domenica 10 gennaio 2016

Le BR tra i magistrati negli anni '70, Tempo lo aveva previsto


Il giornalista di Tempo Lino Jannuzzi lo sapeva dal 1976 che i magistrati che furono uccisi dalle BR negli anni '70 non erano estranei a quell'ambiente malavitoso. Sapeva anche che la regia occulta poteva nascondersi nel Supersid di Vito Miceli. Fu un atto di accusa che venne confermato a mio parere con l'arresto nel 1982 di Giovanni Senzani, il criminologo e ideologo delle Brigate Rosse. Andreotti nel suo libro "Governare con la crisi" scrisse nel 1991 di essere rimasto sorpreso che un criminale come Senzani fosse un confidente di tanti magistrati. Era molto di più, perché gli articoli de La Stampa parlarono all'epoca di lui anche come un frequentatore di uomini vicini ai servizi segreti e alle basi Nato. E' l'anello di congiunzione tra le Brigate Rosse e la base del monte Conero. Nell'anconetano lavorava Massimo Gidoni, uno psicanalista statale dorico legato alle BR, che secondo Alfredo Mattei del Carlino aveva incontrato ad Ancona esponenti del KGB sovietico, proprio nel periodo, il 1984, in cui una presunta spia, G.G., si aggirava per il Conero in cerca di notizie della base militare. Al processo contro le BR anconetane il pentito Buzzatti aveva detto di aver ricevuto questa notizia proprio da Giovanni Senzani.

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