giovedì 16 giugno 2016

Follia DC: un piano Marshall per la Polonia comunista


Durante il terzo governo Andreotti, nell'autunno del 1977, l’Italia si lanciò in un patto economico pericoloso. Fu concesso un ampio credito alla Polonia, appartenente all’area sovietica, e fu tentato l’inserimento di aziende italiane nel mercato del Comecon. E’ quanto si scopre grazie all’archivio digitale dei quotidiani italiani. Alla fine degli anni ‘70 la DC aveva radicalmente mutato la sua politica internazionale. Non più di chiusura netta verso l’est, ma anzi, una politica di compromesso con il PCI. Gli Stati Uniti erano d’accordo, purché si arrivasse a delle riforme economiche. L’Italia aveva bisogno di stabilità. Ma avvennero questi contatti oltrecortina con il Comecon, che a mio parere furono fin troppo arditi. La storia del patto italo-polacco finì su tutti i giornali. Nacque il Comitato italo-polacco per una cooperazione economica. Era il 29 novembre del 1977. Eravamo a pochi mesi dal rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, durante il noto governo andreottiano della “Non sfiducia”. L’Italia, forte dell’astensione comunista pro governo monocolore DC, si impegnò in pratica in uno spericolato piano Marshall con il dittatore filo-sovietico.
Patti meno significativi, ma comunque duraturi (decennali) furono siglati da Aldo Moro nel 1974 con l'Ungheria, con la quale la collaborazione economica si approfondì nel 1982 per iniziativa dell'Iri, e la Bulgaria.

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