sabato 29 agosto 2015

Monte Cardeto in fiamme, e tutta Ancona tremò


Una denuncia penale, ritrovata tra i fascicoli conservati all'archivio di Stato di Ancona, conferma che nel luglio del 1944 ad Ancona vi fu una terribile esplosione al monte Cardeto. Avvenne esattamente il 10 luglio e fu causata dai nazi-fascisti, preoccupati di far saltare in aria tutte le loro munizioni prima di ripiegare verso il nord. Il boato fu talmente forte da danneggiare la serratura di un palazzo del Viale della Vittoria 39. Quella porta era stata anche forzata da un ladro, che aveva portato via degli oggetti di proprietà di un certo Enrico Civelli, direttore dell'ospedale. Questi aveva lasciato in custodia l'appartamento al signor Enrico Cappanera, che fu colui che denunciò il tutto alle autorità. Fu probabilmente l'ultimo atto giudiziario della Repubblica di Salò prima dell'arrivo degli "Alleati". Su di esso indagò Carlo Albertini, un vigile del fuoco che in quell'emergenza assunse anche il ruolo di ufficiale di polizia giudiziaria. Il ladro non fu mai arrestato.

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