sabato 2 luglio 2016

Al Qaeda, quello stato terrorista virtuale


“Al Qaeda è uno stato terrorista virtuale”. Lo affermava Maurizio Molinari in un suo articolo del 19 febbraio 2001, vale a dire pochi mesi prima dell’attacco al World Trade Center. Bin Laden pareva fosse pronto ad attaccare l’Europa. Tra i suoi contatti, secondo i servizi segreti europei citati dal quotidiano torinese, c’erano i terroristi algerini, i quali nel 1994 avevano tentato di dirottare un aereo verso la Torre Eiffel. E’ un fatto che sembra anticipare ciò che avverrà a New York sei mesi più tardi. Ma non è certo l’unico. A Londra era stato appena sventato un attentato con il gas nervino, che avrebbe dovuto far strage nella metro della capitale inglese. Gli attentatori fermati erano uomini di Bin Laden. Lo sceicco del terrore era comparso due anni prima anche in un altro “Terrorism review” della Cia, datato settembre 1998, ma questa volta per delle minacce che gli Stati Uniti avevano ricevuto da gruppi a lui affiliati, quali gli estremisti della Jihad islamica egiziana, e l’altro gruppo egiziano denominato “al-Gama’at al-Islmaiyya”. Si trattava, appare evidente, di un terrorismo privo di un radicamento territoriale. A Beirut, in Libano, Al Qaeda e i terroristi palestinesi si erano incontrati fianco a fianco per un seminario di studio reso pubblico. Era la prima volta, affermava Molinari. Un evento storico, dal quale sarebbe cominciata la cacciata dei “non musulmani” da Israele.

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