martedì 22 febbraio 2011

La Libia, Gheddafi e la verità sul caso Ustica?


Il DC-9, l’aereo di linea caduto a Ustica il 27 giugno del 1980, partì in ritardo per far inserire nella sua scia un aereo americano. E’ quanto affermava l’ex esponente dell’M.S.I. Carlo Ciccioli in una mia intervista del 2000 per una radio marchigiana. La sua teoria derivava da un documento in cui il suo partito ricostruiva la tragedia, documento che era stato sequestrato proprio il giorno prima dell’intervista dal tribunale militare, attraverso il nucleo dei Carabinieri della polizia giudiziaria di Ancona. Questa versione è stata dapprima smentita dalla tesi dell’onorevole Giovanardi secondo il quale nell’aereo c’era una bomba, poi è stata confermata dalla sentenza del tribunale di Palermo su cui scriveva il 21 settembre 2011 il quotidiano Il Resto del Carlino, affermando che i parenti delle 81 vittime del DC-9 sarebbero stati risarciti dallo Stato. Tuttavia il 16 marzo 2012 Il Fatto Quotidiano ha parlato di un nuovo rovesciamento delle sorti di questa battaglia giudiziaria e di una sospensione dell’ultima sentenza.


          

1 commento:

  1. Per mero rispetto di quanti incolpevolmente coinvolti mi permetto di dissentire da questa ricostruzione video dalle caratteristiche di estremo disordine.
    Vi invito a rilevare che:
    a) i Mig 23 in apertura mostrano insegne di nazionalità sovietiche contrariamente al Mig 23 caduto su Castelsilano
    b) si afferma che il DC9 Itavia sia stato colpito da un missile a guida IR di produzione francese incompatibile con la dotazione degli F14 ritenuti responsabili dell'abbattimento
    c) l'aereo radar Grumman E2 (C) Hawkeye dispone di sistema IFF che permette l'identificazione di tracce radar diverse anche in coincidenza di coordinate
    d)l'intercettazione parte con una coppia di F14 identificati dal "jolly roger" come appartenenti al gruppo di volo VF84 ed il lanciatore appartiene ad un altro gruppo di volo

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