La notizia del cardinale Martini che muore rifiutando le
cure è passata in sordina. Se fosse vero si tratterebbe di suicidio, un evento
non accettato dalla chiesa che vieta i funerali a chi si arroga il diritto di decidere
della propria vita al posto di Dio. Anche Piergiorgio Welby aveva fatto
scalpore quando chiese di morire perché, malato incurabile, era costretto a
stare immobile su un letto. Welby morì il 20 dicembre 2006 tra le polemiche.
Eppure la sua prima comparsa sui giornali nel 2005 era avvenuta per motivi diversi. Il 13
giugno di quell’anno il Corriere della Sera si soffermò sul suo caso, poiché si
era recato alla scuola Italo Svevo di Roma per votare nonostante la malattia e
la sedia a rotelle. Si trattò di un’operazione mediatica guidata dai Radicali.
Welby lottava per la vita e per la ricerca, cercando di dare una speranza ai
bambini malati. Cosa è cambiato nella vita di quest’uomo? Perché, poi, è stato
taciuto il paragone con il noto personaggio della tv di Berlusconi, il dottor
Welby, che era un medico che si occupava proprio di casi di coscienza?
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