venerdì 2 dicembre 2016

Minacce gravissime da dirigenti di Stato


Un dirigente scolastico di Novara, oggi, si è permesso di minacciarmi perché avevo assegnato voti troppo bassi in analisi logica agli alunni di una terza media della provincia. Voleva che alzassi quei voti, minacciando di aprire un "procedimento" nei miei confronti, senza minimamente preoccuparsi dello scarso rendimento dei suoi alunni. Era interessato soprattutto al giudizio dei genitori. Cercava quindi il consenso, come va di moda nella politica populista attuale. Non voleva lamentele per i voti. Per l'ennesima volta quindi sono costretto a rinunciare a incarichi di lavoro che erano ben remunerati. Ma è evidente che non si può lavorare sotto ricatto. 
In questo caso avrei dovuto seguire la classe per tutto l'anno scolastico. Avevo perciò previsto un programma per cercare di ottenere comunque qualcosa dai ragazzi. Ma i fatti odierni, ovvero una inaccettabile ramanzina, con urla come al solito sulla faccia da parte del dirigente, mi hanno impedito di lavorare serenamente e liberamente. In queste acrobazie oratorie a Novara si erano già distinti un maresciallo dei carabinieri, durante una mia denuncia buttata via perché non ero forse raccomandato, e un amministratore di condominio, il quale si stava portando via centinaia di euro senza motivo. Come al solito mi viene impedito di difendermi. La corruzione nello Stato dilaga. Nessuno parla, nessuno mi fa scrivere la verità sui giornali locali, e nessuno ovviamente a Novara prova vergogna. 
Già alcuni giorni fa gli alunni di questa terza media mi avevano contestato con una certa arroganza, sia pure senza eccessi come mi era capitato in altre scuole. Un'alunna, molto pittoresca, avrebbe meritato la prima pagina sulla Stampa o sul Corriere di Novara: aveva detto testualmente che il suo 4 in realtà era un 7, perché aveva sbagliato meno della metà degli elementi da riconoscere. Avevo quindi chiesto agli alunni se volevano un 6 politico. La gravità degli errori mi sembrava tale da non meritare nemmeno un mio commento. In genere sono noto nell'ambiente per essere largo nei giudizi. Penso che il mio 4 sia in realtà un 2 o uno zero. 
Invece oggi il dirigente ha pensato bene di dare ragione agli alunni, pretendendo che alzassi i voti. Semplicemente ridicolo. Non solo. Viste le mie resistenze, è andato in classe, dopo che già aveva fatto irruzione durante le mie ore senza scusarsi, e ha aperto un vero e proprio processo contro di me, raccogliendo e scrivendo su un taccuino le testimonianze degli alunni su ciò che avevo detto nella consegna dei compiti. Una specie di processo all'untore di manzoniana memoria. Ha quindi sostenuto, inventando accuse senza senso, che avevo umiliato gli alunni avvertendoli che, con quegli errori in italiano, avrebbero fatto fatica alle scuole superiori. Beh, cosa pretendeva che raccontassi, qualche favola? Ho cercato di spiegare al dirigente che a me non farebbe piacere sentir chiedere dai professori delle superiori: "Chi è quel cane che ci ha mandato questo alunno?" Al che ho avuto la seguente risposta: "Tanto lo dicono lo stesso". E' proprio una "buona scuola" questa novarese.

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