mercoledì 2 marzo 2016

Le singolari proteste dei lavoratori siciliani


Scioperare contro i concorrenti della propria azienda. E' la singolare protesta che va in scena in questi mesi in Sicilia, a Palermo. I protagonisti sono i miei ex colleghi, che lavorano cioè in quell'azienda che gestisce, tra le altre cose, i contratti di Edison e di certi enti pubblici, anche del nord Italia. Seguo con un certo interesse le loro vicende soprattutto perché è ormai chiaro che quel percorso professionale porta dritto verso la logica delle holding pubbliche costruite sui fallimenti. Oggi 2 marzo 2016 ci sarà l'ennesimo sit-in dei lavoratori davanti alla Regione Sicilia per scongiurare 1500 licenziamenti. Ma ecco la stranezza. Se una volta si scioperava contro il datore di lavoro, adesso lo sciopero è diventato politica economica. I lavoratori si sostituiscono alle istituzioni e consigliano ai politici di contrastare il sistema delle delocalizzazioni, evitando in questo modo il gioco al ribasso nella vendita delle commesse alle aziende di outsourcing, ditte cioè che gestiscono per conto di altri alcuni servizi, come le telefonate dei clienti, l'archiviazione dei contratti e persino l'ufficio reclami. In questo modo la protesta dei sindacati si trasforma in uno sciopero per i mancati affari dell'azienda, come se fossimo nel fascismo, durante il quale le corporazioni univano lavoratori e imprenditori nel segno del supremo bene nazionale.

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