venerdì 6 ottobre 2017

Gli americani del Cairo indagavano sul caso Moro


Dal 2014 risulta declassificata nel sito di Wikileaks una serie di telegrammi che tra il 16 e il 22 marzo 1978 ebbero come oggetto il rapimento Moro. Il 16 marzo 1978 parte dal Dipartimento di Stato statunitense verso Milano, Roma e Madrid, in Spagna, un telegramma firmato da Cyrus Vance, che ha ricoperto l’incarico di segretario di Stato dal 1977 al 1980. Viene concordato il messaggio che il presidente statunitense Jimmy Carter invierà al presidente della repubblica italiana Giovanni Leone. Il nome di Moro risulta in una prima versione censurata storpiato in “Morra”. Si susseguono alcuni scambi di informazioni. Il 17 marzo del 1978 parte da El Salvador dall’ambasciatore statunitense Frank J. Devine, verso il Segretario di Stato negli USA, la richiesta di conoscere dettagli sui terroristi di via Fani. Domande più dettagliate erano state poste il 16 marzo dal Dipartimento di Stato di Washington verso l'ambasciata di Roma. Una relazione con la risposta parte il giorno seguente, il 17 marzo 1978, e, una volta ricevuta da Roma dal Dipartimento di Stato, viene girata al Cairo, in Egitto, il giorno 18. A parlare sono l’ambasciatore Gardner e il segretario Vance. Affermano tra le altre cose: “Si ritiene che i terroristi abbiano usato una "Tula Tokarev TT", una pistola automatica russa risalente al 1930." "Tra i 77 bossoli trovati sulla scena ne sono stati identificati alcuni da una pistola "NAGANT", un’altra arma russa risalente ai giorni dell'esercito zarista." Il 21 marzo 1978 gli americani del Cairo rispondono a Washington. Chiedono di sapere ancora di più. Si vogliono attrezzare per addestrare le loro guardie del corpo. L'ambasciatore Eilts per esempio voleva vedere le fotografie dei poliziotti morti in via Fani nell’Alfetta. Specificava che sarebbero servite per mantenere alta l’allerta dei loro reparti di sicurezza: “Il rispetto per la morte dei colleghi poliziotti può impressionarli.” Il motivo della preoccupazione degli americani in Egitto, nel marzo 1978, era la proposta "rivoluzionaria" di Sadat. Voleva stipulare una pace con Israele dopo gli anni della guerra dello Yom Kippur.

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