sabato 6 agosto 2016
Giudici militari fannulloni sotto accusa
I tribunali militari sono senza lavoro. Eppure i giudici che operano in questo settore, parallelo alla giustizia civile e che si occupa solo di reati commessi da militari o in luoghi militari, restano molto numerosi. E’ il contrario di quanto accade nella magistratura ordinaria, dove le cause restano negli armadi delle procure per mancanza di personale. Eccovi i dati più recenti. In tre tribunali militari, Napoli, Roma e Verona, risultano pendenti 81 processi a Napoli, 56 a Roma, 82 a Verona. Se si contano anche i processi in carico al Gip, annotiamo 55 processi a Napoli, 129 a Roma, 87 a Verona, mentre sono solo 61 i procedimenti finiti in corte di Appello a Roma. Nemmeno pervenuto il dato del tribunale militare di sorveglianza, per assenza di carico di lavoro. Altri numeri sono eloquenti. Se nel tribunale ordinario di Caltanissetta, il meno oberato di lavoro, erano aperti nel 2012 11 mila 110 processi, in tutti e tre i tribunali militari messi insieme i processi, compresi quelli contro ignoti, erano appena 2 mila 200. Se poi si approfondisce il contenuto di questi processi militari, si scopre che il 70% di essi viene archiviato, cioè non giunge al dibattimento. Nel 2015 furono 1095 su 1569. E c’è di più. Secondo voci di corridoio questi giudici militari, che sono dei civili senza alcun grado, vesserebbero i militari iscrivendoli nel registro dei reati per un nonnulla e poi rinviandoli a giudizio per far brodo, per cercare di tenere vive statistiche giudiziarie comunque in ogni caso infime. Si parla anche di dipendenti civili vessati e discriminati nei tribunali militari. I magistrati sapendo di essere pochi si aiuterebbero tra di loro per evitare qualsiasi procedimento disciplinare. I cittadini chiedono al Parlamento di sopprimere del tutto la giustizia militare inglobandola in quella ordinaria. Fino od oggi però non si è mosso nessuno.
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