lunedì 9 ottobre 2017

Giallo sul frate novarese che tradì le Brigate Rosse


C'è un giallo che coinvolge un frate novarese. Tutto nasce dall’assassinio del guerrigliero di sinistra Che Guevara nel 1967. Che Guevara fu ucciso dal console boliviano Quintanilla, il quale a sua volta venne fatto fuori ad Amburgo il primo aprile del 1971 da Monika Ertl, figlia di un ex nazista fuggito in Sudamerica. La Ertl era una collaboratrice di Frate Mitra. Molte fonti, anche siti italiani, affermano che per liquidare Quintanilla fu usata la pistola di Giangiacomo Feltrinelli. Ciò significa che Frate Mitra e le Brigate Rosse lavoravano insieme già prima della famosa infiltrazione del generale Dalla Chiesa, che infatti ha molti lati oscuri. Frate Mitra, il cui vero nome era Silvano Girotto e aveva iniziato il sacerdozio sul lago D'Orta, secondo la Stasi era una spia del BND di Bonn da diversi anni quando i carabinieri lo utilizzarono. Il prof Bartali nel libro "L'ombra di Yalta sugli anni di piombo" utilizza l'audizione di Frate Mitra nella commissione del senato del 2000. Tuttavia il dettaglio non indifferente che la Ertl fosse una sua "collaboratrice" lo si ottiene da un'intera pagina che il Corriere della Sera dedicò al frate barricadero il 20 giugno del 1973, molto prima dell'infiltrazione di Dalla Chiesa. La firma era di Maurizio Chierici, che al frate piemontese dedicò in quello stesso periodo, nel 1973, persino un libro, che si intitolava: “Fratello mitra”; cui fece seguito un film con Franco Nero. Tra il 1969 e il 1971,
Silvano Girotto (che indossato il saio volle chiamarsi padre Leone) aveva scelto di andare in missione in Bolivia. Questi nuovi dettagli fanno intuire che la storia ufficiale, secondo cui i carabinieri nell'estate del 1974 arrestarono i capi delle Bierre infiltrando Frate Mitra, non regge. 

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