mercoledì 13 settembre 2017

Il terrorismo islamico ha origini socialiste


E' giusto attribuire le colpe del terrorismo islamico alla religione di Maometto? Sono diversi mesi che sui giornali italiani si leggono editoriali che invitano la gente a non accogliere i musulmani, perché sarebbero pericolosi per la società. La campagna denigratoria di questo gruppo etnico, oltre a scontrarsi con la Carta dei diritti umani dell'Unione Europea, che è vincolante dal 2009 con l'approvazione del Trattato di Lisbona, e che sancisce la libertà di culto, non ha alcun fondamento nemmeno nella storia. Delle origini del terrorismo islamico parlò in tempi non sospetti, quando il fenomeno era sconosciuto, lo storico delle relazioni internazionali Ennio Di Nolfo. Tutto nacque con l'affermarsi in Siria e poi nel resto del mondo arabo del partito Baath, il quale propugnava una forma giacobina e 'spirituale' di socialismo, che dapprima entrò in conflitto con il mondo comunista dei sovietici, quindi si avvicinò progressivamente verso forme estreme simili al nazionalsocialismo di Hitler. Per Di Nolfo il Baath, da cui proveniva anche Saddam Hussein, era il "partito della resurrezione", "il cui principale teorico, il siriano Michel Aflaq, aveva cercato di miscelare elementi di panarabismo con motivi di ispirazione islamica e di riforma sociale come programma di un partito delle classi medie (e dei militari) siriani e poi, con gli opportuni adattamenti, di altre parti del mondo arabo." In Egitto il tentativo di fondere il partito Baath con il regime di Nasser, che era vicino ai russi e orientato verso un socialismo laico e nazionalista, fallì. Di Nolfo afferma anche che gli sciiti, cioè gli iraniani, erano i "campioni della lotta contro il privilegio e l'oppressione e quindi contro i detentori del potere", i sunniti al contrario, che rappresentano il 90% dell'universo islamico, "esaltano il valore del rispetto verso le autorità politico-religiose". Come potrebbe l'Isis, che viene considerato un gruppo sunnita, costituire un pericolo per le democrazie europee senza l'aiuto di qualche potenza occidentale?

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