giovedì 14 settembre 2017

Almaviva ancora esclusivista sui radar israeliani


La notizia è del 30 gennaio 2016 in un avviso pubblicato sul sito della Guardia di Finanza. Almaviva spa, nello stesso periodo in cui apriva vertenze contro i propri lavoratori dei call center, minacciando ben 2500 licenziamenti, ha continuato a ricevere svariati milioni di euro per acquisire dagli israeliani e aggiornare con i propri sistemi i radar utilizzati dalle forze militari della Nato. Sono per la precisione 2 milioni 624.939,26 euro, iva esclusa, i fondi pubblici erogati ad Almaviva con l’appalto del dicembre 2015. Il giro d’affari internazionale legato a sistemi elettronici militari, dunque, crea un seguito rispetto a quanto fu scritto nelle notizie del 2011. Non c’è stata alcuna gara d’appalto, l’unica offerta era quella di Almaviva spa, che ha agito in regime di concessione esclusiva, un sistema di origine fascista che ricorda il piano di ricostruzione di Ancona dell'imprenditore Edoardo Longarini. Il motivo per cui è stata scelta ancora una volta Almaviva spa viene riportato nelle righe successive dalla Guardia di Finanza, che motiva così il provvedimento: “La «Almaviva» SpA è l'unica in grado di realizzare il servizio in argomento, con i requisiti tecnici ed il grado di perfezione richiesti.” L'acquisto del materiale avviene grazie a un accordo stipulato da Almaviva con la ditta israeliana "Elta Systems ltd", che opera nell'attivissima industria bellica israeliana fin dal 1967, anno della guerra dei sei giorni. Nel 2003 presentò al salone aeronautico di Le Bourget un sofisticatissimo radar antimissile da un milione di dollari.

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