sabato 2 settembre 2017

Carabinieri (di Gladio?) si esercitavano con gli israeliani

La "piovra" di Stato che sconfisse il terrorismo; fu poi accusata di nascondere Gladio

Il Gruppo Intervento Speciale dei carabinieri, noto con la sigla GIS, durante i primi anni Ottanta inviò dei membri selezionati a esercitarsi insieme all'antiterrorismo israeliano, al GSG-9 dell'ex Germania Ovest e con il SAS-22 britannico. Lo scopo era uno solo: sconfiggere le Brigate Rosse. Dopo il rapimento di Aldo Moro lo Stato italiano aveva lanciato una vasta offensiva, puntando in particolare su unità operative speciali, tra le quali figuravano i GIS dei carabinieri e i NOCS della polizia di Stato. Questi militari sostenevano delle dure esercitazioni fisiche, che prevedevano anche combattimenti corpo a corpo, assalti e recupero dei prigionieri, l'uso di vari di tipi di arma, ed esercitazioni psicologiche. Erano tutti molto giovani, dai venti a trent'anni, e, dati i rischi delle missioni, non potevano operare per più di quattro anni, dopo i quali i reparti attuavano il turn-over, un ricambio generazionale. Alcuni anni dopo una commissione parlamentare accosterà, direi giustamente, questi reparti operativi delle forze dell'ordine all'organizzazione segreta di Gladio-Stay Behind. Le notizie che vi abbiamo riportato sui GIS e sui NOCS vennero raccolte in un dossier della CIA datato maggio 1984 e intitolato: “Italian counterterrorism: policies and capabilities”, “Anti-terrorismo italiano - politiche e capacità”. Si tratta di un resoconto dell'attività di contrasto al terrorismo italiano condotta dal governo di centrosinistra dell'epoca. Secondo questo rapporto di intelligence erano stati raggiunti importanti risultati grazie alla riorganizzazione dell'anti-terrorismo italiano in un sistema gerarchico repressivo, in mano ai servizi segreti, che rendeva marginale il ruolo della magistratura.

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