Il colosso di Stato, quando ancora si chiamava Montecatini ed era un'azienda privata, fu nel mirino dei russi del KGB. La conferma oggi è possibile sia per il reperimento online dell'elenco completo dei rapporti dell'archivio Mitrokhin, sia perché con il motore di ricerca nell'archivio digitale dei quotidiani è possibile verificare ogni singolo nome di possibili spie del KGB. Il rapporto Impedian numero 65, ad esempio, parla di un vice-direttore della Montecatini che fu addirittura reclutato dai servizi sovietici nel 1956. Si chiamava Giovanni Gallina e il rapporto ci dice che era nato nel 1928. Secondo Mitrokhin morì in un incidente stradale nel 1966. L'archivista copiando a mano deve aver sbagliato la data, ma non la sostanza. Nell'archivio del quotidiano La Stampa c'è la conferma che Giovanni Gallina, vicedirettore della Montecatini, morì il 9 aprile del 1960, ucciso da quello che oggi chiameremmo un pirata della strada. Stava viaggiando da solo con la sua Alfa Giulietta sprint sull'autostrada Torino-Milano in direzione di Torino, quando si scontrò all'altezza di Santhià con una Lancia Aprilia, alla quale era scoppiata una gomma e aveva invaso le corsie opposte. Nella Lancia c'erano tre giovani torinesi che si recavano a Milano, uno dei quali, che si chiamava Giovanni Vallero e aveva 22 anni, morì sul colpo nell'impatto insieme al dirigente della Montecatini. Le auto rimasero distrutte. La polizia indagò e arrestò uno dei tre giovani, Armando Bianco di 22 anni, che venne condannato a un anno di reclusione per duplice omicidio colposo.
Il vice-direttore della Montecatini,
Giovanni Gallina, in una foto de La Stampa |
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