domenica 20 marzo 2016
Montevergine, processo farsa per non svelare Gladio?
Francesco Caruso, il portavoce dei No Global che protestò contro la Nato a Montevergine, fu assolto dalle accuse per non svelare le trame di Gladio? E' l'ipotesi che emerge da un'analisi attenta di alcuni dettagli di questa storia, che sembra mutare volto col passare del tempo. L'elemento chiave di questa mia interpretazione è un passaggio dell'articolo del quotidiano L'Unità del 21 agosto 2001. Cosa poteva esserci sul Montevergine nel 2001 e poi nel 2002, al momento dell'effettiva occupazione da parte dei No Global? Lo disse il quotidiano di sinistra alla prima protesta dell'agosto 2001: la base era «poco presidiata» dalla Nato, ma «una zona cuscinetto» era sorvegliata «dai nostrani carabinieri». Quindi è per questo che Caruso fu fermato subito e identificato? C'era un rapporto diretto tra Nato e carabinieri? Sarebbe stato inaccettabile per la nostra legge e la libertà del nostro paese. Caruso questo avrebbe dovuto denunciarlo. E magari c'era pure un legame tra Nato e antiterrorismo, come ipotizzò nel 1992 la commissione parlamentare presieduta da Libero Gualtieri su Gladio? Il processo contro Caruso, se avesse analizzato i fatti con accuratezza, lo avrebbe potuto scoprire, ma le cose andarono diversamente.
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