giovedì 23 giugno 2016

"La DC aiuta i terroristi", ma nessuno credette al pentito


Cossiga e Donat Cattin sostenevano il terrorismo rosso? C’è un giallo nella Democrazia Cristiana di fine anni ‘70. La polizia iniziava ad ottenere qualche risultato nella lotta al terrorismo. E questo grazie al pentitismo. A Roberto Sandalo, un militante di 'Prima Linea' che era appena stato catturato, venne in mente di lanciare questa accusa. Disse di aver avuto dei colloqui con il senatore DC Carlo Donat Cattin, padre del latitante Marco, un altro esponente di 'Prima Linea'. E disse anche - come riportano Montanelli e Cervi - d’aver saputo che allo stesso Donat Cattin il presidente del consiglio Cossiga aveva confidato che il figlio Marco era attivamente ricercato, e che conveniva si rifugiasse oltre confine. Tutto faceva pensare a un’associazione terroristica di estrema sinistra che coinvolgesse anche esponenti della DC. Ma i magistrati minimizzarono e archiviarono tutto. Si era trattato solo dell’interessamento di un padre verso un figlio degenere. Una riflessione però andrebbe fatta. Se questa testimonianza fosse stata rilasciata pochi anni più tardi, forse lo scandalo non sarebbe finito a tarallucci e vino. Abbiamo vissuto tempi in cui c’è stato un vero e proprio abuso delle accuse partite dal carcere. Ne hanno fatto le spese Tortora e forse lo stesso Andreotti. Questo capitolo andrebbe riletto e riscritto, includendo a questo punto nella DC anche Berlusconi.

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