giovedì 15 giugno 2017

L’internazionale del terrore di Gladio


E’ mai esistita prima dell’attacco al World Trade Center un’internazionale del terrore? Ed è mai stata finanziata dagli arabi? Sembra incredibile ma la risposta arriva dal lontano 1976, dai tempi della banda Baader-Meinhof: sì, negli anni di Piombo si stava creando qualcosa di simile ad Al Qaeda. In un bellissimo articolo della Stampa, intitolato: “I terroristi tedeschi” e pubblicato il 3 agosto del 1976, il giornalista Tito Sansa affermò che vi erano contatti frequenti tra le Brigate Rosse, la RAF e i terroristi palestinesi, ma soprattutto che questi “criminali politici” ricevevano “ingenti sovvenzioni” dai paesi del Medio Oriente. “Non c’è più azione di pirateria aerea, occupazione armata di ambasciata, attentato politico internazionale al quale, insieme con i palestinesi e con il ricercatissimo Carlos, non abbiano partecipato anche tedeschi”, scriveva Sansa nel suo articolo. “A Parigi, all’Aja, a Ostia, a Stoccolma, a Vienna, a Entebbe (per ricordare le azioni più spettacolari) erano sempre presenti terroristi tedeschi, o sono stati impiegati mezzi e armi forniti dai tedeschi.” Ma dove avvenivano i contatti tra le BR e la RAF? In tutta Europa, e non solo. “Avvengono in Francia, in Svizzera, in Austria, in Italia, e soprattutto nel Medio Oriente - disse il capo della polizia dell'ex Germania Ovest, Boeden - da dove (non sappiamo da parte di chi, abbiamo soltanto sospetti) i criminali politici ottengono ingenti sovvenzioni. Non possiamo accusare la Libia - proseguiva Boeden nell’articolo di Sansa - del resto Gheddafi ha smentito seccamente. Possiamo solo dire che lo Yemen meridionale offre ospitalità ai terroristi tedeschi.”

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