E’ tramontata il primo febbraio 2012 la trovata del governo
Monti dell’Abolizione del valore legale della laurea, che in fin dei conti è
l’abolizione stessa della certificazione di Stato del laureato. A salvarci
sembra siano stati i tanti pareri negativi che sono stati registrati dal Senato
nel corso dell’indagine conoscitiva tra tutte le categorie interessate. Un
primo disegno di riforma era stato lanciato nel 2010 dal centro-destra con
l’idea di un organo statale accentrato di controllo e rating delle università.
Seguendo questa strada l’abolizione del valore legale della laurea pare sarebbe
servito a favorire l’ingresso nel marcato della formazione universitaria di
nuovi soggetti privati e anche esteri. Stupore è stato quindi espresso dagli
ordini professionali e i sindacati per l’iniziativa. Tra le conclusioni
dell’indagine conoscitiva parlamentare desta sospetto il fatto che il
provvedimento, per attuarsi, avrebbe necessitato della cancellazione di numerose
leggi e regolamenti, di qui la decisione di non procedere oltre.
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