mercoledì 3 febbraio 2016

E' tutto vero: nella Montedison c'erano le spie russe


Il colosso di Stato, quando ancora si chiamava Montecatini ed era un'azienda privata, fu nel mirino dei russi del KGB. La conferma oggi è possibile sia per il reperimento online dell'elenco completo dei rapporti dell'archivio Mitrokhin, sia perché con il motore di ricerca nell'archivio digitale dei quotidiani è possibile verificare ogni singolo nome di possibili spie del KGB. Il rapporto Impedian numero 65, ad esempio, parla di un vice-direttore della Montecatini che fu addirittura reclutato dai servizi sovietici nel 1956. Si chiamava Giovanni Gallina e il rapporto ci dice che era nato nel 1928. Secondo Mitrokhin morì in un incidente stradale nel 1966. L'archivista copiando a mano deve aver sbagliato la data, ma non la sostanza. Nell'archivio del quotidiano La Stampa c'è la conferma che Giovanni Gallina, vicedirettore della Montecatini, morì il 9 aprile del 1960, ucciso da quello che oggi chiameremmo un pirata della strada. Stava viaggiando da solo con la sua Alfa Giulietta sprint sull'autostrada Torino-Milano in direzione di Torino, quando si scontrò all'altezza di Santhià con una Lancia Aprilia, alla quale era scoppiata una gomma e aveva invaso le corsie opposte. Nella Lancia c'erano tre giovani torinesi che si recavano a Milano, uno dei quali, che si chiamava Giovanni Vallero e aveva 22 anni, morì sul colpo nell'impatto insieme al dirigente della Montecatini. Le auto rimasero distrutte. La polizia indagò e arrestò uno dei tre giovani, Armando Bianco di 22 anni, che venne condannato a un anno di reclusione per duplice omicidio colposo.

Il vice-direttore della Montecatini, 
Giovanni Gallina, in una foto de La Stampa

Gli articoli de La Stampa lasciano supporre che le auto potessero invadere le corsie opposte. Infatti come si vede in questa foto (del sito http://rav.soup.io) nel 1960 sulla A4 non c'era lo spartitraffico.

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