giovedì 3 gennaio 2013

Un documento condanna E. P. per le fucilazioni di Sappanico


Un documento proveniente dall'archivio dell'Istituto Regionale di Storia del Movimento di Liberazione delle Marche e presente nell'appendice della mia tesi di laurea condannerebbe E. P., la ragazza processata e assolta nel dopoguerra ad Ancona per la fucilazione di due giovani. La famiglia di questa ragazza aveva ospitato infatti a Sappanico due renitenti alla leva, Etles Rotondi e Gorizio Mastrorilli. I due furono presto messi alla porta allorché uno dei giovani ebbe un'infatuazione per la sorella di Elisa, che si chiamava Ornella. In realtà la famiglia P. era filo-nazista e, quando i due giovani trovarono rifugio dalla vicina e rivale famiglia dei Colonna, secondo voci degli abitanti Elisa avvertì i tedeschi, i quali fucilarono brutalmente Mastrorilli e Rotondi. Al processo, pur rischiando il linciaggio, E. P. e la sua famiglia dopo una condanna in primo grado furono assolti per insufficienza di prove. E dire che invece la prova c'era. In un resoconto della prefettura fascista il primo luglio 1944 stava scritto alla fine: "Questa mattina si è portato in Ancona da Montesicuro l'Arcivescovo Della Pietra per intercedere presso l'A. Commissario ed il Comando Tedesco in favore di tre giovani arrestati ieri a Sappanico dalla colonna mista di Tedeschi e militi che ha ieri agito in quella zona. Due altri giovani (un 24enne e un 27enne) sono stati fucilati ieri nella medesima località per delazione di certa E. P. (nel documento il nome è leggibile n.d.r.), impiegata comunale e studentessa universitaria, che in seguito è fuggita coi tedeschi insieme alla famiglia."


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