venerdì 12 agosto 2022

Scoperta una tecnica per creare temporali artificiali


Il 7 giugno 2022 è stato presentato sul sito nature.com un interessante esperimento sul clima.

Una equipe di scienziati del medioriente sembra sia riuscita a generare dei temporali artificiali alimentandoli da terra con un getto di aria calda, simulando, pertanto, l'attività delle correnti ascensionali naturali. 

"In questo lavoro vengono presentati i risultati dello sviluppo di un modello matematico e della simulazione numerica della risalita in atmosfera di un getto diretto verticalmente alimentato dal calore di condensazione del vapore acqueo su un aerosol igroscopico introdotto nel getto in partenza. È stata valutata la possibilità di creare nubi convettive artificiali in funzione dei parametri del getto, del potere calorifico di condensazione e dei profili verticali della velocità del vento, della temperatura e dell'umidità dell'aria."

Questa l'introduzione del lavoro degli scienziati, i quali non fanno altro che proseguire la ricerca tecnologica sui meteotroni, di cui già questo blog si era occupato. Alcune macchine per generare da terra le nubi furono utilizzate sicuramente dai francesi sui Pirenei. Erano gli anni Sessanta del secolo scorso. Gli esperimenti, documentati dal quotidiano La Stampa, ebbero risultati sconosciuti.




L'esito del più recente test, di cui vedete qui sopra alcune foto, sembrerebbero incoraggianti, almeno per chi crede che la tecnologia possa integrare le carenze di pioggia naturale. Ecco le conclusioni degli scienziati.

"La creazione di nubi artificiali e precipitazioni con l'aiuto di un getto reattivo diretto verticalmente con rifornimento è possibile in condizioni atmosferiche favorevoli, che sono vicine, ma non hanno ancora raggiunto le condizioni di sviluppo naturale. La gamma di condizioni favorevoli per stimolare la convezione delle nubi è notevolmente ampliata grazie all'uso di un aerosol igroscopico come nucleo/guscio NaCl/TiO2."

In buona sostanza, le condizioni che la natura ci deve offrire perché questo esperimento vada a buon fine sono facilmente raggiungibili: pressione dell'aria alta ma non troppo, calma di vento e una discreta umidità (sul 66%). Poi ci penserà il meteotrone a favorire artificialmente la risalita di aria calda. Ma, per un risultato ottimale, gli scienziati consigliano di piazzare l'attrezzatura in media montagna, sopra i 1100 metri di altitudine, in modo da essere più vicini all'area in cui si generano in natura i cicloni temporaleschi. 

Attenzione soltanto a un particolare. Tra gli scienziati citati in bibliografia compare anche un certo L. G. Kachurin. Non è uno scienziato qualunque. Fu molto attivo in guerra fredda al servizio dell'URSS. Redasse un documento molto preciso, corredato da illustrazioni, sulle modifiche artificiali del clima. Era il 1978. Lo studio fu intercettato e tradotto dalla CIA. È presente nell'archivio Foia, sebbene sia in parte censurato. Kachurin a noi sembra fosse molto più avanti rispetto a questa tecnologia dei meteotroni. Nell'introduzione del suo saggio accennava a nuove tecniche di modifica della stratosfera, che avrebbero permesso di generare disastri meteorologici capaci di annientare intere popolazioni, e per questo auspicava un accordo internazionale di pace. Purtroppo l'analisi dettagliata di queste tecnologie non è disponibile nell'estratto presente in archivio.

Ci pare a questo punto doveroso aggiungere che la politica dovrà fare buon uso di queste tecnologie, informando adeguatamente la popolazione e assumendosi le responsabilità di eventuali, sempre possibili, errori negli esperimenti. Sembra scontato dire queste cose, ma non lo è.

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