sabato 21 giugno 2014

Un pugno di voti per il Senato


I nuovi senatori, il cui numero viene ridotto a cento, saranno scelti d'ora in poi tra i sindaci, che per governare nei loro piccoli territori non hanno bisogno di molte preferenze dei cittadini. Cioè verranno eletti non attraverso il suffragio universale, bensì dai consigli regionali, se ho ben capito. Tutto questo viene annunciato proprio a pochi giorni da quando il capo dei camorristi, Iovine, ha dichiarato ai magistrati che molti sindaci erano soggetti al potere delle bande della camorra. Non solo, la riforma mette l'elezione dei nuovi senatori nelle mani dei consiglieri regionali, dopo che per mesi sui quotidiani avevamo letto che quegli stessi consiglieri spendevano alla boutique o al ristorante i soldi dei contribuenti. Siamo sui livelli dei parlamenti farsa delle dittature, come quello cinese del 1982, o delle monarchie di tanti secoli fa.

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