interessante sapere chi ha denunciato e come è nata la storia. I magistrati affermano: senza un'attività preliminare diretta a scoprire i reati, a identificarne gli autori, a raccoglierne le prove, la giustizia penale sarebbe penalizzata, perché non avrebbe né occhi per vedere, né orecchie per sentire. Il dibattimento, in genere, dovrebbe consistere in una ripetizione delle indagini preliminari, la cui esistenza, penso, dovrebbe essere nota solo al cittadino denunciante.