mercoledì 25 maggio 2016
Quella spia distratta che conservava appunti
Una spia distratta con 300 agenti segreti tra gli ufficiali della Nato. Così fu descritto il misterioso Giorgio Rinaldi Ghislieri dal giornale The Sunday Star, il 9 aprile del 1967, quando i dettagli del suo arresto avvenuto in Italia furono più chiari anche negli Stati Uniti. La pagina venne conservata dagli agenti della CIA nei loro archivi ed è stata desegretata il 14 giugno del 2004. Registrandomi sul loro sito, sono riuscito ad ottenere questo documento cartaceo, che mi è stato inviato gratuitamente per raccomandata dall' «Information and privacy coordinator». Il foglio di giornale è utile innanzitutto per cogliere un dettaglio che mi era sfuggito: Rinaldi era in contatto con il GRU, il servizio di informazioni dei militari, e non con il KGB. Ecco quindi perché nell'archivio Mitrokhin il suo nome non è presente, come non sono rintracciabili gli altri protagonisti della spy-story italiana degli anni Sessanta. Rinaldi, in secondo luogo, fu una spia un po' sbadata, che non seguì le regole del manuale dello spionaggio. I servizi segreti italiani, che lo arrestarono a metà marzo del 1967, scoprirono nella sua «Bottega di Lagno» una marea di appunti, istruzioni, lettere, che una buona spia avrebbe immagazzinato solo nella sua mente.
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