martedì 23 febbraio 2016

La persecuzione antisemita di un luminare dell'antifascismo


Un articolo pubblicato il 25 gennaio del 2015 dal quotidiano Il Mattino di Padova ripropone in modo drammatico la questione del misterioso dottor Protti. Chi era quel medico che negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso pretendeva di curare il cancro, ad Ancona, con il lievito della birra, e che provocò invece l'inutile e inaudita sofferenza dei suoi pazienti? Secondo studi storici condotti di recente nel nord-est italiano, Giocondo Protti fu il "conferenziare ufficiale" dell'antisemitismo durante gli ultimi anni del fascismo, intorno cioè al 1944. La scienza del professore - ha affermato il quotidiano veneto - non serviva ad altro che a convincere ed esaltare "il grandioso, catartico castigo divino" che attendeva gli ebrei. Sul periodico Solco il primo gennaio del 1944 il professore pubblicò un altro articolo intitolato "Israele o Cristo?", che sentenziava così: "il nostro nemico, unico e solo, è il popolo ebraico". Ma se gli ebrei erano “il cancro dell’umanità”, la Shoah di Protti proseguì anche nel dopoguerra con i governi di centrosinistra. In un'altra recente ricerca storica pubblicata online e intitolata Acta Histriae del 23 gennaio 2015, è stato scritto che Giocondo Protti fu probabilmente finanziato dagli stessi nazisti per la sua propaganda antisemita del periodo di Salò. Protti univa elementi di "antigiudaismo cattolico ad un razzismo biologista ispirato alla sua formazione e attività scientifica". Nell'immediato dopoguerra Protti citò Otto Rahn tra gli estimatori delle sue teorie scientifiche sul cancro, e non si trattava evidentemente di un'omonimia.

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