mercoledì 6 giugno 2018

IMI-SIR: lo Stato vince cause contro se stesso


E' veramente curioso quello che sta accadendo a ciò che resta del famoso Consorzio interbancario della SIR. Lo Stato, per mezzo di una legge del 2017, incasserà del denaro grazie all’estinzione di vertenze giudiziarie. E fin qui sarebbe tutto normale. Il problema è che le vertenze erano state attivate dai suoi stessi Ministeri! Per di più, alcune di queste avevano uno scopo sociale di enorme importanza: servivano per denunciare l’inquinamento rilevato negli stabilimenti chimici di Rovelli. E ora, da quanto leggiamo, queste inchieste giudiziarie non esistono più. 
Avevamo già detto della finta cessione ai privati del Comitato. Questo organo statale, creato dalla politica democristiana nel lontanissimo 1982, era detentore del 60% di quella che avevamo chiamato la “holding dei fallimenti”, la quale lucrava sulla chiusura degli impianti chimici della SIR e sulla vittoria delle cause intentate dai creditori della famiglia Rovelli, all’epoca proprietaria dell’azienda. Quando il Comitato fu chiuso con la legge 122 del 31 maggio 2010, quel 60% non venne privatizzato, ossia ceduto a una società qualsiasi, come fu scritto sui giornali, ma venduto alla Fintecna, che incorporò subito la nuova arrivata nella sua controllata Ligestra Tre. La Fintecna era già allora una società della Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta per un buon 80,1% nel portafoglio titoli del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Già questo bastava per capire quale giro vorticoso vi fosse sulle aziende nazionalizzate.
Ma ciò che leggiamo nel bilancio 2017 di Fintecna sta superando ogni limite. Ligestra Tre contiene tuttora, tra le voci di bilancio, la “Gestione Separata ex SIR”, che - stando al documento - sta facendo registrare ottimi risultati economici. Certo, questo avviene perché le cause che erano state intentate contro Rovelli vengono regolarmente perse! Nel 2017 è stato registrato a bilancio il positivo (per Fintecna) andamento della “vertenza attivata contro la società (e contro il Consorzio Bancario SIR) da un ex Commissario liquidatore del predetto Consorzio”. Inoltre - prosegue il documento presente sul sito di Fintecna - si è estinta la “causa a suo tempo avviata dal Ministero dell’ambiente e dal Comune di Carrara contro il Consorzio Bancario SIR in ordine alla presenza di inquinamento ambientale all’interno di un sito industriale ad Avenza in passato gestito da una società del gruppo SIR e poi ceduto alla Syndial.” Cosa si intende per estinzione? Che l’inquinamento non c’era o che la causa è stata, passateci il termine, insabbiata?
Vertenze giudiziarie chiuse significa certamente polemiche scongiurate. Ma non è solo questo che conta per i dirigenti di Fintecna. La legge 205 del 2017 consente a un collegio di nuovi periti di redigere una “valutazione estimativa intermedia” del patrimonio dell’ex SIR (e anche dell’ex EFIM, la partecipata delle armi) e di distribuire gli utili rispetto alla precedente stima in modo che il 30% finisca nelle tasche di Ligestra Due, la legittima proprietaria, e il 70% vada direttamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Ma allora ci si chiede: quanti soldi ci sono in ballo se viene varata una legge apposta per questo scopo? E da dove emergeranno degli utili in un’azienda, la SIR, defunta da tempo e smembrata fin dagli anni Ottanta del secolo scorso? Non lo sappiamo proprio, però il giallo continua.

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