sabato 29 agosto 2015

Quel carabiniere che tentò di accusare un soldato nazista


Nella primavera del 1944, il vicebrigadiere dei carabinieri della Repubblica di Salò, Filippo Di Prossimo, tentò di accusare un soldato tedesco per un furto di materiale fotografico avvenuto ad Ancona, nello studio del professionista Francesco Crupi. Il soldato si chiamava Paolo Zimer ed era di stanza nella frazione Ghettarello di Ancona. Aveva venduto al militare Mario Renosto un paio di occhiali da sole che risultarono rubati. Interrogato dal carabiniere Di Prossimo, Zimer accusò altri suoi commilitoni tedeschi della Terza Compagnia del battaglione ELS NER 903, che non furono mai identificati. Il vicebrigadiere Di Prossimo a giugno del 1944 si rifiutò di ripiegare con i nazisti verso il nord Italia e, vestito in abiti civili, continuò a indagare sui delitti fino all'arrivo ad Ancona degli "Alleati".

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