giovedì 1 settembre 2011

C'è sempre la Novocaina dietro la morte di Giuliano Taccola?


Il giocatore della Roma Giuliano Taccola fu fulminato da un’iniezione di Penicillina allungata con la Procaina? E’ una possibilità non remota che scaturisce dal confronto delle cronache dei quotidiani dell’epoca. Uno dei casi ancora adesso più discussi forse aveva la soluzione già nel 1969. Quella volta a Cagliari, a somministrare i medicinali al giocatore malato, tramite il dottor Visalli della Roma, fu in realtà il medico dei sardi Augusto Frongia. Fu un tragico errore? Dal motore di ricerca de La Stampa emerge un altro decesso identico a quello di Taccola ma estraneo al mondo del calcio, avvenuto sempre per l’uso del Neopenil-S.  A quei tempi si accertò che di Penicillina si poteva morire, ma solo quando vi era in aggiunta della Procaina o Novocaina. Vi racconto nel mio lavoro come l’inchiesta del PM Altieri sia arrivata fino alla morte per Broncopolmonite Fulminante, ipotesi che fu formulata già nei giorni dopo la tragedia dalla Gazzetta dello Sport. L’inchiesta ufficiale partì da indagini accurate della Polizia dell’Eur di Roma, e poi proseguì con la richiesta di archiviazione da parte del PM di cui si parlava il 14 novembre del 1970 su Il Tempo di Roma. Il quotidiano romano nel suo resoconto faceva sparire le indagini della polizia, che avevano accertato negli interrogatori la morte di Taccola per l’iniezione di Penicillina, e citava solo il lavoro del PM Altieri, divenuto famoso in seguito per essere stato minacciato dalle Brigate Rosse.


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