sabato 5 marzo 2011

Patto per la fornitura di armi italiane a Gheddafi: prove di un rapporto ambiguo Italia-Libia


L’Italia ha venduto armi alla Libia per diversi anni? E’ quanto emergerebbe leggendo gli articoli di Repubblica del 1984 nei quali l’elemento più evidente appare un doppio canale attraverso cui si sarebbero sviluppati gli accordi tra i due paesi. Da un lato il nostro Stato Maggiore della Difesa impegnato a vendere svariati tipi di armamento a un paese al di fuori degli accordi militari del Patto Atlantico, dall’altro i ricatti del Raìs Gheddafi ad Andreotti sui danni di guerra da pagare. Sembra quasi, a leggere le righe del quotidiano di Scalfari, che le due vicende non si tocchino e l’uno ignori l’esistenza dell’altro. Il tema finì poi per diverso tempo nel dimenticatoio per delle frizioni internazionali tra il Raìs gli Usa e la stessa Italia, fino alla recente rivolta libica e alla conseguente dura repressione di Gheddafi. Le armi che hanno ucciso i ribelli forse sono italiane. Un sito chiamato Unimondo.org ha riportato nel febbraio 2011 tutte le inquietanti cifre di questo nuovo smercio di armi al Raìs: tra il 2008 e il 2009 sono stati incassati dal nostro paese ben 205 milioni di euro. Ma la fornitura militare dall’Italia alla Libia potrebbe non essersi mai interrotta del tutto.




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