sabato 13 agosto 2022

Clima, una grande bufala per proteggere le industrie?

 

Continuano a uscire a getto continuo articoli di grandi giornali in cui si tenta di dare i numeri del lotto, nel senso che vengono proposte al lettore le previsioni più catastrofiche possibili sui cambiamenti del clima di qui a 30-50 anni, o forse più. Mi avvicino ai 50 anni di vita e direi che ne ho passati almeno la metà a leggere previsioni come queste, che lasciano le cose come stanno.

L’ultima sparata pubblicata dal quotidiano cattolico Avvenire arriva dalla Cina, uno Stato governato da una dittatura comunista, ateo per giunta, che ha avviato da tempo una pianificazione per creare un clima artificiale, proprio sulla scorta delle scoperte del professor Dessens e dei suoi colleghi. Eppure la Cina in Italia riesce a far pubblicare una previsione catastrofica secondo cui Milano diventerà come il Texas e le estati dureranno il doppio. Sembra una presa in giro: cambia il clima? Sono cavoli vostri, noi abbiamo già risolto. 

Non solo. Il tutto è corredato dalla notizia che 11mila scienziati, come al solito anonimi, hanno sottoscritto una petizione per salvare l’umanità da “sofferenze indicibili”. Per far leva sulla psiche della popolazione, viene utilizzato sempre il solito sillogismo aristotelico, che sulla base di una premessa conduce a una soluzione obbligata: tutti lo dicono pertanto inutile discuterne, è tutto vero. Abbiamo sperimentato di recente con i virologi che gli scienziati raramente sono d’accordo e che le loro personalità emergono con prepotenza in tutti i dibattiti televisivi.

No, non riceviamo notizie credibili. Voglio pertanto segnalare alcune incongruenze piuttosto gravi che ho notato in questa storia del clima che cambia. Avrei voluto risparmiarmelo, perché si tratta di entrare nello specifico di altre materie, come la Chimica, che non conosco così bene. Però so distinguere l’anidride carbonica dall’acido carbonico. Arrhenus è il padre delle moderne teorie sul riscaldamento globale. Ma nel suo testo non parla mai di anidride carbonica, che ha la formula: CO2, bensì di acido carbonico, con formula: H2CO3. Ho riletto più volte il capitolo sul riscaldamento globale e lui è molto chiaro, non ci sono dubbi: la temperatura della terra aumenta per colpa dell’acido carbonico. Come si è arrivati, allora, all’anidride carbonica? Spero che qualche professore di Chimica mi scriva e mi aiuti a capire. 

Seconda grossolana discrepanza: anche i più dettagliati articoli sul riscaldamento globale, usciti in epoca recente su giornali britannici come carbonbrief.org, affermano che le eruzioni vulcaniche abbasserebbero la temperatura della terra. Cioè le eruzioni avrebbero una funzione mitigante rispetto al riscaldamento dovuto alle combustioni di petrolio. Arrhenius afferma anche qui con fermezza una cosa molto diversa: che sono le eruzioni vulcaniche le principali responsabili di aumento di acido carbonico nell’atmosfera e quindi degli aumenti di temperatura sulla terra. E’ l’esatto opposto. Ora, trattandosi chiaramente di combustioni a me viene facilmente da dedurre che Arrhenius abbia ragione e gli altri abbiano capito fischi per fiaschi. E questi ultimi avrebbero anche il movente del loro delitto: rendere le combustioni da idrocarburi le uniche colpevoli degli aumenti di temperatura e quindi delle catastrofi climatiche. 

Ma anche se fosse vero quanto affermano gli attuali anonimi scienziati, come possiamo passare all’azione se non abbiamo la più pallida idea di come ridurre le emissioni di gas serra? Andando per tentativi? Togliendo dalla circolazione prima tutte le automobili col motore a scoppio e guardando se il termometro sale o scende? Di fatto, come avrete letto sui giornali, non ci è stato dato il tempo di rifletterci sopra. Il Parlamento europeo ha deciso subito di agire in modo draconiano. Ha proibito dal 2035 la vendita di auto con motore diesel o benzina. Con quali risultati futuri? Con quali aspettative? Su questo ho provato ad aprire discussioni su Twitter ma regna la più assoluta omertà. 

Eppure ne abbiamo date di informazioni da queste colonne! Basterebbe guardare l’esperimento del professor Dessens. Gli utenti francesi, scherzando, hanno commentato: ecco i cambiamenti climatici! E in effetti non fa una piega: erano combustioni di carburante che producevano effetti sul clima. Ma è altrettanto evidente che questi effetti, modestissimi, si materializzano solo dopo l’immissione in atmosfera di enormi quantità di gas serra in pochi chilometri quadrati. Inoltre, le industrie, seguendo questa mia analisi, diventerebbero le principali sospettate del cambiamento climatico, sempre ammesso che i disastri a cui assistiamo non siano imputabili ad altri fattori: esperimenti con lo joduro d’argento? Cataclismi naturali inevitabili? 

Una risposta io ce l’avrei, ed è molto più precisa di quella che arriva da organi politicizzati come l’IPCC (nel quale gli studi degli scienziati sono soggetti all’approvazione del Parlamento Europeo...) o come il CMCC (quest’altro molto contestato perché fu un’idea addirittura del Berlusca). La soluzione del giallo probabilmente ce la forniva il professor Robert Edward Munn, detto Ted. Fu un meteorologo canadese, morto quasi centenario nel 2013, e fu ideatore di uno studio sugli effetti del riscaldamento globale sulla fisica dell’atmosfera. In un articolo del quotidiano La Stampa, datato 1979, a margine di una conferenza sul clima prese la parola, senza nascondere il nome, e fece degli esempi concreti di modifica del meteo: “Le perturbazioni arrivano dall’Europa all’Atlantico settentrionale. Ebbene la loro velocità e la loro direzione possono essere influenzate da fonti di calore artificiale e da inquinamenti. Alle perturbazioni atlantiche di origine naturale si possono aggiungere quelle dovute, per esempio, a un ciclone che attraversando regioni disboscate dell’America ha sollevato e trasportato nella stratosfera tali quantità di polvere da formare una coltre. Questa coltre assorbe i raggi solari con conseguenze immaginabili: freddo, nuvolosità e via di seguito.” Munn qui sembra spiegare il comportamento dei cicloni invernali negli Stati Uniti. Ma ancora, altra perle: “Il gas krypton, emesso in quantità accettabili per la salute umana, può cambiare a lungo termine i campi elettrici nell’atmosfera, con aumento delle perturbazioni.” Mario Fazio, il giornalista della Stampa aggiungeva altri dettagli, sintetizzando probabilmente il pensiero di Munn: “Modelli matematici e ricerche dirette del Centro americano per l’atmosfera confermano che tutte le centrali termoelettriche provocano aumenti di temperatura valutati fino a 8 gradi centigradi sopra il Canada e la Siberia.” Qui invece si intravede quello che per i meteorologi è attualmente il Vortice Polare, che d’inverno si forma, si rinforza, si approfondisce e provoca siccità o grandi nevicate a seconda dei suoi movimenti proprio tra Canada e Siberia. Lo stesso Gino Papuli, nello spiegare i progetti futuri della Francia coi meteotroni, affermava che si pensava, nel 1987, di utilizzare, per formare aria calda, tutte le torri di raffreddamento delle centrali termoelettriche, poiché al contrario dei bruciatori di Dessens producevano calore a costo zero. 

Dunque, eccola la connessione diretta causa-effetto del cambiamento climatico. Quando si chiede di agire, si può andare dritti alla soluzione. Ma perché, se ci si tiene tanto al clima, l’Enciclopedia del cambiamento climatico, redatta da Ted Munn, viene venduta a 4.500 dollari nuova e 1.300 dollari usata?

1 commento:

  1. Proprio perché non smetto mai di verificare quanto scrivo, mi è venuto in mente di fare la prova del nove, cercare "anidride carbonica" nel testo di Arrhenius "Il divenire dei mondi". Compare solo a pagina 180, tre volte, per spiegare che dall'anidride carbonica si forma l'ossigeno. Giusto per essere precisi quanto è possibile.

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