Ieri sera quando ho sentito la Schlein dire su La7: "noi socialisti" ho avuto un moto istintivo di repulsione che mi ha spinto a spegnere la tv piuttosto bruscamente. Sono cresciuto in una famiglia paterna socialista che faceva politica attiva nel Meridione d'Italia.
I miei parenti si rivolteranno nella tomba. Ma come "socialista"! cosa ha il partito della Schlein della storia socialista? A parte il fatto che dentro quella definizione c'è il mondo intero: da Mussolini, Thiriart, socialdemocratici, demoproletari, fino a Marx, tutti sono passati per il socialismo. Ma il riformismo pidiessino annacquato da politiche filo-atlantiche non basta a fare della Schlein una socialista. Bisognerebbe trovare un autentico progetto di società in quelle riforme, un qualcosa che il PD abbia voluto fare per gli altri, per determinati ceti sociali, per le persone, e non per se stessa. La politica è un atto di sacrificio per gli altri. Non si va in Parlamento come si usa adesso per il gusto di scrivere un decreto legge e fare la storia.
Certamente definirsi ex comunisti non piacerà a Schlein and company. Sarebbe come chiedere alla Meloni di definirsi ex fascista. Ma il PD questo lo fa! E vedrai che sarà certamente per questo che la stampa ex comunista batte sul chiodo della seconda guerra mondiale, della vittoria sul nazifascismo, di cui Ventotene è solo l'ultimo brillante slogan. Slogan, certamente, perché le basi della nostra Costituzione saranno anche quelle ma nessuno rispetta i principi costituzionali, in quanto da Ventotene al 1947 vi furono altri passaggi che alla Schlein non piacciono che comprendono ad esempio Camaldoli, perché la Costituzione fu anche e soprattutto cattolica e quindi un misto di principi di solidarietà sociale cattolica.
Non fu una Costituzione partigiana, ed è per questo che i decreti legge del PD a trazione oggi laica non la rispettano. Me ne accorgo purtroppo per gli effetti devastanti sul mondo culturale e giornalistico degli anni Duemiladieci, nonché per le ultime sparate propagandistiche sul riarmo. Ottenere la pace con la forza supera di gran lunga le convergenze parallele morotee. Quel Moro oggi reso martire sull'altare del riformismo pidiessino.
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