giovedì 29 settembre 2011

Ancona: nel 1982 si sfiorò la strage radioattiva?


Un titolo de La Stampa del 16 dicembre 1982 rischia di far riscrivere la storia della frana di Ancona. C’erano delle bombe al cobalto che potevano provocare una strage? Questo, perlomeno, è ciò che scriveva il quotidiano torinese quel giorno, avvertendo i lettori che nonostante la frana due bombe al cobalto si erano salvate evitando che le radiazioni mortali si propagassero. 
Erano state conservate nell'ospedale oncologico e sarebbero state trasferite con non pochi problemi presso l’ospedale regionale di Torrette. Dovevano servire, ad Ancona come nel resto d’Italia, alla cura dei tumori e in qualche modo riprendono il discorso del dottor Protti sugli Isotopi Radioattivi. Questo elemento, ed anche la notizia che nel 1977 un carico di uranio era diretto al porto di Ancona, non fanno che aumentare i sospetti sul vero utilizzo di queste bombe al cobalto. Era davvero una cura o qualcuno ha nascosto ad Ancona una pericolosa bomba atomica?




2 commenti:

  1. la bomba al cobalto è il nome di una apparecchiatura medica...

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  2. sì ho letto che ci sono altri casi, ma non mi convincono nemmeno quelli sinceramente. Io il cancro con un elemento radioattivo non me lo curerei... non so te. La differenza con Ancona sta che il giornalista è allarmatissimo per le radiazioni, parla di strage mancata e poi unisce al cobalto l'Uranio. Mi pare di averlo scritto che questo è un caso strano. Poi parla di pasticche inserite in blocchi di cemento armato. Un'apparecchiatura nel cemento armato a che serve? Ma poi tutti quelli che all'epoca l'avevano letto l'articolo dove sono?

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