mercoledì 9 settembre 2015

Una via di Ancona per Filippo Di Prossimo


Intitoliamo una via di Ancona al vicebrigadiere Filippo Di Prossimo. Il carabiniere che durante l'occupazione nazista mise sotto inchiesta tre militari tedeschi e poi rimase vicino ai cittadini, anziché ripiegare con i fascisti della Repubblica di Salò, merita di essere ricordato dagli anconetani. Le istituzioni del fascismo non potevano sopravvivere, come invece avvenne per colpa del PCI, della DC e del PSI. Magistratura, forze di polizia, giornalismo, enti pubblici, società a capitale pubblico hanno portato un pezzo di fascismo fino ai giorni nostri. Invece andavano salvati soprattutto alcuni uomini, fascisti e non. Perché se la letteratura non può gettare via Buzzati o Ungaretti, anche un militare altruista come Di Prossimo non doveva restare nell'archivio dell'Arma, dove viene ricordato solo per un suo gesto eroico del dopoguerra. Ci auguriamo che questi valori vengano accolti da numerosi cittadini e che il sindaco dorico, dopo aver letto la storia di Ancona nel 1943-44, accolga il nostro invito.
Si ringrazia l'Arma dei carabinieri per il documento

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