martedì 2 febbraio 2016

Imi-Sir, accordo segreto tra Intesa-Sanpaolo e i Rovelli


La lunga vicenda del Consorzio interbancario nato nel 1980 per il salvataggio della Sir si può dire conclusa. La notizia arriva solo oggi ma è del 20 gennaio 2010. Quel giorno, secondo una relazione della Corte dei Conti del 6 marzo 2012, vi fu uno storico accordo tra la banca Intesa-Sanpaolo e gli eredi di Nino Rovelli per una transazione extra giudiziale sui famosi mille miliardi. I lettori sapranno per averlo letto nel mio libro Consorzio di Stato che vi erano due vicende sovrapposte: la prima riguardava i 1000 miliardi pagati dall'ex banca statale Imi a Rovelli per la sua Sir e mai restituiti, sui quali vi fu un'inchiesta giudiziaria di Infelisi e Alibrandi poi insabbiata, e la seconda che fu provocata dalla causa che l'ormai defunto Rovelli vinse nel 1990 per ottenere un risarcimento di altri 1000 miliardi dal Sanpaolo, soldi poi restituiti alla banca torinese dalla Cassazione nel 2003. Sul verdetto della Cassazione pesò e non poco la vicenda che tenne banco su tutti i quotidiani negli anni '90: quella della corruzione operata dall'avvocato di Rovelli, Cesare Previti, poi uomo di Berlusconi, per accomodare le sentenze in favore della Sir. Ebbene, in quei giorni di gennaio del 2010 vi fu una strana coincidenza che unì le due vicende parallele: il 19 gennaio fu pubblicata dai giornali la notizia della bocciatura da parte della Corte di Strasburgo del ricorso di Previti. Questi infatti riteneva di aver subito un ingiusto processo, ma la corte internazionale gli diede torto. Incredibilmente il giorno dopo avvenne il già citato accordo tra Intesa Sanpaolo e i Rovelli per i 1000 miliardi di prestito Imi del 1977.

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