sabato 9 aprile 2016

I No global svelarono un doppio volto della Nato


Il 20 agosto del 2001, pochi giorni prima dell'attacco al World Trade Center, si rischiò una guerra civile. In un bellissimo articolo di Claudio Lazzaro, il Corriere della Sera descrisse il giorno dopo, in modo impeccabile, come avvenne l'attacco dei «disobbedienti» alla Nato. Venne svelato per la prima volta un particolare che pochi conoscevano e che nessuno tramandò ai posteri. La base di Montevergine era stata occupata dai carabinieri. Lazzaro scrisse che l'obiettivo della protesta era proprio il «cocuzzolo» della montagna, a 1490 metri di altitudine, «sede di una base Nato abbandonata pochi anni fa dalle truppe americane, ma tuttora attiva, col suo ripetitore, nel circuito di difesa internazionale.» Vediamo a questo punto come si presentava in quel momento ai manifestanti la zona militare: «Attorno alla base, un reticolato impenetrabile - continuava a descriverla Lazzaro - che i no global definiscono 'zona rossa', circondato da due chilometri di area militare, anche quella proibita, che gli assalitori battezzano 'zona gialla'.» C'erano dieci carabinieri a presidiare la zona gialla, ma la loro reazione alla protesta fu morbida. Fu una manifestazione del tutto simbolica.

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