domenica 17 settembre 2017

La madre di tutte le tangenti... degli americani


La Page Europa spa, l’azienda che pagò le tangenti ai politici italiani per vendere gli aerei della Lockheed, è ancora attiva, a quanto pare. Su internet risulta che sia presente un’azienda con questo nome a Roma e anche nei dintorni della Capitale. L’indirizzo dovrebbe essere cambiato, poiché la sede di questa omonima sospetta è al quartiere Eur. Tuttavia è molto probabile che si tratti della stessa Page Europa di Giorgio Valerio, infatti afferma sul suo sito di occuparsi di telecomunicazioni. Proprio come la sua omonima del 1976, che distribuiva "bustarelle" ai politici, la quale su La Stampa veniva così descritta dall’inviato Vittorio Zucconi: "è specializzata in apparecchiature elettroniche, sistemi di telecomunicazioni, collegamenti via satellite". L’ipotesi che la Page Europa spa sia ancora presente in Italia lascia piuttosto perplessi, ma non è da escludere, visto che non vi fu un processo tradizionale della magistratura ordinaria, all’epoca dei misfatti, bensì un rinvio piuttosto inconsueto alla Corte Costituzionale. Il sistema delle scatole cinesi con cui queste tangenti venivano coperte l’ho riscontrato personalmente in altri settori nei quali fui chiamato a lavorare a Milano dal 2007 al 2009, dieci anni fa ormai. Nessuno delle forze dell’ordine a cui avevo confidato i miei sospetti mi ha preso sul serio. Sicuramente era la Page Europa implicata nello scandalo Lockheed l’azienda che funse da tramite nel marzo del 1987 per una vendita di ponti radio Troposcatter della Marconi al governo turco. La Page Europa fungeva da “capo-commessa” su finanziamento della Nato. Nel marzo del 2015 la stessa scena si è incredibilmente ripetuta. Stavolta la Page Europa figurava come intermediario tra la Selex ES, ossia la vecchia Scialotti, e il governo polacco. Scopo dell'operazione una vendita di sistemi radar della Nato.

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